-E' questo quello che non tolleriamo qui dentro, l'audacia di rispondere a tono.- sibila.

-Le più grandi menti di questo secolo, di quello passato e di quello passato ancora, anzi, mi correggo.. Dall'inizio dei secoli, sono state persone audaci.- rimarco la dose.

-Signorina Lancaster.- inspira profondamente. -I suoi genitori fanno parte del consiglio, sono i maggiori benefattori dei nostri fondi.. Questo non vuol dire che io debba lasciarla perdere solo perchè i suoi genitori pagano abbondantemente le rate. Capisce cosa intendo?- mi fulmina con lo sguardo.

-No, non capisco cosa intende e non mi interessa capirlo. Se eccello negli studi, non vedo perchè debbo essere richiamata sull'attenti.- alzo le spalle, fingendo disinteresse per la conversazione ambigua. 

-Cosa vuole fare uscita da qui?- chiede cambiando argomento.

-Cambiare il mondo.- rispondo altezzosa. Scoppia in una fragorosa risata. 

-Se lei vuole cambiare il mondo come dice, dovrebbe iniziare a capire che l'esistenza umana necessita di un tipo di comportamento..- sorride strafottente. 

-Rettore, nulla di personale. Lei sta dicendo a me di non essere arrogante o strafottente, ma è il primo a comportarsi così con gli studenti. Ora..- mi alzo sorridendo sghemba. -Avrei una lezione da seguire.- 

Mi fissa compiaciuto.

-Se la ritrovo a dormire durante le lezioni, sarà sospesa.- sorride vittorioso.

-Mi sta minacciando?- alzo un sopracciglio, lo vedo cambiare espressione. -Sono figlia di uno dei maggiori avvocati della Gran Bretagna, nonché personaggio illustre nel mondo penale e civile, non credo che lei, Rettore, voglia proprio minacciare me.- 

-E' lei che sta minacciando me.- sibila preso in contropiede.

-Assolutamente no, io stimo chi merita la mia stima. Penso che anche lei faccia così, mi sembra anche assurdo che, il Rettore perdi tempo a parlare con una studentessa solo perchè ha dormito in classe.- annuncio tranquilla. 

-Ha ragione, volevo conoscere la ragazza geniale che si è appena trasferita qui da York, ma sono serio signorina Lancaster. Non so lei con chi ha avuto a che fare nel corso della sua breve esistenza, ma qui non si scherza. Qui si punta al massimo rispettando un codice etico molto importante.- annuncia serio.

Alzo gli occhi al cielo e cerco di mordermi il labbro per non dire cose di cui potrei pentirmi. 

-Ho capito.- rispondo lentamente. 

-Può andare, signorina Lancaster.- mi congeda tranquillamente. 

-Arrivederci.- sibilo aprendo la porta e chiudendola velocemente. 

Scuoto la testa e cammino tranquillamente per i corridoi ampi dell'università, come se non fosse successo nulla. Cerco l'aula della prossima lezione, come un'anima in pena. Non sono passate nemmeno tre ore dal mio ingresso in questa università e già mi ritrovo a parlare con il Rettore, direi che ho appena stabilito un nuovo record mondiale.  Quando entro, la classe è già piena e il docente sta parlando tranquillo. La classe è fottutamente grande e tutti sono sull'attenti, presi a ricopiare a macchinetta qualsiasi parola esca dalla bocca del professore. Il brutto di questa università è che essendo molto costosa, non tutti possono permettersela e questo comporta avere pochi studenti. Almeno nel mio corso di laurea siamo fottutamente pochi e questo mi disturba. 

-Signorina, deve seguire questa lezione?- mi richiama il professore. E' giovane, non ha il gusto dell'orrido e potrei osare nel dire che ha anche fascino. Menomale, qualcuno di accettabile, penso velocemente. Che poi accettabile ha diversi significati..

If you don't know l.h.Where stories live. Discover now