VII 'Fango'

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Radice cubica di.. Se divido questo numero per questo sicuramente il risultato è giusto.. No. Ho sbagliato tutto di nuovo. Lancio istericamente il quaderno di matematica e sbatto la penna sulla superficie liscia del tavolo. In biblioteca regna un silenzio tombale, dopo il mio piccolo sfogo isterico tutti mi guardano male. 

-E' colpa della matematica! E' solo colpa sua!- grido giustificandomi. Alcuni ridacchiano mentre altri scuotono la testa e ritornano a studiare.

-Devi fare silenzio.- sussurra Cassandra.

-Siamo qui da due ore ed ho sbagliato tutti gli esercizi, direi che posso anche andarmene.- borbotto rimettendo nello zaino i vari fogli strappati.

-E dove vai? Non c'è nessuno in giro.-

-Proprio per questo me ne vado.- sorrido e mi alzo.

Cassandra ride e continua ad evidenziare pagine su pagine di appunti.

Con lo zaino in spalla girovago per i corridoi, il sole che filtra dalla finestra ha una tonalità rossastra, chiaro segno che è il tramonto. Approfittando del fatto che non ci sia nessuno cammino verso il retro.

L'aria è umida e fresca, sta arrivando la primavera. Il che è bello per tutti tranne per chi è allergico al mondo. Cioè, allergico ad ogni cosa vegetale che si risveglia in primavera. Essere allergici al mondo e alle persone è una conseguenza. Ed io rientro nella categoria dei figli di satana che sono allergici sia al mondo che al polline. Che bello vero?!

Il sentiero sterrato prosegue per almeno una decina di metri. Ma quanto è grosso questo posto?! Cammino sporcandomi le scarpe, è più fanghiglia che terreno. Il colore del cielo si scurisce ed ho l'ansia. Non che abbia paura del buio insomma, figuriamoci. Ho paura di rimanere sola in un bosco semi abbandonato senza alcuna luce. E' normale!

Svolto in una piazzola , apro e chiudo gli occhi velocemente. Che sia un sogno?! Davanti a me si estende un grosso tappeto d'acqua scuro. E' immenso, contornato da alberi e da cespugli. E' un piccolo angolo di paradiso.

Cioè, in questo collegio c'è un lago e la direttrice non vuole che qualcuno lo trovi? Cammino sentendo le piante scricchiolare sotto i miei piedi. Non credo che L.H. intendesse un lago come un qualcosa che nessuno dovesse trovare, insomma se fosse veramente questo direi che è proprio un idiota. E vorrei strozzarlo per avermi fatto addentrare in un bosco al tramonto.

Noto un vecchio capanno in legno, forse per tenere gli attrezzi. Mi avvicino furtiva, sobbalzo quando le luci si accendono automaticamente. Adesso capisco cosa voleva dirmi L.H.

Il cancello finisce proprio al confine con il lago. Cioè c'è un'uscita sul retro che non è sorvegliata?! Potrei andare ovunque! Insomma potrei fuggire! O forse potrei usarla per altri scopi.. Si, già vedo un'uscita sicura da questo posto. Vari pensieri si insinuano nella mia mente.

Cammino ancor più velocemente verso il capanno noncurante di fare silenzio. Mi volto e vedo appena il tetto spiovente del collegio. C'è un piccolo spiazzale in pietra, come se fosse un portico.

Quando mi avvicino meglio sbianco. Ci sono i professori seduti su piccole panchine in vimini, stanno ridendo. Persino la direttrice è seduta lì e ride. Alle spalle del piccolo portico si estende una strada pavimentata che arriva fino al collegio. E' parallela al sentiero sterrato, solo che una è illuminata mentre l'altra passa per il bosco.

Oh mio Dio. Ho scoperto il loro luogo sicuro. Il professore di matematica sembra divertito dalle chiacchiere perché continua a ridere sguaiatamente. La professoressa Hing fuma una sigaretta e beve qualcosa.

Ah, quindi mentre noi sgobbiamo e rimaniamo rinchiusi in quattro mura loro si divertono a confabulare alle nostre spalle, bevendo alcolici e fumando sigarette? Chissà quanto sarà divertente raccontarlo in giro, ghigno soddisfatta. Ora ho un buon motivo per ricattare la direttrice.

ALICE l.hWhere stories live. Discover now