V 'Perchè?'

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Sospiro pesantemente, l'attimo in cui ho pensato di poter uscire con chi voglio è passato velocemente come quando è venuto. Sono per strada, con un  ragazzo troppo biondo e troppo alto che, del mio ragazzo troppo biondo e troppo alto, non ha niente in comune. Non dico di voler trovare l'amore eterno, i mazzi di fiori e il castello incantato, certo se li trovo ben venga, ma necessito le mie risposte. Perchè è tutta una questione di tempo, più passa il tempo e più il ricordo di Lucas mi scivola via. E cerco di aggrapparmi a quei piccoli ricordi che accompagnano le mie giornate, ma poi mi rendo conto che non si può vivere di soli ricordi. E' una follia.

Ogni azione che compio è  calcolata, ogni mio obbiettivo è studiato, il mezzo è quello giusto. E' il fine che è sbagliato. 

-Dove vuoi mangiare?- chiede dall'alto del suo metro e novanta.

Ma qui li fanno tutti con lo stampino? Tutti alti, biondi e sorridenti? Ma come funziona?!

-Qualsiasi cosa va bene, tranne il pollo.- farfuglio a disagio. 

-Cos'hai contro il pollo?- sorride innocentemente.

'No, niente. L'ho solo mangiato tutti i giorni per tre mesi'.

-Non mi piace.- sbuffo. 

Cammina lentamente, sembra non avere fretta. Gli vorrei dire di sbrigarsi, di dirmi tutto quello che voglio perchè non ho tempo da perdere ma resto in silenzio. In fin dei conti è una cena, nient'altro. 

Vero?

-Allora ti porto in un posto bellissimo, ci vengo spesso!- sorride ancora.

-Wow.- rispondo sarcastica alzando gli occhi al cielo. 

Mi guarda e scuote la testa. 

-Problemi?- chiedo indispettita.

-No, mi domandavo solo perchè sei sempre così pungente, ironica, risentita verso qualcosa.- alza le spalle.

-Grazie dei complimenti.- alzo gli occhi al cielo, di nuovo. 

-Non prenderla sul personale, è che non ho mai capito le persone con il carattere simile al tuo.- sembra in imbarazzo.

-E' come se io ti chiedessi perchè sei così alto, Tyler.- gli faccio notare in tono ovvio.

-Mi ricordi mia sorella.- lo sento borbottare.

Mi fermo in mezzo alla strada e lo fisso. Il marciapiede brulica di persone, l'aria tiepida sembra aver risvegliato tutta la città. 

-Tutto bene?- si volta vedendo che non sto più camminando al suo fianco.

-Certo.- sibilo e lo fisso ancora.

-Siamo arrivati, entriamo?- abbozza un sorriso.

Annuisco e lascio che mi apra la porta. Il locale è piccolo, poco affollato e ordinato. Piccoli tavoli sono disposti vicino alle pareti. Lo vedo parlare con una cameriera che gli sorride dolcemente e ci indica un piccolo tavolo sotto la finestra che da sulla strada. 

Mi siedo e sbuffo. 

Devo comportarmi in maniera normale, devo sembrare una persona normale e mettere da parte la mia indole poco educata. Tyler si siede di fronte a me e si passa una mano tra i capelli. E' nervoso, mi piace questa situazione. E' molto nervoso e questo è un punto a mio favore. 

-E quindi studiavi al collegio, ho sempre odiato la direttrice.- annuncio tranquilla, come se fossimo amici di vecchia data.

-No, non era così odiosa. Charlotte è davvero odiosa.- lo vedo nascondere un sorriso.

If you don't know l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora