Che simpatica.

-In camera dove ho la mia privacy e dove posso piangere per il fatto che sono un anno più vicina alla morte!- rispondo sarcastica.

-Lo vedi? E' sempre la stessa! Mi domando a cosa sia servito quel collegio.- borbotta mia madre a mio padre.

-Lasciala perdere, solo io ho notato che è cambiata estremamente tanto?- li sento borbottare.

-Vi sento.- annuncio seria.

Sorridono imbarazzati e salgo le scale. Lentamente. Perchè ho paura che sia una bomba o che dentro ci sia Lucas. Magari smembrato. Del tipo che magari Cassandra ha pensato di regalarmi un braccio di Lucas.

Lo vedete? Ho ancora i miei deliri, direi che sono sempre la stessa.

Più o meno.

Entro in camera e chiudo la porta con un calcio, mi siedo per terra con la scatola davanti.

-Che cosa sei?- sussurro guardandola. Cosa ho imparato dal collegio? Che parlare da soli è la soluzione ad ogni problema.

La apro lentamente, stupendomi di quanto il mittente sia stato preciso nel chiuderla. Pezzi di polistirolo saltano da tutte le parti. Come se fosse il vaso di Pandora pronto a scatenare un'epidemia mortale, lo fisso attonita. Le mie mani perlustrano il contenuto. Finalmente trovo qualcosa. Con mani tremanti la tiro fuori e la osservo.

Scoppio in una risata isterica.

Che presto si tramuta in lacrime.

Sono una donna indisposta.

-Ricordi del St. Mary.- leggo ad alta voce ciò che è scritto sul coperchio della scatola. Mi alzo velocemente e prendo il telefono, digito il numero di Cassandra e metto il viva-voce.

-Dai rispondi.- piagnucolo.

-Ehi! Festeggiata! Grazie del fottiti, è sempre un piacere ricevere i tuoi messaggi!- ride di cuore.

-Abbiamo un problema da risolvere.- gracchio.

-Finalmente! E' un mese che aspetto che me lo dici!-

-Mi è arrivata una scatola, grande. Con all'interno un'altra scatola.- annuncio. -Cazzarola sembra una matriosca, dentro troverò altre scatole e altre cose strane!- grido.

-Stai delirando, calmati. Ora vogliamo aprirla in diretta?- chiede velocemente.

-Certo! Che domande sono!-

-Okay, aprila! Sono qui, anche se non fisicamente, ma sono lo stesso qui.- mi sembra nervosa ma non posso occuparmi anche dei suoi problemi ora.

E' la mia migliore amica d'altronde, come potrei non aprirla senza di lei?

-La sto aprendo.- sussurro.

Le mie mani si muovono da sole, sollevo il coperchio e sussulto. Non sono i suoi ricordi, sono i nostri ricordi. Il che mi fa ridere perchè consistono in piccole cose abbandonate casualmente nella sua vita. Come lui ha fatto con la mia. Casualmente siamo diventati una cosa sola.

Quanto sono dolce?

-Insomma? Dentro c'era un nano pronto ad ucciderti? Hanno ucciso Alice Lancaster in diretta?-

-Quanta insolenza Cassandra, si vede proprio che ti ho portato sulla cattiva strada.- rido.

-Su, dimmi cosa c'è dentro! Sono curiosa!-

-C'è la mia maglietta..- sento il nodo in gola, chiamato ormai Lucas, farsi sempre più stretto. Quasi asfissiante. -Quella che ho lasciato da lui l'ultima notte.. Il disegno che ho realizzato durante la sua lezione..- sussurro cercando di calmare lacrime feroci.

ALICE l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora