EXTRA Che se poi ci pensi il tempo è relativo

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Ops!

Chi l'avrebbe mai detto? E' questa la frase che ogni giorno si ripete Alice da un po' di mesi a questa parte, mica si aspettava di finire così, certo, voleva comandare l'universo ed esserne l'unica abitante, voleva avere una villa lussuosa e zero impegni, voleva essere la prima in tutto, invece ora si ritrova ad essere la seconda. Perché? E' semplice, non è più il centro dell'universo di nessuno. 

No, ovviamente non così drasticamente, fa ancora una vita agiata, una vita divertente contornata da odio per il genere umano e amore sproporzionato per i gattini, tiene ancora scatole chiuse con un lucchetto sotto al letto e custodisce gelosamente pensieri dentro alla sua testa. Ma non è più una ragazzina, ha ventitré anni e un dubbio nella testa, si domanda cosa dovrà fare della sua vita. E lo fa sempre nei momenti meno opportuni, tipo questo. 

Alice se ne sta seduta ad un bar elegante nella zona di Marques High Street, il quartiere più bello di York, da dopo quella notte ha rifatto le valigie ed è tornata a vivere vicino alla sua migliore amica, è convinta che Londra sia un maledetto inferno almeno a detta sua, e fissa sconsolata la sua migliore amica. Cassandra a sua volta, fissa Alice con faccia sorridente. Le sta elencando il fatto che ha sempre avuto ragione su tutto mentre la sua migliore amica non fa altro che alzare gli occhi al cielo. Alice pensa che le parole pungenti di Cassandra non siano divertenti, per niente. Che tutta questa situazione non è divertente. 

-Io lo sapevo, da dopo quella notte.. Era normale.- abbozza un sorriso divertito la riccia.

-Cassandra, non farmi innervosire più di quanto io non lo sia già!- sbotta Alice sorseggiando il suo caffè latte. La sua bocca si contrae in una smorfia, da quand'è che trova il caffè latte disgustoso? 

-Non è colpa nostra però.- arriccia le labbra la riccia. -Doveva andare così.- sentenzia.

-Stai scherzando?!- grida la bionda strozzandosi con il caffè. -Non doveva andare così, come glielo dico ora?!- grida ancora guadagnandosi occhiatacce divertite dai passanti. -E poi smettila di parlare al plurale, mi mette i brividi.-

-Ti mette i brividi.- alza un sopracciglio la riccia. -Ma se hai passato almeno sei anni della tua vita a coinvolgermi nelle tue cose!- la prende in giro. -Potrei quasi dire di essere la seconda fidanzata di Luke.- sussurra lievemente disgustata, Alice non la sente. 

-Dobbiamo analizzare chiaramente la situazione.- cambia argomento la bionda fissando un punto indefinito tra la folla.

-Tipo?- si fa più curiosa Cassandra, è abituata a questa adrenalina che le scorre nel sangue quando la sua migliore amica le propone idee folli. 

-No, era una cosa stupida, non ne ho il coraggio.- Alice si rabbuia abbassando lo sguardo sulle sue mani intrecciate.

-Oh..- sussurra la riccia capendo al volo le intenzioni della bionda. -Da quanto tempo è che non lo vedi?- chiede con un filo di voce.

-Dal suo compleanno, ad aprile.. Siamo a luglio..- sussurra Alice tentennando.

E' infuriata perchè da dopo quella nottata insieme, non si sono più sentiti. Complice l'orgoglio di lei, gli impegni di lui, le preoccupazioni, gli eventi, la vita, le persone odiose, amici e parenti che ritornano, fatto sta, che Lucas e Alice non si vedono da quella sera. E tre mesi sono tanti, anche se a fronte di anni di inseguimenti, alla fine pensandoci razionalmente tre mesi non sono niente. Non sono niente almeno per due come loro. 

-Quella maledetta notte!- grida Alice e Cassandra sussulta.

-Non agitarti!- le grida ma la bionda non si calma. Sta già tramando una vendetta mondiale anzi, colossale, nei confronti del biondo. Potrebbe scatenare una Terza Guerra Mondiale solo per orgoglio. 

If you don't know l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora