Capitolo 13

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SOPHIA

La guardo e sposto subito lo sguardo quando i suoi occhi incontrano i
miei. Sembra sorpresa quanto me di trovarci insieme qua dentro.
Guardo la signora Watson che intanto si siede al suo posto,spegnendo il computer.
"Allora ragazze,scusate se vi sto prendendo del tempo ma devo chiedervi cose importanti."
Spero che io non c'entri niente.
"Del tipo?"
Interviene Jasmin.
"C'entra una ragazza,che probabilmente conoscete..spero solo che saprete darmi delle risposte o ricavarne perché sto impazzendo nel vero senso della parola."
"Chi è la ragazza, signora Watson?"
Chiesi questa volta io.
Jasmin sposta lo sguardo sulla mia figura ma cerco di non accorgermene e rimango a fissare la signora Watson.
"Joi Moore. Quella ragazza si è rivelata un diavoletto. E io che pensavo fosse una brava ragazza.."
Dice scuotendo la testa in negazione.
Ma io sgrano gli occhi cioé..ha detto davvero ciò che penso anche io vero?
Quindi siamo d'accordo che è una troia? Cioé non ha detto perfettamente così ma dai,si può dire.
"Io l'ho sempre pensato."
Mi guardo intorno per vedere chi abbia aperto bocca ma mi ritrovo solo gli occhi puntati su di me,e la realizzo che sono stata io a parlare.
"Ah davvero signorina Jones? Mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo. Ma andiamo ai fatti. Dovete scoprire delle cose..cioé sono arrivata anche a non fidarmi più fino in fondo di Eyla."
Io già inizio a capire molte cose,grazie alla mia curiosità un pò eccessiva,ma non posso dire la stessa cosa di Jasmin.
"Aspetti un momento signora. Ehm..come dovremmo scoprire queste cose? E quali? E quando?"
Mi scappa una risata e si unisce anche la signora Watson, perché Jasmin non ha capito quasi niente.
"Semplicemente la tenete d'occhio,soprattutto quando è da sola,oppure se esce dalla menza in anticipo seguitela senza farvi vedere,in ricreazione fate finta di fare una conversazione mentre fate le furbe ad ascoltare che dice. Nei corridoi..insomma cose così,capisci?"
"In poche parole stalkerarla."
Afferma Jasmin.
"Si signorina...il cognome scusa?"
"Jones. Jasmin Jones."
Mi giro di scatto verso di lei. Cosa ha detto? Jones? Ha il mio stesso cognome?! No..non è possibile.
Ma cosa sta succedendo?
"Jasmin Jones!?"
Domando incredula.
"Si Sophia Jones."
"Ma c-che cosa?..cioé..no..
aspetta..perché hai il mio stesso cognome?"
"Coincidenze."
Dice strafottente. Coincidenze?!
Ma questo è stranissimo.
La signora Watson ci guarda come se fosse spaventata e non ne capisco il motivo.
Sposto il mio sguardo a terra sorpresa e stranita.
Forse sono coincidenze,ho pensato..ma poi una serie di immagini mi passano per la mente,come ai vecchi tempi. E quello che mi passa davanti agli occhi che solo io posso vedere,perché solo io c'é l'ho nella mente mi fa male,anzi non so nemmeno cosa mi fa perché è tutto strano e non so se sia vero ma non si è mai rivelato falso ciò che vedevo in queste immagini. Mi ricordo che da più piccola le avevo già viste ma meno numerose e più diverse.
Mi sento strana. Guardo Jasmin e la fisso. Lei mi guarda con un cipiglio sul viso mentre io non riesco a trovare nessuna parola,come se il mio vocabolario mentale si sia disperso.
Le immagini finalmente finiscono.
"Ragazze che succede?"
Domanda la signora Watson alzandosi in piedi.
Io continuo a fissare lei e lei continua a fissare me.
Ad un certo punto sgrana gli occhi,fa un passo avanti ma io ne faccio uno indietro.
"Posso sapere che diamine sta succedendo!?"
Grida la signora Watson per la preoccupazione ma nessuna di noi due proferisce parola..
Finalmente liberata leggermente dallo shok corro fuori finché non raggiungo la mia stanza,mi chiudo dentro e cerco di rilassarmi. Che sta succedendo? Mi sono venute immagini di una donna a me sconosciuta e mio padre.
Mio padre con lei era strano,era quello di prima nelle mie prime immagini,ma era meno aggressivo,piangeva abbracciato a lei,poi dopo sono venute nuove immagini dove lei era in un ospedale e lui seduto accanto a lei su una sedia.
Dopo mi è venuta un'altra immagine dove c'era una bambina che non ero io e che abbracciava mio padre.
Dopo nell'immagine finale c'erano la donna, mio padre e la ragazza con il mio stesso cognome,erano tutti insieme a tavola.
Non capisco.
Che cazzo vuol dire?!
Mentre mi accascio a terra sulla porta mi lascio trasportare dal dolore. Perché anche se non voglio capire e non voglio saperlo,ho già un'idea di che cosa sia.
Stavano ridendo a tavola..
Ridevano..
Ma con noi non rideva mai.
E questo mi fa morire dalla gelosia.
Incazzata mi giro in ginocchio e tiro un pugno al comodino di legno vicino al mio letto urlando.
Le mie nocche sanguinano e ho rovinato il comodino;e le nocche fanno male ma ciò che ho scoperto fa più male.
Che ci fa lei qui? Se ha una sua famiglia? Almeno lei ha avuto il lato buono di mio padre..perché è qui dentro? Porcaputtana.

Suicide IIWhere stories live. Discover now