II 'L.H.'

4.6K 221 64
                                    


E' stata la giornata più brutta della mia vita. E non è ancora finita! Ho passato la giornata ad elaborare tutte le possibili vie di fuga da questo posto ma ovviamente ci manca il filo spinato al confine e siamo a posto. E' un inferno, già mi hanno richiamata perché ho fatto piangere una ragazzina. Solo perché le ho fatto notare che la sua bellezza orientale rientrava benissimo nella media. Non era un commento cattivo era semplice verità. Sono tutti troppo dispotici qui dentro. E anche troppo emotivi.  

Osservo la mia stanza, è così impersonale da farmi sentire a disagio. L'unica nota positiva è la grande finestra che mi ricorda che aldilà di quel muro il mondo va avanti. Sono ancora arrabbiata con i miei genitori per avermi spedito qui dentro. 

C'è qualcosa di strano in questa stanza, qualcosa di molto strano. E' come se, il suo inquilino passato, avesse manomesso o spostato qualcosa. Lo so, è una sensazione stupida certo, ma qualcosa mi dice che nasconde qualcosa. Che brutto gioco di parole! 

Mi alzo da letto e fisso il mio orologio nero da polso, ho ancora un'ora prima della cena, ho tutto il tempo del mondo. Com'era? L'eleganza è farsi aspettare? Qualcosa del genere. Resta il fatto che è un motto che adotto spesso.

La curiosità uccise il gatto Alice, mi ricorda la mia stupida coscienza.

Che male c'è nel cercare qualcosa in questa stanza? Infondo è la mia. L'oggetto che attira di più la mia attenzione è l'armadio, è grande e tocca quasi il soffitto. Apro le ante e perlustro il suo interno. Capisci di essere veramente annoiato quando inizi a perlustrare una stanza vuota, partendo da un armadio gigante. Sì, impazzirò. Ma tutti i migliori sono pazzi, suvvia è una citazione sempre attuale!

Non c'è niente di eclatante o forse mi sbaglio. E' un armadio talmente tanto grande che riesco ad entrarci. Quando busso sulla superficie dura mi sento un'idiota. Dannazione Alice, mica sbuco a Narnia! Noto che quando busso si espande un rumore secco, come se dietro ci fosse qualcosa. Incuriosita tasto la superficie in legno, verso la fine noto un'incisione che mi solletica le dita. Sono due lettere, niente di più.

L.H. 

-L. H.- leggo ad alta voce quelle due lettere così insignificanti. 

Cosa diavolo possono essere? Sembrano intagliate e vecchie. Forse sono delle iniziali? Ovvio che sono delle iniziali, non credo che qualcuno sano di mente possa incidere nel legno due lettere che non significhino niente! 

L'unica idea che mi viene in mente è quella di spostare l'armadio ma da sola non posso farcela. Sembra quasi inchiodato al muro. E se questo ipotetico inquilino avesse nascosto qualcosa dietro l'armadio? Se questo 'L.H'.  avesse trovato una via d'uscita?

No Alice stai blaterando, la noia ti sta facendo delirare.

Il bussare alla porta mi fa sussultare. Per uscire dall'armadio sbatto la testa contro l'anta ed impreco ad alta voce.

-Alice? Tutto bene?- una voce squillante proviene da dietro la porta.

Corro ad aprire e mi massaggio il punto in cui ho sbattuto. Sicuramente mi uscirà un bernoccolo gigante. 

-Sì, che cosa ci fai qui?- chiedo velocemente.

-Tra poco si cena, ho pensato che magari potremmo andare insieme.- alza le spalle.

-Okay arrivo.- sussurro guardando ancora l'armadio. Non posso dirle della mia idea di spostare l'armadio, penserà che sono folle. Anche se infondo, secondo il mio parere, lo pensa già.

Camminiamo tra i corridoi e noto una strana eccitazione generale. Tutti sembrano un po' più rilassati e tranquilli. Come se la cena fosse l'evento più eclatante del giorno.

ALICE l.hWhere stories live. Discover now