PARTE TERZA - Capitolo 12 (IX, prosegue...)

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   La piatta superficie di acqua era lì davanti a pochissimi passi da dove Dave si era lasciato cadere dolorante nell'altro sogno, ma da quella posizione non riusciva a vedere Ellen (...devo riuscire assolutamente a capire dove mi indica, lei vuole che io trovi quella porta...). I passi felini alle sue spalle deviarono, puntando verso il letto del fiume; compirono un ampio semicerchio e poi tornarono a puntare l'uomo, questa volta da una posizione frontale.

   Dave non voleva rialzare il capo, non voleva vedere cosa fossero quei passi. Percepì che quel posto era vicino, lì da qualche parte, e poteva rappresentare un rifugio, una protezione. Ma dove? Di quale posto si trattava?

   ...ha una porta, ed Ellen vuole che lo trovi...

   Dave non ricordava dove e quando l'aveva già visitato, ma sapeva con certezza che quel posto avrebbe potuto salvarlo.

   Poi il rumore di passi si fuse con altri suoni famigliari, tra cui l'uomo riconobbe il pianto di una bambina segnata per il resto della sua vita, la sua stessa voce disperata e forse anche la risata divertita tipica di Ellen. A poco a poco se ne aggiunse un altro, qualcosa di più reale, meno inquietante, che con il passare degli attimi prese il sopravvento. Il signor Metzelder, ancora incatenato al suo sogno, sebbene ora tutto apparisse sfuocato, valutò che doveva trattarsi di un abbaiare rabbioso, accompagnato da un latrato sommesso.

   Erano Ice ed It, ed il loro comportamento non faceva parte del sogno.

   A fatica, come trattenuto da una potente forza invisibile, quasi immobilizzato dalla sua stessa mente, trovò le energie per liberarsi dai vincoli di quell'incubo.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Where stories live. Discover now