PARTE TERZA - Capitolo 12 (XI, prosegue...)

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   Fu a quel punto che Andrew Barkley alzò gli occhi su di lui. Scintillarono così due punti luminosi rossi, remoti come una stella in una galassia lontana, seducenti al punto da ipnotizzare nella loro natura disumana. Fu difficile, ma dopo qualche secondo in cui il tempo parve incepparsi Dave riuscì a liberarsi da quello sguardo. Corse annaspando verso la cucina, avvertendo l'alito fetido del killer inzuppargli le narici. Quella puzza, quell'acre odore di uova marce non gli era nuovo. L'aveva già subito, gli aveva già penetrato pungente i polmoni prima di allora.

   Barkley gli fu addosso prima ancora che Dave potesse afferrare qualcosa con cui tentare di difendersi. Caddero a terra in un turbinio di forsennati movimenti scomposti. Le mani di quell'omone gli strinsero la gamba destra in modo energico; Dave con l'altra riuscì a sferrare un calcio violento, senza neppure badare a dove sarebbe finito il colpo. Subito dopo si sentì vibrare nell'aria un inquietante scricchiolio, come se della porcellana si fosse incrinata, e contemporaneamente la presa alla gamba si allentò. Dave si alzò sui gomiti e vide le labbra dell'altro sanguinanti; poco più lontano brillava qualcosa di bianco, bianco avorio screziato di rosso: un dente.

   Il colpo era andato decisamente a buon fine.

   Sfruttando quell'attimo di smarrimento dell'avversario, il signor Metzelder si alzò, avvertendo un fastidioso miscuglio di sensazioni contrastanti: una stretta allo stomaco provocata dalla visione del volto tumefatto di Barkley ed un perverso piacere per la ferita inferta a quell'animale. Si voltò trafelato appena in tempo per osservare quel volto rovinato venirgli incontro. Senza neppure avere il tempo di comprendere e domare l'istinto che lo colse, lui fece altrettanto.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Where stories live. Discover now