PARTE TERZA - Capitolo 11 (VIII, prosegue...)

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   Diventò un lungo corridoio, immerso nel buio di una notte pesante, rischiarato appena dalla luce morbida di qualche pannello montato sul soffitto.

   Alla sinistra di Dave, una fila di sedie a muro era completamente vuota. Davanti ai suoi occhi, il volto criminale proiettato da un teleschermo... che non era proprio così infernale come appariva ora. Una guardia notturna sonnecchiava al di là della vetrata.

   Tutt'attorno silenzio, dentro tanta rabbia.

   Dave osservava sé stesso, in piedi nel mezzo di un corridoio della clinica polifunzionale di Greenville.

   Ellen era appena morta.

   Si sentì tirare per la manica del maglione. Come per incanto, il George's supermarket si ripristinò sotto i suoi piedi.

   <<Mi scusi... mi scusi... Si sente bene? Ha bisogno di aiuto?>>, lo riscosse una piacevole voce femminile.

   Per Dave, era stato sconvolgente l'insieme delle sensazioni subite in quegli istanti infinitesimi; fu come aver ricevuto una massiccia dose di elettroshock. Non che avesse mai avuto la spiacevole opportunità di sperimentare direttamente una simile tortura, ma in proposito aveva letto molto, e le conseguenze che quelle letture riportavano erano del tutto simili a ciò che stava provando in quel momento.

   <<Mi scusi se mi sono permessa di disturbarla, ma tra pochi minuti chiudiamo e...>>

   <<Certo, certo. Ha perfettamente ragione.>>

UN DOLORE OSCURO (prosecuzione)Where stories live. Discover now