PARTE TERZA - Capitolo 12 (VI, prosegue...)

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   Dave avvertì una pressante rassegnazione, che nel frattempo aveva preso il posto della paura causata dagli improvvisi tremiti del suolo. L'affascinante luce di poco prima era scomparsa. Il bosco non era diventato altro che un punto lontano all'orizzonte, un remoto luogo irraggiungibile.

   Il signor Metzelder fu scosso da un brivido profondo, pervaso dal consueto senso di inquietudine, una sensazione crescente che raggiunse presto l'apice. Una nuova scossa di magnitudo impressionante anticipò un'immagine terrificante. Il suolo s'increspò e poi si frastagliò, e dalla faglia che ne nacque emerse una mano gigantesca, provocando un boato simile al crollo di una decina di grattacieli tutti assieme. Quel moncone era immenso e pericoloso.

   Dave cominciò a fuggire angosciato, intuendo le intenzioni di quel colosso. Dopo tutto quello era il suo sogno, e ciascuno nei propri sogni sembra che possa intuire in anticipo ciò che avverrà poi. Pure negli incubi purtroppo risulta essere spesso così. Gli sembrò di avere corso per miglia, seppure trattenuto da un invisibile elastico di dimensioni spropositate, tanto da sentire la fatica del proprio cuore rintronargli nella testa, tanto da fargli pulsare gli occhi di dolore. L'aria che inspirava avidamente gli bruciava nei polmoni.

   Quando si voltò, la mano gigantesca era ancora più vicina, incombente sulla sua minuscola figura. L'unghia dell'indice di quel mostro si appoggiò sul polpastrello del pollice; i muscoli delle dita si contrassero. Come un bambino divertito che gioca a biglie su una spiaggia, fu vibrato un colpo violento che sollevò un enorme quantità di terreno scuro.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Место, где живут истории. Откройте их для себя