Capitolo 12

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                      SOPHIA

"Diciamo che...si,ho un'altra famiglia  ma è brutto definirlo così no? Per me siamo una famiglia sola con te compresa,sono felicemente sposato con una donna che mi ha fatto comprendere tante cose e ho una figlia che sarebbe la tua sorellastra."
Mi mette un braccio in torno alle spalle e mi stringe a se,in fondo ha fatto bene,se si sente felice allora lo sono anche io.
"Magari un giorno me le farai conoscere giusto?"
Sono curiosa nonostante la leggera gelosia che è in me,ma non posso esserlo,insomma gli sono rimasta io..se ha sposata un'altra perché si sentiva completo con lei allora aveva il diritto di farlo e di viverci insieme,e sono onesta,mi fa davvero piacere,spero solo sia una donna per bene. Forse ora ho capito perché quando l'ho visto per la prima volta dopo anni aveva quello strano luccichio nelle sue pupille. La ama. E ama anche sua figlia. Ama anche me...bene, basta che non faccia differenza e la andrà tutto bene.
"Certo che le conoscerai,ti farò uscire da qui,vedrai.."
Davvero? Mi farà uscire da qui?
Scoprirò come è diventato realmente il mondo all'esterno..nel senso mi manca,è da anni che non esco da qui,cioè non sono mai uscita da quando sono entrata..sarebbe bellissimo.
"Davvero mi farai uscire papà?"
Mi sorride e mi da un bacio sulla guancia.
"Certo che si."
Sorrido a mia volta e mi appoggio alla sua spalla.
"Grazie."
Mi accarezza i capelli e mi da un bacio in fronte,questo per me è segno di rispetto e maturità rispetto ai suoi confronti di come era prima.
Ma come ho detto non credo di perdonarlo velocemente.
                           * * * * *

Dopo che mio padre uscì nello stesso modo in cui entrò entrai in camera mia e il sonno che avevo prima di incontrare mio padre mi passò.
Quindi presi il mio zaino ricordandomi di avere un compito di letteratura da fare,la poesia.
Presi un foglio di brutta e la mia penna nera,mi sedetti sul mio letto che rifeci siccome era un pó in disordine e cercai di farmi delle idee per la poesia,alcune parole in mente c'è le ho ma devo saper metterle al buon posto.Vorrei fare qualcosa su ad esempio che ispiri la solitudine,se mi impegno forse riuscirò a fare questa poesia.

Dopo una buona ventina di minuti riuscì a finire finalmente la mia poesia. A me piace,spero solo che piaccia anche alla signora James.
Metto via le cose di scuola e esco fuori nel corridoio perché mi sto annoiando.
Faccio un giro scendendo le scale e trovo la signora Watson che viene verso di me.
"Signorina Jones,tutto bene?"
"Si signora Watson e lei?"
"Si sto bene ma sono un pò stressata..vedi mi piacerebbe molto che tu mi aiutassi in una faccenda che rimanga tra noi due."
Mi spaventa,e poi perché io?
"Ehm..perché io signora Watson? Cioé non le dico che non mi piacerebbe ma vorrei solo sapere il motivo ecco.."
Mi sorride e si avvicina un pò di più.
"Perché mi sembri una ragazza con il cervello apposto e molto furba,tranquilla non sarai la sola ad aiutarmi."
Questo vuol dire che c'è un'altra persona.
Dio santo non voglio intromettermi in un casino.
Perché non mi sembra un semplice aiuto quello che mi sta chiedendo la signora Watson. Ma sono curiosa..quindi accetto. Tanto provare per sapere non nuoce nessuno no?
"Va bene signora Watson,l'aiuterò."
Mi mette una mano dietro la schiena e mi conduce nel suo ufficio in cui trovo di nuovo lei.

Suicide IIWhere stories live. Discover now