XIII 'Paure'

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Corretto il 27/03/2017

Non so cosa diavolo mi stia passando per la testa. E' tutta la notte che rivivo nella mia testa quel bacio. Da dopo il nostro piccolo 'battibecco', chiamiamolo così, ho evitato Lucas come la peste. Sono stata incollata a Cassandra facendomi raccontare le sue avventure amorose con Calum. Hanno passato il pomeriggio a chiacchierare senza fare altro.

Sono carini ma sono troppo timidi, hanno bisogno di una piccola 'scossa'. Un punto della lista non mi da tregua. E' strano, non c'entra niente con il resto.

19)Pensa ad una cosa che ti fa paura, scrivila da qualche parte e poi cerca di farla. Non c'è nulla di male ad ammettere le proprie debolezze. P.s. puoi scrivere più cose che ti fanno paura eh, non temere, saranno al sicuro.

Leggo per almeno dieci volte questo punto. Come se fossi incantata da queste parole strappo un pezzo di carta e scrivo. 
È l'ammettere le debolezze il problema.

L'altezza, l'amore e il tempo.

Che ragazza scontata che sono eh? Anche il tempo mi fa paura. E' un discorso irrazionale, ho la fobia del tempo che passa. E' assurdo certo, ma ognuno ha paura di qualcosa. Chi del buio, chi degli spazi vuoti, io ho paura di tre cose che mandano avanti il mondo. L'amore, il tempo e l'altezza.

Sbuffo, sono le cinque del mattino e fuori è ancora buio. Da cosa potrei iniziare? Dall'altezza. Ripenso a questa mattina, al modo in cui Lucas mi guardava mentre eravamo così in alto. Per un attimo, quando era vicino a me non ho avuto paura dell'altezza.
Lo odio, mi sta mandando in panne la mente.
Cioè ci siamo baciati, è stato uno scambio di saliva con il nemico!
Mi alzo e infilo le mie vans, stringo il foglietto di carta con scritte le mie fobie e lo infilo nelle tasca dei miei pantaloni del pigiama. Apro la porta e guardo il corridoio, nessuno in vista. Cammino verso la Scala Sud in un silenzio quasi tombale, salgo ogni gradino. Dopo la seconda rampa di scale guardo il corridoio e fisso senza espressione la porta di Lucas. Scuoto la testa e continuo a salire i gradini. Non mi ero mai spinta così in alto, insomma dev'esserci un tetto o un terrazzo. Con il cuore che batte senza sosta vedo una porta alla fine del corridoio poco illuminato. La apro con mani tremanti e faccio un passo verso l'esterno. E' un piccolo terrazzo in pietra, di fronte a me vi è una scala a chiocciola che collega questo spiazzo con il tetto.

No, non salirò nemmeno per tutto l'oro del mondo fin lassù. Per ora ci accontentiamo del terrazzo. Il cielo si fa rosa, mi sento come il Viandante sopra un mare di nebbia, uno dei miei quadri preferiti. Osservo il panorama sotto di me, purtroppo è il lato del giardino principale e non si vede il lago. Quel maledetto lago dove quel maledetto biondino mi ha quasi affogato. Ridacchio e mi gusto l'alba. Un rosa quasi surreale illumina le prime ore del mattino. La testa mi gira ma devo affrontare le mie paure. Prendo il pezzettino di carta e studio un posto dove nasconderlo. Non c'è niente se non il parapetto in muratura.

Nascondo il pezzettino di carta in una fessura e sbadigliando, me ne torno in camera. Effettivamente sono stata scontata come L.H. nel nasconderlo proprio lì, ma non fa niente.

Resta il fatto che non mi capacito di quanto sia stata mistica. Realizzando ciò che ho appena fatto, giuro a me stessa di non dirlo a nessuno. E' tipo un'azione imbarazzante che deve rimanere tra me e me. Insomma i miei punti deboli scritti nero su bianco!

-Già sveglia? Colazione?- Cassandra mi guarda mentre chiude la sua stanza.

-Si hai visto? Sono una tipa mattiniera.- parlotto velocemente. -Andiamo ma stai tranquilla che non mi cambierò, è domenica e voglio rimanere in pigiama.- assottiglio lo sguardo.

-Come vuoi.- sorride e ci incamminiamo verso la mensa.

Credo che sverrò, sono almeno due settimane che dormo tre ore a notte. È tutto così complicato.

LUKE P.O.V.

-Charlotte sembrava così felice di vederti.- Calum mastica rumorosamente i suoi cereali.

-Anche io ero contento di vederla.-

-Ne sei sicuro?- alza un sopracciglio.

-Cosa vorresti dire?- chiedo scettico, la mensa si riempie di studenti. Cassandra e Alice ci passano vicino e guardo la bionda per troppo tempo. La riccia saluta con la mano il mio amico che le rivolge un'occhiatina dolce. Ovviamente Alice mi fa un cenno con la testa e tira dritto.

La odio. E odio anche il suo pigiama che le sta maledettamente bene.

-Questo, proprio questo volevo dire.- mi guarda come se ne sapesse una in più del diavolo.

-Ti pare? Comunque dove sono gli altri?- cambio argomento.

-Michael è da qualche parte credo che dovesse fare qualcosa, Ash starà dormendo.- alza le spalle.

La bionda chiacchiera con la sua amica, muove le mani come se stesse raccontando un aneddoto epico e la riccia ride. Mi alzo di scatto.

-Dove vai?- chiede Calum mentre continua a mangiare.

-Non lo so, non ho fame.- rispondo burbero.

Esco in corridoio e noto Michael guardarsi intorno, quando i nostri sguardi si incrociano mi fa cenno di avvicinarmi.

-Dobbiamo parlare.- è teso e non capisco il perchè.

-Di cosa?- alzo un sopracciglio.

-Mi hai promesso che avresti smesso.-

-Non so di cosa stai parlando Michael.- sono confuso.

Fruga nella tasca e sventola di fronte alla mia faccia un piccolo pezzettino di carta.

-E quindi?- chiedo ancor più confuso di prima.

-Da dopo quel giorno mi avevi promesso.. Mi avevi promesso che non avresti più lasciato in giro questi stupidi foglietti!-

-Non è mio.-

-Sei l'unico a conoscenza della scala sud che porta al tetto!-

Resto confuso a guardarlo, mi passa il foglietto con uno sguardo amareggiato.

-Cresci Luke.- sputa acidamente ed entra in mensa.

Apro il foglietto e sussulto.

Che qualcuno abbia trovato...? No non può essere possibile.

<('') nuova storia: Fine Line 

Scusate per il ritardo! Ho scritto questo capitolo dal telefono e sotto la metro. Lo so è corto e di passaggio mavabhe. ❤ p.s. scusate gli errori.

ALICE l.hWhere stories live. Discover now