PARTE TERZA - Capitolo 10 (I, prosegue...)

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   I cani erano fastidiosamente agitati. Nonostante la casa di Dolly e Dorothy, e la sua distassero solamente cinque, dieci minuti di automobile a blanda velocità, Dave si era già dovuto accostare un paio di volte.

   Nella prima occasione, si era fermato per accarezzare Ice ed It, in modo tale da acquietare almeno in parte il loro stato. Dal primo momento in cui erano saliti in auto, non avevano fatto altro che muoversi freneticamente, grattare sui sedili posteriori della Ford e latrare sommessamente. Una volta ristabilita la calma con qualche carezza e un paio di grattate dietro le orecchie, Dave aveva rimesso in moto l'automobile, senza riuscire tuttavia a percorrere più di duecento metri. Il padrone aveva così spostato i cuccioli sul sedile anteriore, quello di solito riservato al passeggero, nella vana speranza che la sua presenza li potesse rendere più mansueti. Nella concitazione delle circostanze, l'uomo trovò comunque una breve parentesi di ilarità nell'immaginare cosa avrebbe potuto vedere all'interno della sua Ford un qualsiasi conducente proveniente dal senso opposto: un uomo intento a guidare a bassa velocità, chinato sul volante e nell'atto di tenere a bada due buffi musi pelosi irrequieti sul sedile del passeggero.

   A quel punto però It si adagiò tremante sulle gambe di Dave, impedendo all'uomo di riprendere la guida. Quello stato ansioso dei due cani, in breve contagiò anche il signor Metzelder: mai prima di allora si erano comportati in quel modo. Lui non era certo un esperto zoologo, ma era risaputo che in genere gli animali avvertono prima dell'uomo l'avvicinarsi di cattivi presagi. Sollevò delicatamente il cucciolo e lo posò accanto al fratello.

   Era inquietante osservare il loro comportamento senza comprenderne il motivo.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Där berättelser lever. Upptäck nu