VI ' Stesso carattere '

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-Mi spieghi come fai a sapere che la Scala Nord è sempre sorvegliata? Sei uscita?!- Cassandra mi guarda corrucciata, si sistema i ricci indomabili e continua a fissarmi circospetta.

Mi sono lasciata sfuggire che, forse, ho trovato una via di fuga notturna. Insomma non l'ho fatto apposta. Ero troppo presa a ridere di Lucas che mi sono momentaneamente scordata del fatto che solo io sono a conoscenza della lista e dei suoi suggerimenti.

-Non lo so, credo di aver sentito il guardiano gridare questa notte.- alzo le spalle e assumo un'espressione tranquilla. Mi guarda storto ma annuisce.

Le prime ore di lezione sono andate, storia e letteratura le ho passate dormendo. L'unica lezione che mi appassiona è storia dell'arte, la professoressa Hing è molto brava. Forse un po' troppo hippie ma gentile e poco incline alle mie battute. Le ho fatto notare quanto sia fuori moda il suo scialle pieno di lustrini colorati, mi ha risposto che la moda è solamente temporanea. Dice che è temporanea come il mio modo di fare, ma non credo che abbia ragione su questo.

-Oggi i laboratori non ci sono, possiamo studiare tranquillamente tutti insieme. Hai visto la biblioteca?- sorride raggiante, come se la conversazione avvenuta sulla Scala Nord non l'avesse interessata più di tanto.

-No e non mi interessa. Mi spieghi perchè qui dentro bisogna sempre fare attività di gruppo o stare in luoghi pieni di gente?- chiedo esasperata mentre trascino il mio corpo esausto su per le scale. Ho dormito due ore, mi fa ancora male il sedere per la caduta e non ho avuto modo di sbirciare la lista.

Maledetto Lucas. Sicuramente oltre che un bernoccolo sulla testa avrò un livido enorme sulla chiappa. Vorrei prenderlo a bastonate.

Però potresti rovinare quel faccino che ti piace tanto.

La mia coscienza si diverte a farmi infuriare?!

Scaccio via i pensieri e saluto Cassandra, chiudo la porta della mia stanza e mi getto di peso sul letto.

Resta il fatto che c'è qualcosa che non mi torna. Non capisco come sia possibile che nessuno abbia trovato questa lista prima di me. Insomma nessuno è curioso? Nessuno ispeziona la propria stanza? Sono solo io quella 'strana' ? Forse io e questo L.H. abbiamo fin troppe cose in comune.

Mi ricordo di aver nascosto il telefono nella valigia, quando però la ribalto non curante dei vestiti ancora presenti, sbuffo. Frugo tra le tasche, nelle buste, persino nella borsa delle medicine. Non è possibile, non c'è. Un bigliettino attira la mia attenzione.

Alice, come tuo solito non rispetti le regole di base che ti vengono imposte. Il tuo telefono è a casa, ti aspetterà come ti aspetteranno i tuoi genitori amorevoli ed i tuoi meravigliosi fratelli. Ti voglio bene, mamma. Ah,  ho tolto anche dalla valigia la tua corda, non credo che fuggire dalla finestra sia la soluzione a tutto.

No ma dico sta scherzando? Ha spostato il mio telefono?! Potevo usare quella corda per strozzare Lucas!

Infuriata accartoccio il post-it e lo lancio nella stanza. Vorrei gridare ma mi contengo. Sto per perdere decisamente la pazienza e queste mura così bianche mi stanno mettendo ansia.

Con mani tremanti prendo la lista, ho bisogno di fare qualcosa di costruttivo per me stessa. Leggo i punti in maniera confusa, questo tizio non solo è uno psicopatico annoiato ma è anche dannatamente disordinato. Insomma è scritto tutto talmente tanto male da farmi venir voglia di gridare. Sospiro e mi rifiuto di leggerla. No, non posso fare tutto  subito. Ho ancora tre mesi per fare tutti i punti sulla lista.

Con uno scatto di emotività la nascondo sotto al cuscino e vado in biblioteca. Cioè faccio finta di andare in biblioteca e mi dirigo verso la panchina, o quel che ne resta. Mi annoio particolarmente tanto e respirare un po' d'aria non mi farà di certo male. Questo ammasso di legno mi dona uno strano senso di tranquillità.

ALICE l.hWhere stories live. Discover now