XXV 'Non ho mai..'

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Capitolo corretto il 01/01/2017

No, è uno scherzo. Sono chiusa nel suo armadio, non vedo niente se non la scatola sotto ai miei piedi. Non riesco bene a leggere cosa ci sia scritto, eppure è una cosa così familiare. Mi accuccio compiendo l'errore più grande di tutta la mia vita. Una maledetta stampella si stacca dall'asta colpendomi sulla testa.

-Cosa è stato?!- gracchia la ragazza di Lucas.

In questo istante vorrei aprire il fottuto armadio e gridare 'Io brutta cretina!' Ma mi contengo. Anche perchè sorgerebbero strani dubbi del tipo 'cosa ci fai nell'armadio di Lucas?'

-Non ne ho idea, non ho sentito niente.-

-Sei sicuro proveniva dall'armadio.- continua a lagnarsi Charlotte.

Perchè oggi la odio di più del solito?! Forse è perchè, a causa sua, sono chiusa in un fottuto armadio. Non sento più nessun altro rumore e sospiro.

-Ehi! A cosa devo questo bacio..- sussurra lasciva Charlotte.

Sento la bile salirmi in gola. Ingoio con forza la rabbia che sembra voler uscire prepotente dalla mia bocca e aspetto. Aspetto che Dio mi dia la pazienza perchè se mi da la forza esco da questo fottuto armadio e li strozzo entrambi.

-Niente, dai andiamo giù, ti accompagno fuori. Tra poco devo tornare dagli altri.- 

Silenzio. 

Sono sola. Apro lentamente un'anta dell'armadio e osservo la stanza. Ha chiuso la porta. Mi volto di scatto e osservo la scatola. 

-Ricordi del Collegio.- leggo ad alta voce. La stessa sensazione di quando ho trovato la scatola del tempo mi pervade. Mentre sto per aprire la scatola la porta si apre.

-Che cosa stai facendo?!- ha la voce tirata. Sobbalzo dando una capocciata all'anta aperta. 

-Niente.- rispondo velocemente massaggiandomi il punto indolenzito.

Si avvicina a grandi falcate, uno strano senso d'ansia si annida tra le mie membra.

Chiude di scatto l'armadio e mi fissa.

-Questi non sono affari tuoi.- sussurra.

Non faccio in tempo a rispondere che mi passa lo zaino. E' arrabbiato, non ne capisco il motivo. 

-Uscirai dalla porta sul retro, mia madre è in bagno.- borbotta. Scendiamo le scale in silenzio. Ho la testa occupata, dove diavolo ho visto quella scrittura? Era così familiare.. Giusto il mio L.H. poteva racchiudere in una scatola dei ricordi.. Perchè anche Lucas l'ha fatto? E se si conoscessero?! Potrei chiedere a Lucas qualche cosa..

No. Assolutamente no. Era nei sotterranei e cercava il fascicolo. Anche lui vorrà saperne di più.

Entriamo in cucina e va verso una porta a vetri. Ha una bella casa, questo glielo concedo. E' pensieroso e si mordicchia il labbro. Si pizzica il ponte del naso e sospira.

-E' stato un errore portarti qui, mi dispiace.- 

Sta mentendo.

-Mmh. Lo penso anche io.- sorrido. 

Un rumore ci fa sobbalzare. 

-Cazzo è mia madre.- sussurra ansioso. Apre la porta sul retro e mi spinge fuori. E' inutile dire che cado come una fessa sul prato morbido e bagnato. 

Io giuro che l'ammazzo. Osservo le mie gambe, sono totalmente sporche di fango. 

Odio l'Inghilterra. Anche quando c'è il fottuto sole,  ogni cosa è bagnata. 

ALICE l.hWhere stories live. Discover now