XV 'E' un gioco'

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Corretto il 30/03/2017

-Alice è crudele, non puoi farlo.- bisbiglia Cassandra.
Siamo in classe ed ho passato la notte a creare la mia lista, l'ho fatta leggere a Cassandra ma non è d'accordo con le mie idee. Il che è relativo visto che non mi interessa il suo parere più di tanto.

O forse non voglio ammettere a me stessa, che è davvero crudele ciò che ho creato. Ogni tanto mi domando da dove diavolo mi vengano certe idee, ma poi mi ricordo del mio fottuto primo bacio rubato. In amore e in guerra è tutto lecito. Ricordatevelo.

Ehi, ho appena parlato di amore?! Scherziamo?! Niente, allora riformulo. In questo stupido collegio è tutto lecito. Si, va meglio.

-Non è vero, uccidere cuccioli di foca è crudele, dire che la matematica è bella è crudele, portare quel maglione è crudele.- rispondo lentamente.

-Ehi, non parlare male del mio maglione. Comunque forse, stasera potremmo entrare nell'ufficio della direttrice.- borbotta.

-Silenzio!- tuona la professoressa di letteratura. Alzo gli occhi al cielo e continuo a guardare Cass.

-Okay, poi passeremo nei sotterranei.- fingo di scrivere qualche cosa sul quaderno.

-No Alice no, ti prego.-

-Devo solo dare un'occhiata.- sorrido maligna.

-La volete smettere voi due! Silenzio!- grida di nuovo la professoressa.

-Mi scusi stavamo semplicemente costatando quanto sia inutile studiare Coleridge, non crede anche lei che la storia dell'Albatro sia inutile?! Insomma per quale motivo poi lo uccide?!- domando pungente.

La classe cala in un silenzio inquietante, il volto della professoressa sembra stia per implodere per la rabbia. L'occhio sinistro le trema, la sua mano sbatte velocemente sul libro poggiato sulla cattedra.

Non ho esagerato, è pura verità.

-Alice.- respira dal naso come se stesse per sputare fuoco da ogni buco presente sul suo volto. -Fuori.- sussurra lentamente.

Okay è inquietante. E forse un pochino, ma proprio poco, ho esagerato.

-Non ho capito bene, cosa devo fare?- alzo un sopracciglio.

-Vai fuori! Immediatamente! Fuori! E non tornare finchè le mie due ore non finiscono!- grida con tutta l'aria che ha nei polmoni.

-Con piacere.- borbotto prendendo la mia roba, quando sto per aprire la porta faccio l'occhiolino a Cassandra e mi dileguo nel corridoio.

-Cosa posso fare da sola? Ho due ore da perdere, cosa posso fare?- parlotto tra me e me.

Sento delle voci familiari che attirano, ovviamente, la mia curiosità. Provengono dall'angolo del corridoio. Sono grida per lo più, come se qualcuno stesse litigando. Mi avvicino stando attenta a non far rumore e cerco di origliare il più possibile la discussione.

-Stasera è il suo compleanno! Ti rendi conto di quello che ha fatto? Nemmeno me l'ha detto!- riconosco la voce isterica di Michael. Ma è sempre di pessimo umore quel ragazzo?! Non so un po' di pastiglie per curare il bruciore di stomaco mai eh?!

La domanda ora è, con chi diavolo sta parlando? I miei dubbi vengono messi a tacere quando qualcun altro risponde.

-Dai lascia perdere, è solamente confuso.- credo che sia Calum.

-No non è confuso, in quella sua testa sa benissimo cosa vuole! Mi domando semplicemente perchè riveda in quella ragazzina lei..- sputa acidamente Michael.

ALICE l.hWhere stories live. Discover now