CAPITOLO 31

452 38 1
                                    

SOPHIA

"Ecco, in pratica conosco Elijah da quando sono appena arrivata qui alla South, è stato lui per prima a mostrarmi tutto e a non farmi sentire da sola..è davvero un ragazzo molto simpatico e carino. Solo che..non so, non c'è mai stato qualcosa tra di noi, ma stamattina quando ho avuto un'ora buca avevo deciso di andare a prendermi qualcosa alle macchinette e lo trovai li, anche lui deciso a prendere qualcosa. E non so come, stavamo parlando del più e del meno, e dal nulla iniziò a dire che Andrew è solo uno senza cerv-"
"Scusa, ma chi è Andrew?"
La fermai subito nel raccontarmi tutto per filo e per segno senza che io sappia chi sia questo Andrew.

Sgranò di poco gli occhi e strinse le labbra.
"Oh..G-già tu..no, evidentemente non lo sai."
Una sua mano andò a sbattere sulla sua propria coscia e fece uscire un lungo sospiro rumoroso dalla sua bocca.
"Ecco, sai quando eravamo al café in centro? Con Sam? e che stavo parlando di-"
"È Andrew!"
Dissi ad un tratto alzando molto la voce.
"È Andrew il ragazzo che ti piace quindi!"
Dissi ancora esultando come una bambina.
"Si! Ma abbasa la voce! C'è mia madre di sotto stupida!"
Mi tirò un cuscino in faccia che non tardai a rinviare in dietro.
"Uuuh, ma quindi ti piace o ne sei innamorata?"
Chiesi con un sorriso enorme in viso.

"Non lo so..è questo il punto. Ma fammi finire di raccontare perfavore."
"Oh, si certo, scusa."
"E quindi, stavo dicendo che Elijah ha iniziato a blaterare su Andrew, dicendo che fosse tutto muscoli senza un cervello, e che non sapeva come poteva pensare che un tipo così mi potesse piacere."
Aggrottai le sopracciglia un po' confusa dal comportamento di Elijah, visto che da quel che so non si conoscono da più di un mese e la incitai a continuare.

"E poi quando mi sono arrabbiata, ho iniziato a risponderli male dicendogli che non era lui a dover decidere chi mi doveva piacere, e che potevo fare quello che voglio nella mia vita"
Annuì e cercai di interromperla ma mi precedette.
"E alla fine ...mi baciò."
Le ultime due parole mi arrivarono alle orecchie in ritardo, visto che le ha pronunciate in un sussurro che poi riuscì a scandire bene. I miei occhi si aprirono come non so cosa dopo aver capito ciò che aveva detto.
"Sul serio?"
"S-si. Ma.."
"Ma?"
"Ma ho provato delle cose che non dovrei provare baciando un ragazzo che non mi piace, soprattutto Elijah! Ma dai! Come si fa?"
Iniziò a ridere e io scossi un po' la testa sorridendo con lei.

"Perché? Che tipo di ragazzo è?"
"Non ha nulla di male, solo che è un ragazzo che non se ne frega mai di nulla, cioè è un menefreghista e basta."
Io rimasi un po' scioccata comunque, perché oggi a pranzo nella maniera in cui si comportava con lei e come lei si comportava con lui! non sembrava proprio che fosse successa una cosa del genere
Sospirò e poi si alzò dal letto.

"Scendiamo giù? Così ti faccio assaggiare il the arabo, dai."
Mi alzai anche io e prima che potesse aprire la porta della camera ne approfittai per chiederle ancora delle cose.
"E dopo il bacio? Non è successo nulla?"
ero curiosa e non so perché è sempre stata una cosa nel mio carattere, certe volte lo diventavo da impazzire.

"Dopo il bacio, quando ci siamo staccati ha continuato a guardarmi negli occhi ma non mi ha detto nulla apparte un 'Non diciamolo a nessuno, scordati di questo bacio, non doveva succedere.' -imitò la sua voce e fece alcuni gesti in aria con le mani e girando più volte gli occhi al cielo- Allora poi io non sapendo più cosa dirgli, visto che ero scioccata, gli dissi soltanto che dovevamo far finta che non sia successo nulla, proprio come lui ha detto e poi me ne sono andata via."

Alzai le sopracciglia e girai gli occhi al cielo. Sembra proprio che Jasmin mi abbia trasmesso il suo modo di fare quando è scocciata.
"Però, che storia. Cioè non ci conosciamo nemmeno da più di un mese, è strano non credi?"
mi chiese con un cipiglio e una fronte aggrottata.
"Si è strano."
Pensai ad una cosa, che forse Elijah provava dei sentimenti per Jasmin, ma non voleva dirglielo perché sapeva che non era lui il ragazzo che li piaceva, ma poi scacciai via questo pensiero.
Seguii Jasmin al piano di sotto e rimanemmo li sedute nel salone con la sua famiglia a conoscerci meglio.
E poi Jasmin mi incitò ad assaggiare il loro the, che era alla menta, molto dolce e infatti presi due bicchieri di questo buon the.

* * * *

"Grazie Sophi, ma non devi davvero."
Stavo dando una mano a Asiya a sparecchiare la tavola ma non ne voleva davvero sapere, ogni piatto che prendevo in mano per portarlo nel lavandino me lo prendeva e mi ripeteva che non dovevo aiutarla perché non ne aveva bisogno.
"Ma sono io che lo voglio, non lo faccio perché sono obbligata."
risposi guardandola con un sorriso, presi l'ultimo piatto dal tavolo e lo portai nel lavandino, questa volta, senza che Asiya riuscisse a prenderlo dalle mie mani.
"Va bene, come preferisci, comunque tesoro, dopo vorrei parlarti se non ti dispiace."
Mi ricordai che me lo aveva già detto e annuì velocemente.
"Si, si. Tranquilla."
Mi andai a sedere accanto a Jas sul divano vedendo che stava inviando dei messaggi a qualcuno.
"Chi è ?"
chiesi con un sorriso malizioso sul viso.
"Elijah. Ha ricominciato a prendere in giro Andrew! Non c'è la faccio più!"
Sospirò e spense il telefono buttandolo su un punto indefinito sul tappeto morbido sotto i nostri piedi.
Le presi la mano per tranquillizzarla.
"Ehi..tranquilla. Oggi volevo dirti qualcosa dopo che mi hai detto..del...sai di cosa parlo, ecco, volevo dirti una cosa ma avevo preferito non dirti nulla."
"Cosa volevi dirmi? Puoi dirmelo, tranquilla, non credo che mia madre ci potrebbe sentire, sta lavando i piatti."
mi invitò a continuare e quindi lo feci.
"Vedi, io penso che tu gli piaccia, magari è vero non lo conosco, l'ho conosciuto solo oggi. Ma non so, ho questo sesto senso che mi continua ad assillare che tu potresti piacergli."
"No. È impossibile."
scosse la testa più volta prima di fare una risata nervosa.
"Sophi, è impossibile che io gli piaccia! Lui è uno un po' stronzo. Magari oggi non l'hai notato ma dai, è un menefreghista del cazzo. E in più puoi star tranquilla che io non gli piaccio e non potrei mai piacergli."
Mi stancai di tutto quello che mi stava dicendo e le scoccai un'occhiataccia.
"Ma tu come fai a saperlo? Chi ti dice che non è così? Okay, magari è vero, potresti non piacergli, ma se ti ha baciata, questo vuol dire il contrario! E soprattutto quando mi hai detto che lui sta continuando a prendere in giro Andrew. Vuol dire che magari è geloso. Pensaci, no?"
Le diedi dei piccoli schiaffetti sul braccio cercando di farla ragione, quello che ho imparato stando qui con lei, anche se da pochissimi giorni è che certe volte potrebbe essere testarda, ma mai quanto me.
"Come vuoi ma-"
Venne interrotta da Asiya che sbucò dalla cucina.
"Spero di non aver interrotto nulla ragazzacce."
Disse in modo scherzoso schiaffeggiando le nostre gambe con le straccio che aveva in mano.
"Ragazzacce? Ma quando mai?"
esclamò Jasmin ridendo come una matta seguita da me.
"Noi siamo delle brave bambine."
Sorrisi maliziosamente a Jasmin.
"Ah si? E cos'era quel sorrisetto strambo? Eh piccola Jones?"
Asiya si mise le mani sui fianchi facendo in modo di poter sembrare seria ma non fece altro che riscuotere altre risate nella stanza.

"Su, vieni, che ho bisogno di parlarti."
mi alzai dal divano e mentre me ne andai, dietro le spalle di Asiya mi girai verso Jas per lasciarle una linguaccia che ricambiò con tanto di linguaccia.

Suicide IIحيث تعيش القصص. اكتشف الآن