Capitolo 1

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                     SOPHIA

Il dolore continua ad esserci,c'è sempre stato e ci sarà sempre dentro di me. Ormai fa parte di me.
Sapevo che lo avrebbe fatto,ma non così velocemente..sono passati già undici anni,come passa in fretta il tempo,a me sembra che sia successo nemmeno ore fa.
Sembra che io abbia un video nella mia testa che continui a riprodursi da solo,come se appena finisse schiacciasse play per farlo ritornare nella mia mente,e non smette mai di farlo.Vivo da undici anni con questo video,undici anni senza nessuno,undici anni vissuti nel nulla,da sola,in questo orfanotrofio.
Da quel giorno..da quell' orribile giorno vissi con mia madre per altre settimane..me lo ricordo benissimo,stava sempre più male,aveva sempre meno forza ma una cosa c'è la fece a farla,mi mise in questo orfanotrofio e mi salutò una volta per tutte, per non farmi continuare a vivere in quel modo,per non vedere lei morire piano piano sotto il mio sguardo,la ringrazio tantissimo per questo,perché se non fosse stato per lei ora soffrirei di più.Mia madre morì dopo quattro giorni che mi fece entrare qui dentro,mi veniva sempre a trovare e l'ultimo giorno in cui mi venne a trovare me lo disse..mi disse che sapeva che sarebbe arrivata la sua fine in quel momento,tra poco,e io pregavo che le venisse una morte tranquilla,dolce,nella sua serenità..e grazie a Dio fu così.
Morì nel sonno,mentre dormiva e preferisco che sia morta così che in un'altro modo.
Ho sempre pregato a Dio,sono molto credente,infatti prego ogni Domenica mattina in chiesa che è situata all'interno dell'orfanotrofio,oppure quando mi capita in certi momenti della giornata.
Almeno in orfanotrofio siamo costrette a farlo,ma io lo avrei fatto comunque,anche se non fosse una cosa da fare obbligatoria.
Assomiglio abbastanza a Shanley in aspetto fisico..tranne per i miei occhi e i miei capelli,dio quanto mi manca.
Vorrei che fosse qui,vorrei poterla abbracciare,scherzare con lei,parlarle,ma tutto questo non è possibile.Ogni volta che mi guardo allo specchio vedo una sorte di Shanley due,dietro a questi occhi verdi.

Sono molto timida,non parlo con nessuno se non mi chiedono qualcosa,oppure tengo a non parlare molto e a rispondere il più breve possibile. Non mi piace stare qui nonostante io ci sia cresciuta;avrei preferito crescere come una persona normale con una vita normale,ma ovviamente Sophia Jones non può avere una vita normale.
Mio padre,non lo vedo da quando entrai qui,l'ultimo ricordo con lui fu quando mi diede un bacio sulla fronte e mi disse che mi ha voluto bene. Ma non ci crebbi nemmeno un po',io quei momenti me li ricordo benissimo,come se fossero stampati nella mia mente.La lettera di Shanley la conservo ancora qua con me, è sempre di fianco a me.L'unica cosa che mi può collegare in qualche modo ad una sua presenza vicino a me,facendomi sentire che c'è ancora la sua anima accanto alla mia. Sono fiera di essere stata intelligente a sette anni a prendere la lettera e conservarla nel cassetto della mia camera di questo orfanotrofio per undici anni. Ora che ho diciassette anni..mi sento ancora un po' piccola. Non riesco a realizzarlo.
Fra dei mesi farò diciotto anni e dovrò per forza uscire da questo posto,chissà dove mi manderanno,chissà dove andrò e dove potrò arrivare...
Sentii bussare alla porta della mia camera e la segretaria della preside di questo orfanotrofio mi si presentò davanti con dei vestiti puliti piegati alla perfezione
"Ecco signorina Jones,questi sono per lei,la signora Watson ha detto di farsi una doccia e andare a dormire alle nove in punto."
Feci un accenno di sì con il capo e se ne andò chiudendo la porta.
Questa è una cosa dei tanti motivi per cui odio questo posto,andare a dormire a un preciso orario,quando io non riesco a dormire nemmeno alle dieci e mezza,ma va bene. La signora Bianca Watson è la preside di questo edificio,mentre la sua segretaria che obbedisce a ogni sua richiesta,si chiama Eyla Foster.
Fa più servizi lei che le cameriere che puliscono le camere di questo edificio.Tranne il letto,il letto lo dobbiamo sistemare noi appena alzate.

Entro in bagno e mi inizio a spogliare per farmi la doccia,stasera hanno fatto una schifezza da mangiare,della pasta al sugo di pomodoro,ma la pasta sembrava più uno straccio andato a male.
Oggi la signora Watson mi chiese certe domande,so che forse posso sembrare un pò strana a gli occhi di altre persone ma io sono fatta così.
Mi chiese abbastanze domande del tipo :
"Perché stai sempre in solitudine?"
"Perché non vuoi avere amiche?"
Ma che le devo rispondere? Questo è il mio carattere e se a me piace stare in solitudine posso stare anche in pace con me stessa no? Poi qua che amiche devo avere? Ho imparato che qua non esistono amiche vere.
Non esiste nessuno che sia vero.

Apro la doccia dell'acqua e sposto la leva nel bollino rosso che indica l'acqua calda,appena si riscalda entro dentro e inizio a lavarmi lasciando anche che i muscoli si rilassino al contatto dell'acqua calda.

Suicide IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora