PARTE TERZA - Capitolo 11 (II, prosegue...)

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   Avrebbe potuto permettersi ben altro, nonostante ciò, Dave aveva usufruito dei servizi di quel supermercato anche prima della morte di Ellen, incurante delle continue proteste della moglie. E continuava a farlo tuttora. Dopotutto, era abbastanza vicino a casa sua, vendeva i suoi succhi di frutta preferiti e teneva i quotidiani locali e nazionali più importanti. Poi, spesso Dave aveva la fortuna di incontrare George Duncan, l'anziano e tirchio proprietario del posto, settantasette anni di energia e strilli acuti. Quell'ometto, che al signor Metzelder ricordava non poco Popeye braccio di ferro, aveva dei modi di fare e delle abitudini davvero divertenti.

   Improvvisa alle sue spalle, una voce gracchiante si sollevò quasi a fatica. Quel suono (proprio così, si poteva definire un suono fastidioso, piuttosto di una voce vera e propria) Dave lo conosceva. Ebbene, non avrebbe mai voluto sentirlo in circostanze normali, figuriamoci in un momentaccio come quello.

   <<Buon giorno signor Metzelder. È da parecchio tempo che non ci si vede più in giro. Di tanto in tanto la intravediamo nel giardino di casa sua, nulla di più. Volevamo porgerle le nostre condoglianze per sua moglie. Ellen era una carissima ragazza, molto disponibile, allegra e soprattutto giovane. Nel quartiere la ricordiamo con affetto. Deve aver lasciato un vuoto difficile da colmare. Come si sente?>>

   I coniugi Stone si erano piazzati di fronte a Dave, con i loro sguardi curiosi, segnati nel volto da innumerevoli primavere. Margareth Stone era una vecchietta ultra ottantenne, tutta pelle e ossa, decisamente arguta e sveglia per la sua età. Suo marito, Edward Stone, attendeva ancora una risposta.

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora