X 'Inaspettato'

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Capitolo corretto il 27/07/2017

Il silenzio nell'aria è pesante, in lontananza si sente ancora la musica proveniente dall'aula magna. Siamo soli e mi guarda. Scuote la testa e apre la porta sul retro. L'aria è fresca, quasi rassicurante.

Non è rassicurante il fatto che sono sola con Lucas e che mi batte il cuore ma credo che sia perchè abbiamo camminato velocemente. Dev'essere per forza quello.

E' il fiatone, non sono una ragazza che fa attività fisica.

-Non c'è niente qui fuori.- lo guardo male.

-Sei sempre così scettica?- ricambia il mio sguardo e prosegue per il sentiero sterrato, quando si accorge che non lo seguo sospira.

-Non voglio affogarti!- cerca di mantenere un tono serio ma noto uno stupido sorriso comparirgli sulle labbra.

-Ah no? Credo di essere rimasta traumatizzata dal lago.-

-Allora anche tu hai un punto debole, dovrei scrivermelo da qualche parte.- ghigna.

-Vuoi vedere come ti rompo le mani così non potrai nemmeno prendere una penna in mano?!-

-Alice, non essere così manesca o aggressiva.- mi riprende e mi fa venir voglia di urlare.

-Dove stiamo andando?!- chiedo con tono infantile mentre continua a camminare.

-In realtà da nessuna parte, volevo sperimentare una cosa.- si ferma sul sentiero sterrato. Il bosco al nostro fianco è sempre più inquietante. Riconosco dove siamo e ghigno interiormente.

Resto ferma e interdetta. Che cosa diavolo vuole sperimentare?!

-Non capisco perchè mi hai evitato.- sembra un bambino.

-Sei serio?-

Cioè gli sembra il momento giusto per parlarne? Questo qui è pazzo e io sono più pazza di lui che gli vado dietro.

-Non dovrei?!-

-Comunque perchè non mi andava di parlarti.- rispondo con sufficienza.

-Ci rinuncio.- sussurra e continua a camminare.

Questo ragazzo ha qualcosa che non va. E' come se volesse dirmi qualcosa che non capisco. No, mi sto facendo troppi film mentali. Altro che film mentali, serie tv da dodici stagioni.

Dentro di me gioisco, sei nella tana del lupo, nella ragnatela del ragno. Insomma è nelle mie mani ora e la vendetta è un piatto che va servito freddo.

Basta citazioni e proverbi che tanto non me li ricordo mai.

-Sai Lucas..- rompo il silenzio. -In questa settimana ho avuto modo di studiare questo posto.- sorrido.

-E quindi?- è confuso.

-E quindi, direi che ora ho una conoscenza sufficiente del giardino sul retro.- alzo le spalle e mi avvicino.

Guardo aldilà della sua spalla, il che è difficile visto che è alto almeno trenta centimetri in più di me. E' il punto della lista, come lo so? Diciamo che in queste notti ho perlustrato a pieno il giardino. Tanto non avevo niente da fare.

Insomma L.H. è il mio mantra, il mio insegnate. Direi che gli devo molto no?! Anche se quello che ho scoperto non è proprio stato merito suo.

-Non puoi rubare al ladro.- alza un sopracciglio.

Questa affermazione mi lascia estremamente sorpresa.

-Chi dice che voglia fare qualcosa di strano? Sei così malfidato?-  fingo stupore e mi metto una mano suol cuore.

ALICE l.hWhere stories live. Discover now