CAPITOLO 36

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SOPHIA

Quest'oggi avevamo deciso di avere una giornata tutti insieme visto che uscivamo prima, non importava se stesse diluviando o se ci fossero stati i tuoni, un sano shopping per rallegrare l'umore doveva esserci per forza, come disse Sam.
Sinceramente a dirla tutta non è che avevo tutta questa voglia di uscire ma mi ricredetti quando Jas mi rassicurò che non me ne sarei pentita, sopratutto con Sam nei paraggi e Elijah che avrebbe gridato felicità da tutti i pori, scherzando ovviamente, visto che era costretto a venire con noi a fare shopping, non so nemmeno come Jamsin lo abbia convinto.

Abbiamo scelto proprio questo Mercoledì perché ci avevano avvisato che la metà dei professori non ci sarebbero stati e dunque anche se una tra noi avesse una o due ore in più rispetto all'altra ci siamo fatte tutte delle giustifiche per poter uscire a mezzogiorno in punto.

Finalmente io e Jasmin eravamo ritornate quelle di prima e non potevo esserne più che felice.
Ho anche notato sopratutto che sta passando parecchio del suo tempo libero con Elijah e la cosa che non posso nascondere è che ne sono davvero contenta, dovrebbe sul serio staccarsi un po' dal settore "Andrew" e concentrarsi su quello "Elijah".
Anche se non lo da a vedere secondo me sta nascendo qualcosa tra di loro e le loro piccole fughe, ma preferisco non metterla a disagio nel farglielo notare, anche perché negherebbe da subito.

Presi il mio cellulare e andai di sotto trovando Jasmin e Asiya cercando di aiutarsi a vicenda nel preparare qualcosa da mangiare decentemente.

"Ma papà non è mai a casa? Secondo me dovremmo immetterci in delle ricerche con gli F.B.I."
Dissi alzando le sopracciglia mentre aprivo il frigo per prendere un bicchiere d'acqua fresca.
Sentii la fragorosa risata di Asiya che fece sorridere sia me che Jasmin.
"No, cara ..- disse ridendo ancora - lo abbiamo chiamato e ha detto che sarà qui a momenti per pranzare insieme a noi e poi in certi casi, ti do ragione, dovremmo investigare per le sue assenze."
Disse mettendo della cipolla tagliuzzata nella pentola con del sugo al pomodoro che bolle.
Per un istante pensai fosse seria vedendo il suo volto privo di emozioni divertite e quindi mi accigliai ma poi quando mi guardò divertita schiacciai tutti i pensieri negativi che mi stavamo per assalire.
"Sophi! Dobbiamo sbrigarci a mangiare sennò non arriveremo in tempo e poi Elijah si scoccierà ad aspettare in macchina."
disse mentre faceva cuocere delle fette di pollo nella pentola con l'olio che saltava ed infatti aveva in mano il coperchio della pentola cercando di usarla come scudo.
"Certo che sei proprio ridicola."
dissi ridendo cercando di aiutarle in qualche modo.

Oggi dopo circa un mese ormai qui, non c'era più della tensione nell'aria quando c'era silenzio oppure della vergogna, sembravamo una vera famiglia e mi faceva piacere sapere di essere considerata per Asiya come una sua vera figlia. Se dava dei soldi a Jas, faceva lo stesso con me, anche se cercavo in ogni modo di rifiutarli ma poi pensando non sapevo come avrei potuto mai pagare le cose quando uscivo in giro.

Anche se era una donna di mezza età sembrava una ragazzina spensierata.

Mentre ci sedemmo a tavola Asiya sembrò ritornare nella realtà domandando chi fosse questo Elijah.
"Ops.."
sorrisi sotto i baffi.
Jasmin sgranò gli occhi fissandomi in cerca di aiuto.
"Jasmin ma non le hai detto di Elijah?"
Adesso era a dir poco bianca e sua madre la stava guardando in attesa di risposta.
"Allora? chi è questo Elijah signorina?"
disse con tono autoritario con un pizzico di ironia che mi fece stringere le labbra per non scoppiare a ridere.
"N-nessuno mamma, solo un amico di scuola."
"Mah, queste ragazzine di oggi che ancora non si confidano con le loro care mamme ancora giovane."
disse muovendo la testa in segno di negazione.
scoppiammo a ridere vedendo che non c'era di cui preoccuparsi come faceva Jasmin ogni volta che parlava di un ragazzo cercando di non farsi sentire da nessuno.

Finimmo di pranzare in serenità sentendo qualche battuta da parte di Asiya per la generazione di oggi che sottovalutavano le madri giovani e simpatiche come lei. Papà arrivò solo con una decina di minuti in ritardo scusandosi di star passando troppo tempo nella fabbrica, ma disse che sarebbe stato ricompensato tutto questo tempo.

La giornata passata oggi fu stupenda, a dir poco da rifare.
Jasmin oggi non faceva altro che ridere e prendere in giro Elijah per quanto fosse impacciato e lui si vendicava mentre gli rinfacciava che non era lui quello che si è nascosto dietro una ragazzina nella casa spaventosa perché un manichino con una parrucca e una faccia di plastica l'aveva spaventata.
Oggi dopo aver fatto del "sano shopping" Elijah ha avuto la brillante idea di portarci al Luna park appena aperto poco più lontano da qui di circa un oretta.
Ci siamo divertite un sacco, anche se qualche volta notavo Sam fissata con il suo maledetto telefono a messaggiare con qualcuno, probabilmente quel qualcuno di cui le chiedevo al fast food lo scorso sabato, ma apparte tutto nessuno notai se ne fosse accorto e non ho detto nulla a Jasmin per non rovinare nulla solo per dei pensieri stupidi che mi giravano intorno.

Il giorno dopo mi alzai in ritardo scordandomi di impostare la sveglia, e Jasmin pareva stesse ancora dormendo, ma non capivo, normalmente doveva già essere via e avermi svegliata con lei.
La scossi un po' per la spalla chiamandola a bassa voce per non farla spaventare.
"Che c'è ? è ancora presto lasciami stare.."
disse con voce stanca e girando la faccia dall'altra parte, sorrisi e le tirai via le coperte mentre mugugnò qualcosa contro di me mettendosi a ridere poco dopo.
"Che palle, credevo non ti saresti più svegliata prima delle 9."
aggrottai le sopracciglia guardandola e in faccia aveva uno stupido sorrisino che nascose dal cuscino.
"che cosa vuoi dire?"
dissi avvicinandomi a lei.
"Forse la tua sveglia ha suonato.."
disse nascondendosi dal suo piumone.
"Che cosa?! E tu l'hai spenta? non hai nemmeno provato a svegliarmi?!"
dissi con occhi increduli e divertiti allo stesso tempo.
"può darsi.."
"Dai sbrigati! Alzati da quel letto!"
dissi aprendo le tende. So che potrei essere pesante e rompi scatole facendo così perché se mi trovassi al posto di Jasmin avrei ammazzato la persona che mi stesse svegliando in questo modo, ma non mi fermai.

"E se saltassimo questo giorno? odio andare a scuola di giovedì, sopratutto."
Alzai un sopracciglio mettendo le mani sul fianco.
"No, non esiste."
negai con la testa.
"Dai! Non fare la difficile! Sai quanti giorni ho saltato io? Non chiamano tranquilla."
sbuffai e andai a stendermi sul letto accendendo lo schermo del mio cellulare, erano le 9:06 e di certo eravamo ancora in tempo per andare al corso di inglese prima che si facevano le 10:00 ma Jas insistette molto e allora ci rinunciai andando con lei in una caffetteria in centro a fare colazione accompagnata dalla sua felicità.

Suicide IIWhere stories live. Discover now