Capitolo 14

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"Lui era la mia scialuppa di salvataggio ma era anche l'iceberg che mi aveva fatto affondare"



Mi svegliai, Colin era già sveglio e fissava il soffitto.
Lo guardai per un istante, era tutto quello che volevo.
Mi alzai piano, andai più vicino a lui e lo baciai..

<<Buongiorno Colin>>
<<Buongiorno piccola Kay>>
<<Non sei riuscito a dormire?>>
<<Si ho dormito,tu hai dormito?>>
<<Ho dormito>>
<<Bene!>>
<<Che hai?>>
Chiedo ovviamente preoccupata
<<Non dovevamo dormire insieme...>>
<<Vuoi dire non dovevamo dormire insieme per la seconda volta?>>
<<Sai che cosa voglio dire!>>
<<No non lo so Colin!>>

Aveva uno strano carattere, a volte sembrava lui, a volte sembrava un'altra persona, persa nei suoi pensieri.
Si vedeva che stava male ma forse quella mattina me ne ero proprio resa conto.

<<Non possiamo più continuare così Kay!>>

Mi stava mandando furi di testa, un'altra volta! Non poteva continuare così.
Mi alzai dal letto arrabbiata

<<Che cosa vuoi da me Colin? o non ti capisco!?!>>
<<Non voglio farti male, capisci? Non sono il ragazzo giusto per te e lo sai benissimo>>
<<Si lo so e allora? Perché questo dovrebbe fermarci? Lo so che siamo un disastro insieme ma tu sei l'unica persona che mi fa sentire viva!>>
<<Per me tu sei lo stesso okay? Ma ho paura! Ho paura di non riuscire a gestire questo vuoto che ho dentro e ho paura che prima o poi ti travolgerò, fino a che non riuscirai più a farmi sentire in questo modo che mi sento quando sto con te, questa cosa mi terrorizza>>
<<Non voglio lasciarti andare un'altra volta, non questa volta, non così!>>
<<Non hai altra scelta che lasciarmi andare piccola Kay...>>

Le lacrime iniziavano a scorrere sul mio viso, una dopo l'altra, senza riuscire più a fermarsi.
Quel groppo in gola, il tremore alle mani, cose che conoscevo fin troppo bene, mi bruciava lo stomaco, presi le ultime forze

<<Vattene allora Colin! Cazzo! Vai via adesso!>>

Senza dire più una parola esce dalla stanza e dalla mia vita.

Chiudo a chiave, mi butto sul letto e inizio a piangere ancora di più.
Colin non capiva che così mi stava facendo ancora più male.

Cosa potevo fare adesso? Adesso che piangevo per l'unica persona che poteva consolarmi e mandare via quella tristezza che invadeva ogni parte di me.
Che come un buco nero risucchiava via tutto il resto.
Mi sentivo morire, mi bruciavano gli occhi e la gola, continuavo a singhiozzare senza più fermarmi.

Ancora una volta desideravo addormentarmi, per svegliarmi solo mille anni dopo.
E ancora una volta la persona per cui piangevo, era l'unica che poteva salvarmi dal dolore che mi distruggeva..



Senza Colin i giorni erano giorni inutili.
Due giorni senza vederlo e mi sentivo ancora più vuota.
A volte prendevo il cellulare e fissavo il suo numero chiedendomi se fosse il caso di chiamarlo e dirgli come mi faceva sentire ma spiegare i tuoi sentimenti a qualcuno non è mai semplice.
E poi non volevo farlo stare più male.
Mi arriva una chiamata da July:

<<Ciao sorellina!>>
<<Ciao Juuu!>>
<<Come stai?>>
<<Un po' meglio, Tu?>>
<<Bene, nessun segno di Tu-sai-chi?>>
<<No. Non l'ho più sentito ne visto>>
<<Meglio così Kay, forse non eravate destinati a stare insieme!>>
<<Già!>>
<<Comunque è figo chiamare il ragazzo che non vuoi nominare con uno dei soprannomi di Lord Voldemort>>
<<Stra figo Ju>>
<<J.k.Rowling sarebbe fiera di noi!>>
<<Già, molto!>>
<<Vorrei essere lì con te!>>
<<Lo vorrei anch'io Ju, mi manchi>>
<<Anche tu mi manchi. Ma senti Kay!?>>
<<Dimmi!>>
<<Non credi che sia il caso che tu ti veda ancora con lo strizzacervelli?>>
<<No tanto non funziona, tu ci vai ancora?>>
<<Si, con me funziona>>
<<Già!>>
<<Già!>>
<<Allora ci vediamo tra due settimane?>>
<<Si.. a domani Kay, ti voglio tanto bene>>
<<Idem ju>>...

Non avevo intenzione di uscire, a parte per seguire le lezioni, quindi sarei rimasta a casa fino alle 17 dopo sarei andata a lavorare.

Se fossi uscita, con la sfiga che mi porto dietro, l'avrei visto sicuramente mille volte.

Parte di me || Piece of meWhere stories live. Discover now