XXXIV 'Enigmi'

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Capitolo corretto il 03/04/2017

-Cassandra smettila di stritolarmi la mano!- sbotto innervosita. 

Non è che sono arrabbiata, sono lievemente terrorizzata.

Divertente no?

-Non è colpa mia!- piagnucola.

Sono almeno dieci minuti abbondanti che siamo ferme immobili a fissare il corridoio. La riccia al mio fianco trema, ma non posso fargliene una colpa. Questo posto mette decisamente i brividi. E' più inquietante dei vestiti della direttrice, e ce ne vuole eh.

-Mi spieghi per quale assurdo motivo, c'è un corridoio in cucina?!- quasi grido.

-Non lo so ma che ne dici di tornare indietro?- sussurra.

-Nemmeno per sogno! Se siamo qui ci sarà un motivo.- rispondo seriamente.

-Non essere così tenace.. Insomma potremmo ritornarci un altro giorno..- 

-Non ci penso nemmeno!- mi impunto. 

Quando mi ricapita di trovarmi qui?! E di certo da sola non ci torno, ma questo lo tengo per me.

-Ragioniamo.. La mensa è al piano terra, insieme alla hall, alla biblioteca, all'ufficio della direttrice..- borbotto.

-E quindi?- bisbiglia.

-Siamo in una posizione strategica. C'è una cosa che però non mi torna..- sussurro.

-Cosa?- chiede ancora spaventata.

-Guarda bene.. Insomma non ci sono stanze su questo piano.. Però lì infondo..- sussurro.

-Ci sono due porte..- 

Ho la pelle d'oca, i brividi, insomma sto provando veramente paura. Il che è assurdo insomma, che diavolo ci può succedere? Ovviamente se qualcuno ci dovesse scoprire, dovremmo rispondere a molte domande.. 

-C'è un punto della lista che non ti ho fatto vedere..- sussurro. 

-Che vorresti dire?- si gira a guardarmi. 

-Parlava di passaggi segreti.. Di stanze ambigue..- cerco di fare mente locale. 

Perchè ho una memoria a breve termine!? Insomma, le persone si ricordano persino cosa  è successo dodici anni fa, mentre io mi ricordo a mala pena cosa ho mangiato a colazione.

Basta, sto divagando. 

-Senti tutto questo sta diventando veramente strano! Insomma, doveva trattarsi di un gioco e no di un finisci in posti strani che fanno accapponare la pelle!- sbotta.

-Cass sono due le cose.. O in quelle stanze vi è la soluzione a tutto o il nostro L.H. è uno psicopatico senza remore.- sussurro tesa.

-Penso più la seconda..- borbotta. Sorrido alle sue parole e scuoto la testa. 

Il muro è alto e bianco, il pavimento di marmo è uguale a quello del resto del collegio.

-Cass, non trovi che sia tutto troppo pulito?- bisbiglio. -Insomma, se fosse un corridoio abbandonato dovrebbe almeno avere un po' di ragnatele.. - fisso dritto di fronte ai miei occhi.

-Hai ragione.- annuisce alla mia osservazione.

-Dobbiamo capire dove porta. Se siamo al primo piano, siamo al sicuro.- 

Avanzo e Cass mi segue, camminiamo lentamente. E' rassicurante il fatto che non solo sola. I nostri passi e i nostri respiri pesanti fanno da sfondo ad una scena agghiacciante. Credo di aver visto un corridoio del genere solo nei film. E ovviamente non nei cartoni. 

ALICE l.hWhere stories live. Discover now