X 'Station Rd, York YO24 1AB'

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Mi alzo stiracchiandomi. Mi sono addormentata sul pavimento freddo di quella che dovrebbe essere la camera di Lucas, ma che in realtà assomiglia per lo più alla mia concezione di inferno. Il che mi destabilizza in una maniera impressionante. E che mi ha fatto venire il torcicollo, ma quelli sono dettagli.

Devo fare assolutamente mente locale. Però prima devo andare in bagno. Necessito di sciacquarmi la faccia e magari chiamare Cassandra. 

Però prima di tutto questo devo capire che ore sono. Osservo il mio orologio nero che ne ha viste tante, forse troppe. 

-Cosa?!- grido sentendo la mia voce rimbombare nella stanza scarna. Sono le sette e trenta del mattino. Ho dormito così tanto?! Ho dormito sul pavimento di una stanza che assomiglia ad un cimitero?!

-Oh cazzo.- grido presa dal panico. Prendo il mio telefono che non so con quale forza di inerzia sia ancora carico. Ho di nuovo dieci chiamate perse. 

Cosa cazzo mi invento 'sta volta? Non posso crederci di aver dormito qui dentro. E' assurdo.

Okay, respiriamo. Non devo dare nessuna giustificazione del mio comportamento a nessuno. Sono una ragazza libera che sceglie di non dormire a casa. Tutto normale se non fosse per il fatto che oltre Cassandra, non ho amici. L'unica soluzione è dire che mi sono addormentata in biblioteca. No. Pessima bugia. Okay, dirò che sono uscita presto per andare a correre. 

'Fanculo. Non mi interessa cosa dire agli altri, mi interessa capire cosa gli altri mi stanno dicendo. Il biglietto del treno è lì, ancora sul pavimento. Insieme a quella che dovrebbe essere una lettera minatoria. 

Brutta stronza, appena la vedo giuro che glielo faccio mangiare. 

Sei sicura che l'abbia scritta Jenna?

Coscienza, stai in silenzio. Sono strettamente convinta che sia lei. Altrimenti chi diavolo può essere? 

Cerco di calmarmi, anche se, io e la rabbia non abbiamo un buon rapporto. In realtà con niente e con nessuno ho buon rapporto.

Devo trovarlo. Devo capire perchè se ne è andato. Vado in bagno stupendomi del fatto che ci siano ancora i sanitari, libero tutta la mia vescica e mi sento fottutamente a disagio. L'unica persona che può aiutarmi è Cassandra. Devo coinvolgerla e dirle la verità. 

Odio chiedere aiuto alle persone, ma sta volta lo necessito. Digito lentamente il numero di Cass, aspettando che risponda. Il problema non è lei, è quel maledetto del suo ragazzo. E' lui che è il problema. Lui ha qualcosa di strano. E solo Cass può darmene conferma.

-Pronto?- la voce impastata di Cass mi fa uscire dal mio stato di trance.

-Devo chiederti un favore.- rispondo velocemente.

-Alice?- borbotta confusa. -Perchè mi chiami se sei nell'altra stanza?- 

-Non sono a casa.- sospiro. -Devi vestirti e venire qui.- rispondo in tono cantilenante. Un giorno di questi credo che mi ucciderà per via del mio comportamento. Ma non è questo il giorno.

-Qui dove? Scusa hai dormito di nuovo fuori casa?!- quasi grida.

-Ti spiego appena arrivi, hai dieci minuti per essere qui.- borbotto mentre mi lavo le mani. 

Che schifo esce l'acqua marrone! Ma dove diavolo siamo nei miei peggiori incubi?!

-Dove sei?!- sento il fruscio delle coperte e qualche borbottio.

-A casa di Lucas, ti mando l'indirizzo e no. Non portare Calum.- bisbiglio fissando il mio riflesso stanco allo specchio. Odio questi capelli così corti, mi fanno sembrare fottutamente diversa. 

If you don't know l.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora