PARTE TERZA - Capitolo 10 (XIV, prosegue...)

73 39 2
                                    

   Il gelo di quelle parole, e soprattutto di quella voce piatta, sembrava che stesse per uscire dalle fessure del cellulare, per poi entrare nella bocca semiaperta di Dave, giù fino a serrare il suo cuore in una morsa che avrebbe potuto facilmente assumere le sembianze di un infarto.

   <<Ellen... tu... ma... come...>>

   Dave cadde all'indietro, sbattendo rovinosamente l'anca sinistra per terra. Non avvertì nulla. Sembrava che anche il dolore, spaventato dalle circostanze, fosse fuggito lontano.

   Silenzio profondo.

   ... è uno scherzo... crudele. Chi può essere... tanto crudele...non può veramente essere... ora di sicuro mi sveglio, e sono al caldo, nel nostro letto... con Ellen al mio fianco... lei non è mai morta, io non sono mai impazzito... è solo un incubo... Domani ci svegliamo, andiamo a fare un picnic, torniamo e facciamo l'amore... avremo dei figli, invecchieremo insieme... e tutto questo sarà solo un vago ricordo di un bruttissimo sogno...

   Incubo o meno che fosse, il cellulare ricominciò a vomitare parole sempre più inquietanti:

   <<... PICCOLA E' LA PORTA E STRETTA E' LA VIA CHE CONDUCE ALLA VITA.>>

   Un brivido implacabile fece rizzare, lungo tutto il corpo tremante di Dave, qualsiasi pelo. Il suo respiro era faticoso, poco più di un rantolo, e la mano tremava oltre ogni limite.

   Non si trattava di un bruttissimo sogno.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Where stories live. Discover now