XXV 'Non ho mai..'

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Mi alzo cercando di ritrovare la mia dignità. Mi sento come se fossi un'avventura di una notte che fugge il mattino seguente. Ci stiamo rendendo conto?! Mi ha spinta fuori di casa! E' scandaloso. Infuriata vado verso l'uscita del giardino che ovviamente non c'è. Il recinto bianco è alto. 

Vi prego ditemi che non devo scavalcare. Giuro che questa me la lego al dito. Giuro che gliela farò pagare cara. Cercando di non farmi vedere, mi arrampico lungo il recinto. Aldilà vi è la strada. Scavalco e cado, di nuovo, in un fottuto cespuglio. 

Lucas sbuca dal nulla e ride.

-Ma io dico sei impazzito?!- grido togliendomi le foglie dai capelli.

-E' stata..- balbetta. -Una scena epica!- continua a ridere. 

Scuoto la testa e vado verso di lui, lo spingo all'indietro. Non si muove di un centimetro. 

-Lucas io ti ammazzo! Ti rendi conto! Guardami! Sono coperta di fango!- piagnucolo gridando.

-Poteva andare peggio dai.- cerca di rimanere serio. Cammina e mi tengo a distanza.

-Che è, ora mantieni le distanze?- alza un sopracciglio.

-Prova solamente ad avvicinarti a me e giuro che ti rimando in ospedale. In terapia intensiva. Con almeno cinque costole rotte.- sibilo tra i denti. 

Lo sento ridere di cuore. Cerco di rimanere seria ma il suo sorriso è contagioso.

Ma quale contagioso! Sicuramente ho sbattuto la testa. Sì. Non ci sono altre spiegazioni.

* * * 

Mi siedo su una panchina. Le gambe mi fanno male, ho fottutamente fame e sono annoiata. L'unica nota positiva è che quando siamo tornati in hotel mi sono potuta cambiare. Sono quaranta minuti che Cassandra non fa altro che raccontarmi le sue esperienze amorose con Calum. Dice che sono stati tutto il giorno insieme e che hanno fatto pace. Sbadiglio e mi fisso le punte dei capelli.

-Quindi si, ci è servito. Certo non abbiamo discusso su cosa fare dopo il collegio.- conclude il suo monologo. 

-Cass, ti rendi conto che sono quaranta minuti che stai ripetendo la stessa identica cosa?-

-Che bello che è vederti sempre così felice.- 

-Non usare il sarcasmo con me.- la fulmino con lo sguardo. 

-Devo chiederti un favore.- sorride angelicamente.

-Cosa?- alzo un sopracciglio.

-Stanotte... Io e Calum vorremmo dormire insieme....- 

-E quindi?- mi metto comoda sulla panchina.

-Dovresti trovarti qualcosa da fare..- sorride ancora.

-Non ci penso proprio!- grido.

-Dai. Daii! Ho preso quello che mi hai chiesto, ho trovato Jenna, ti ho accompagnata nell'ufficio della direttrice.. - mette il muso.

Non so come mi ritrovo ad acconsentire. Che andasse pure a dormire da Calum. Subdola di un'amica. Il ritorno in albergo è lento. La direttrice sta ancora parlando della Cattedrale di York, dice che ogni volta che la vede ne rimane sempre più folgorata. Sbuffo sentendo l'allegra combriccola chiacchierare dietro di me. Sto ancora elaborando qualcosa per far pentire Lucas del suo modo di buttarmi fuori di casa. Dopo la cena, che ho passato in rigoroso silenzio, mi butto di peso sul letto. Finalmente, sono stremata. 

-Quindi vado a dormire da Calum.- sorride Cass mentre si prepara per la nottata.

-Mi raccomando.- la prendo in giro.

ALICE l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora