"...quindi potete andare in una classe a vostra scelta senza infastidire la lezione ovviamente" e dopo queste parole si scatena l'inferno. Io già so dove voglio andare: dove c'è tranquillità, relax, spensieratezza e musica. Apro la porta dell'aula di musica e il prof mi sorride subito.

"Mi scusi prof ma il vicepreside ci ha detto che possiamo assistere alla lezione che più ci interessa e le volevo chiedere se potevo rimanere qui"

"Oh ma certo!" e mi indica un posto affianco a... Simon, ovviamente.

"Piccola drogata smettila di ridere" dice sorridendomi ma anche lui non sta messo tanto bene, gli occhi sono rossi e ha delle grandi occhiaie.

"Allora ragazzi oggi voglio sperimentare qualcosa con voi! Sapete quando ero ragazzo mi piacevano tanto i concerti a cielo aperto, su prati e senza transenne o sicurezza..."

"Era un hippie?"

"Forse sì... beh sì lo ero al 100%"

"Ecco un altro drogato che si unisce al gruppo" mi sussurra Simon facendomi scoppiare a ridere ma il prof non ci fa caso, è troppo preso dai suoi ricordi.

"Ho partecipato al Festival di Woodstock '69, fu una delle mie esperienze più belle della mia vita, ma quello che mi piace di più è che c'era della buona musica. Cosa intendo per buona musica mi state chiedendo, beh quella con uno studio approfondito delle note, degli strumenti, degli accordi con l'aggiunta di un anima di grande spessore. Ma comunque il mio esperimento sarebbe farvi fare un mini Woodstock qui dentro con la vostra buona musica, ma anche con qualcuna mia. Iniziate ad alzarvi e a spostare le sedie su!" ci alziamo tutti stra entusiasti. Io amo questo uomo! Attacca con una musica house leggera  e tutti iniziano a ballare e il fatto di essere sotto sostanze stupefacenti mi fa godere ancora di più questo momento. Muovo le braccia e i fianchi in modo fluido e chiudo gli occhi assaporando la bellezza e la leggerezza.

"Piccola drogata, l'hai beccata la lezione!" mi sussurra all'orecchio una voce prefonda e suadente.

"Fumate! Baciatevi! Abbracciatevi! Cantate! Ballate! Lasciate la timidezza a casa e siate voi stessi!" urla il prof come se stesse propagando una religione, un grido o un richiamo alla libertà e subito dopo inizia il drop che ci fa saltare tutti. Alzo lo sguardo e vedo Simon che si accende una sigaretta davanti a me osservandomi con sguardo sottile e sorridendomi. Continuo a muovermi e noto che il prof si è acceso un sigaro.

"Amo quell'uomo!" dico a Simon indicando il signor Nicolson e lui scoppia a ridere. I suoi occhi azzurri si stringono ancora di più e il sorriso crea delle rughette intorno ad essi, i suoi capelli lasciati liberi, senza lacca o gel o qualunque altra sostanza, si muovono assieme al suo corpo muscoloso e slanciato e trattengo l'istinto di toccarli, di sentirli scivolare tra le mie dita.

"E' un mito!" urla verso il prof e lui gli risponde con un sorriso e una sbuffata di fumo. Strappo dalle labbra rosse e carnose la sigaretta di Simon e inizio a fumare.

"So baby pull me closer!" inizio a cantare e Simon mi segue. Ci avviciniamo sembre di più, non so se sia a causa della canzone, del testo, di quello che dice o dal fatto che non siamo completamente coscienti ma mi piace. I nostri corpi entrano in contatto, le nostre gambe sono intrecciate tra loro, le mie braccia continuano a solcare il fumo della stanza mentre le sue mi stringono i fianchi avvicinandomi sempre di più a lui. Il drop si calma andando in quello stadio tranquillo che fa galleggiare la tua mente e il tuo corpo nell'aria. Il mio respiro e quello di Simon si mischiano diventando un unico respiro. Le nostre labbra sono vicinissime e mancano pochi millimetri e si scontrerebbero.

"Senti la leggerezza?" dice fissandomi dritto negli occhi "Senti la felicità?" e osserva tutti quelli che abbiamo attorno senza staccarsi da me "Stai assaporando la libertà?" e prende una ciocca dei miei capelli e la pettina tra le sue dita "Senti il brivido della follia?" e sfiora la mia schiena lungo la spina dorsale "Stai assaporando tutto questo con ogni cellula del tuo corpo?" e un sassofono sovrasta la base elettronica accompagnato da una chitarra per poi passare a una melodia fischiata. Annuisco sotto il suo sguardo di ghiaccio ma che sta diventando caldo come una giornata in una spiaggia di un'isola lontana. Tutto si muove intorno a me ma io sono ferma, noi siamo fermi mentre ci perdiamo ognuno nell'oceano dell'altro. I millimetri diminuiscono sempre di più, ormai è solo lo spessore di un foglio di carta a dividerci.

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