CAPITOLO 30

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                  SOPHIA

È solo il secondo giorno di scuola ed è normale che abbia ancora delle occhiate addosso, a dir la verità mi danno parecchio fastidio perché mi provocano ansia, ma cerco di non darlo a vedere.

Hanno dato un
armadietto anche a me ed infatti non aspettai tempo a metterci dentro dei quaderni e dei libri che per le prossime ore non mi sarebbero serviti così che lo zaino fosse stato più leggero per le prossime due ore di corso.
Oggi Jas ha detto che il prof. di Fisica Chimica non ci sarebbe stato quindi sarei uscita prima.
Ma lei invece doveva per forza uscire verso le cinque siccome sarebbe dovuta passare dalla biblioteca per fare i compiti con un certo Elijah se non sbaglio.
Le ho anche chiesto se per caso era lui il ragazzo che aveva accennato quando stavamo al bar con Sam ieri pomeriggio ma mi rispose di no, e mi sembrava altrettanto sincera quindi non feci più tante domande sul fatto che ne fosse sicura.

Sono in mezzo al corridoio e sto cercando Jasmin e Sam, visto che è ora di pranzo dovremmo uscire ed andare in un fast food qui vicino. Già, possiamo pranzare fuori perché ognuno può pranzare dove meglio preferisce.
E oggi in mensa non fanno un granché, in più c'è una bella giornata perché non uscire un po' ?

Al solo pensiero che dopo qualche giorno di sole ritornerà la pioggia mi disgusta.
Sto girando a vuoto nei corridoi ma non le trovo e in più non c'è più quasi nessuno.
Non mi piace stare da sola, e non ne capisco il motivo.
Prima volevo stare sempre da sola a tutti i costi ma è anche vero che qui non è come li ed infatti mi sento un po' agitata a girare da sola tra i corridoi, sto sentendo continui cambiamenti nel mio carattere ma non so dirmi se è una cosa positiva o negativa.

A proposito, quasi me ne stavo per scordare..la madre di Jasmin ha detto che mi vorrà parlare domani sera, solo io e lei, perché oggi lavora tutto il giorno e anche la notte, quindi non potrà.
Spero non sia nulla di grave.

Mi girai verso le scale del corridoio sentendomi abbastanza osservata, e infatti trovai un ragazzo che non avevo mai visto fissarmi.
Senza farli vedere che lo avevo notato mi girai subito di scatto dall'altra parte e finalmente vidi Jasmin parlare con un ragazzo niente male, non molto alto con dei capelli ricci.
Mi avviai da lei e quando mi vide alle spalle del ragazzo mi sorrise e ricambiai andando verso di lei.

"Ehi Sophi, tutto bene?"
"Si tranquilla, e te?"
Diedi un'occhiata al ragazzo abbastanza alto che stava parlando con Jas, aveva la pelle mulatta con occhi di un castano scuro, devo ammettere che è davvero attraente.
"Comunque lui è Elijah, il ragazzo con cui andrò in biblioteca questo pomeriggio dopo scuola."
"Ah okay, io invece sono Sophia."
Dissi sorridendogli.
Mi guardò e ricambiò.
"Ah, la sorellastra di Jas. Non è così ?"
mi guardò con uno strano cipiglio e io annuì un po' distratta.
"Non c'è bisogno nemmeno di farmi conoscere dalla gente che ormai tu hai già parlato di me."
Mi rivolsi a Jasmin ridendo.
"Si, diciamo che ero un po' ossessionata da questa storia del trovarti."
girò gli occhi al cielo toccandosi le mani un po' timidamente.

"Dov'è Sam? Andiamo al fast food qui accanto?"
"Si tranquilla, Sam sta mettendo i suoi libri nell'armadietto, fra un po' arriva".
Jasmin era un po' strana in quel momento ma non le dissi nulla.
Il ragazzo davanti a me e Jasmin si passò una mano nei capelli ricci.
"Se per caso..venissi, darei fastidio?"
Chiese un po' in un sussurro che fece sorridere Jasmin.
"Ma no, non devi nemmeno chiedere Elijah, allora andiamo tutti e quattro al fast food?"
Annuì e andai a cercare Sam per andare a mangiare.

È da mezz'ora che siamo ancora al fast food e ognuno mangia ciò che ha nel suo piatto, tutti e quattro avevamo una fame da lupi ed infatti talmente mangiammo, non parlammo nemmeno molto.
Jasmin si è messa accanto a Elijah e io e Sam siamo difronte a loro. Stavo finendo le mie patatine quando Jasmin ne prese una dal mio piatto perché lei le aveva già terminate, la guardai con uno sguardo truce prima di rubarne una da Sam visto che aveva detto che non ne aveva più voglia perché era quasi piena ormai.

Suicide IIWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu