XVI 'Stiamo ancora giocando?'

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Corretto il 30/03/2017

Luke P.O.V.

-Dai amore, perchè non ti va di stare insieme? E' sabato, c'è il sole! Perchè vuoi rimanere chiuso dentro il collegio.- Charlotte borbotta stridulamente da dietro la cornetta del telefono. Osservo senza espressione i ragazzi preparare il concerto di stasera, in realtà è per lo più una sfida con gli altri laboratori, chi vince ha qualcosa di figo. Parole di Calum.

-Sta sera dobbiamo suonare, devo esercitarmi lo sai.- cerco di essere credibile.

La situazione mi sta sfuggendo di mano ed è tutta colpa di quella ragazza seduta in malo modo che guarda tutto e tutti dall'alto verso il basso. Oggi ha qualcosa di fottutamente diverso ma allo stesso tempo simile a ciò che voglio. Indossa delle calze, che sono per lo più dei calzini lunghi fino a metà coscia e ha una camicia lunga, le sue vans a stivaletto sono logore ma ne va fiera. Non smette mai di portarle. I capelli oggi mi sembrano più biondi e più fottutamente lunghi. Oddio sto impazzendo, sto veramente impazzendo.

-Ci sei Luke?! Cavolo ti sto parlando!- gracchia Charlotte infastidita.

-Si ti sento, ora devo andare. Mi farò perdonare.- mento.

-Luke ti rendi conto che è almeno un mese che mi liquidi dicendo che ti farai perdonare? Mi spieghi cosa c'è di così eclatante quest'anno in quel collegio?!-

Alice. Penso immediatamente a lei.

Cazzo devo darmi una regolata. Non posso rispondere alla mia ragazza che l'unica cosa che mi diverte in questo momento è litigare con una biondina saccente e maleducata.

-Niente, vogliamo solamente impegnarci con la musica, tutto qui.- i miei occhi cadono, di nuovo, sulle gambe esili della bionda che chiacchiera animatamente con Cassandra.

-Okay, a dopo.- attacca indispettita.

Sospiro e vado verso i ragazzi. Michael è ancora infuriato con me per qualcosa che non ho fatto. Ho uno strano presentimento, come se qualcuno avesse trovato i miei piccoli segreti sparsi per le mura di questo posto.

-Michael dobbiamo parlare.- asserisco serio mentre il ragazzo dai capelli colorati annuisce.

-Ehi dobbiamo finire di vedere se le canzoni sono giuste!- borbotta Ashton mentre si sistema la bandana.

-Dai Ash non te la prendere, devono risolvere problemi di coppia.- ride Calum.

-Fottetevi.- rispondiamo in coro io e Michael.

Usciamo dalla sala comune e passo vicino alla bionda che mi lascia una leggera occhiata. E' diversa dal solito, è colma di risentimento e mi ricorda dannatamente avvenimenti del passato che è meglio non tirar fuori.

-Dobbiamo smetterla di fare così. Io non ho scritto nessun biglietto, l'abbiamo promesso quel giorno. Non so chi si diverta a farlo ma posso assicurarti che non sono io.- parlo velocemente.

-Allora chi è stato? Girano voci che qualcuno è entrato nell'ufficio della direttrice, ha trovato il vaso spostato e la porta aperta.- mi guarda fitto.

-Ero alla festa di Charlotte.- mi difendo.

-Perchè l'hai baciata?- domanda serio.

-Non lo so e poi non è una cosa importante.- distolgo lo sguardo.

-Sei come lei Luke, deve essere per forza una cosa importante.-

-Michael quattro anni fa abbiamo promesso di non parlarne, non farlo ora.- rispondo a denti stretti.

-Ci sono troppe cose che non vanno! Lo capisci anche tu che mi sembra di esser tornato indietro nel tempo?!- grida.

-Non è colpa mia se hai rovinato tutto!- grido anche io.

ALICE l.hWhere stories live. Discover now