PARTE TERZA - Capitolo 10 (VI, prosegue...)

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   Dopo avere tolto gli allarmi, Dave frugò nella tasca dei suoi jeans, alla ricerca del mazzo di chiavi. Quando lo trovò, scelse la chiave giusta, quella bordata da una striscia di gomma arancione, e la inserì nella toppa della porta.

   Il flashback fu impressionante, potente e doloroso. Tutto era iniziato lì, nello stesso modo, esattamente di fronte a quella porta, in una calda e piacevole giornata di fine settembre, di ritorno da un impegno di lavoro. Proprio al di là di quella soglia, il suo mondo aveva perso consistenza, si era sgonfiato improvvisamente, tramutandosi in qualcosa di diverso, un universo parallelo in cui stavano succedendo cose impossibili. Quel giorno Dave aveva inserito la chiave nella porta che dava sulle sensazioni più profonde della psiche umana. Varcando quella soglia, quell'uomo non aveva solo scoperto il male di Ellen.

   Dentro quelle riflessioni si sentì stordito; avrebbe voluto piangere e piangere e piangere fino a lacrimare sangue, dolore. Il pianto salato avrebbe potuto sciacquare via un po' di quel senso asfissiante di solitudine. Invece sul momento non versò neppure una lacrima, ma in compenso riuscì ad aprire la porta ed entrare in casa sua.

   Tutto era buio, silenzioso ed in ordine. Dave in breve si spogliò, per poi indossare un paio di calzoncini bianchi con bordi rossi e una simpatica maglietta a metà maniche del WWF. Fuori l'aria era gelida, ma in tutta l'abitazione la temperatura era decisamente piacevole. Comprese che non si sarebbe addormentato tanto facilmente, quindi cominciò a sbrigare qualche veloce faccenda domestica.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Där berättelser lever. Upptäck nu