PARTE TERZA - Capitolo 10 (II, prosegue...)

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   Fuori dall'automobile, il freddo notturno rendeva ancora più buia ed immobile l'atmosfera, come ibernata nell'attesa del ritorno liberatorio dei primi raggi solari di un nuovo mattino. Solo i fari ed il motore della Ford tagliavano nell'oscurità un silenzio penetrante. Casa sua era molto vicina e Dave ne era consapevole, ma evidentemente i suoi cani no. I rari lampioni lungo il bordo della strada animavano ombre bizzarre che apparivano spaesate nella loro forzata immobilità. Antichi fantasmi in pena, incatenati in un mondo non loro.

   Quando la Ford grigia ripartì quei pittoreschi fantasmi sfuggirono alla prigionia, liberati da un'impotente schiavitù dal moto dei fari.

   Finalmente Ice ed It si acciambellarono uno accanto all'altro sul sedile del lato passeggero, confortati dal calore dei loro stessi corpi. Dave li osservò incuriosito e confuso. Confuso dal loro inatteso comportamento, incuriosito all'idea di comprendere come stessero vivendo le emozioni i suoi cani.

   Quando il cancello della villetta, che per bellezza e dimensioni dominava incontrastata l'intero quartiere, si parò di fronte al cofano della Ford, Dave comprese in quale direzione Ice ed It rivolgevano la loro insana agitazione. Li avvertì ringhiare, per la prima volta da quando li aveva addottati, con il muso levato verso il lunotto posteriore dell'auto.

   <<Che c'è?>>

   Come tutta risposta ricevette un rantolio sommesso ma nervoso, non tanto di rabbia pronta a sfociare in un attacco, quanto di paura. Sembrava piuttosto un'intimidazione rivolta a qualcuno.

   Oppure a qualcosa.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Where stories live. Discover now