Capitolo 16

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                             SOPHIA
Tossisco,perché sembra da troppo tempo che siamo in questa posizione. Si scusa sottovoce e poi ci stacchiamo.
"Grazie.."
Dico guardando le mie mani,non sapendo dove spostare lo sguardo.
"È normale."
"Cosa è normale?"
Domando siccome non capivo la logica di questa risposta.
"È normale che ti aiuta,sei la mia sorellastra ma ne hai bisogno anche se non lo ammetti. Sai tu non ammetti troppe cose..certe volte devi lasciare passare i sentimenti e non chiuderti troppo in te stessa."
"Già è un vizio che ho quello di chiudermi in me stessa."
Ammetto per la prima volta.
"L'ho notato,tranquilla."
Dopo una breve pausa di silenzio,Jasmin mi accarezza i capelli.
"Ti farò tornare a sorridere vedrai."
Mi sorride e mi dà un bacio sulla guancia abbracciandomi.
Questa volta non riesco più e mi sfogo.
Iniziano a cadere lacrime e io non so più come fermarle. Cerco di pulirle ma lei nota i miei occhi lucidi che oramai non c'è la facevano più a tenersi tutto dentro e mi guarda rattristita.
"Sophia,sfogati con me. Non va bene tenersi tutto dentro,è tutta una sorte di male che ti si accumula nel petto,non voglio che ti faccia ancora più male,dai sfogati. Voglio ascoltarti. Piangi,perché ne hai bisogno,ma parla con me che ti saprò ascoltare,per favore."mi sorprendo ma credo di non riuscirci..
"Ecco..è co..così difficile."
Scoppio in un'altro pianto.
"Credo di essere forte,faccio finta di essere forte davanti agli altri,ma non lo sono! Sono una stupida ingenua ragazza debole! Cazzo faccio schifo anche a me stessa,come è possibile?! Mi hanno rovinato la vita. Perché dovevano morire? Va bene non era colpa della mamma se lei è morta ma perché Shanley? Che cosa l'ha spinta a farlo?! Ho cercato di fermarla ma non ha cambiato un emerito cazzo! Non sono servita a niente. In più ho vissuto da schifo con un padre alcolizzato e drogato,che faceva schifo alla merda!"
Tiro pugni dove mi capita e mi tiro i capelli.
"In più,come se non bastasse dovevano esistere quelle troie di merda la,che non facevano altro che peggiorare la mia infanzia,come se non era già di merda!"
"Ma no dai,aiutiamola a stare ancora più male no?! Tanto non frega a nessuno di Sophia! Vero?"
Rido isterica,lasciando ancora le lacrime rigarmi il viso.
Mi metto con la faccia contro il muro e sto un attimo in silenzio per calmarmi.
"Non ho avuto nemmeno qualcosa per alleviare sta merda,farla uscire almeno cinque secondi dalla mia mente con una sigaretta o roba del genere."
"Ti saresti rovinata i polmoni."
Dice lei.
Ma lei ancora non ha capito..
Rido un attimo e appoggio la fronte al muro freddo.
"Solo distruggendomi saprei distrarmi."
La sento alzarsi e mi giro.
"Sophia,non sei debole okay? Sei forte,anzi più che forte! Hai saputo resistere,te ne rendi conto? Io non saprei che cosa fare al tuo posto. Mi sarei già suicidata forse?"
La guardo negli occhi.
"Jasmin,io sono ancora in vita per la mamma e Shanley. Perché le ho promesso di andare bene a scuola e di farmi un buon futuro. Non sarei qui se io non mantenessi le promesse,ma io le mantengo."
Dico fredda.
Ha le lacrime agli occhi e non capisco.
"Che hai anche tu?"
Mi acciglio e la fisso.
"N-niente."
Dice asciugandosi le lacrime che poi si ritrova di nuovo sulle guance.
"Se era niente non staresti a piangere ti ricordo."
Si mette a ridere e si riasciuga le lacrime.
"Sembriamo due depresse del cazzo."
Ammette anche lei.
Ci abbracciamo un'altra volta.
"Visto che mantieni le promesse. Perché non facciamo una promessa nostra?"
Senza staccarmi annuisco.
"Era un sì o un no?"
Chiede ridendo,siccome sono appoggiata alla sua spalla con il mento e non ha capito che movimento abbia fatto la mia testa.
"Era un si."
"Oh cazzo."
Dico ad un certo punto.
Mi guarda strana come per dirmi che ho.
"Cazzo. Cazzo. Cazzo! Stavamo parlando con la signora Watson,e ce ne siamo andate senza un motivo da darle.Secondo me è molto arrabbiata. Dobbiamo muoverci prima che ci dia una punizione. E magari inventarci qualcosa siccome non possiamo mica raccontarle le nostre vite private finiamo di parlare più tardi. Va bene per te no?"
Mi stacco dall'abbraccio e lei annuisce tranquilla.
Ci affrettiamo ad andare nel suo ufficio prima che si aggravi la situazione.

Suicide IIWhere stories live. Discover now