~ Boulevard Of Broken Dreams ~

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"I'm unstoppable
I'm a Porsche with no brakes
I'm invincible
Yeah, I win every single game..."

«Mark dimmi!»
«No fratellone, sono io! Non trovo il mio cellulare in mezzo a tutto questo casino di scatole per il trasloco e ho davvero bisogno del tuo aiuto».
Sorrido. «Per ritrovare il cellulare?»
Anya sbuffa poi ridacchia. «No, devi portarmi a scegliere gli inviti e i fiori per la cerimonia. Ti prego...», piagnucola come quando da piccola voleva ottenere qualcosa con i suoi occhi verdi. Ricordo ancora quando convinse il nonno a farsi comprare quel gatto peloso dallo sguardo inquietante. Furono tre mesi terribili. Continuava a tenerlo in braccio come un peluche. Alla fine quel gatto chissà come, decise di suicidarsi o lo uccise lei con le sue coccole. Ricordo ancora il suo pianto isterico di fronte al corpo di quel brutto gattaccio trovato stecchito per terra sotto le scale in legno. Da quel giorno in casa non entrarono più animali domestici. Mamma fu categorica. Per questo Tommy oggi ama molto le piante.
«Va bene. Cinque minuti e arrivo»
Strilla entusiasta. «Sai che ti voglio bene?»
«Si sì», stacco gettando il telefono sul sedile e corro verso il suo appartamento.
Dopo che Emma è andata via, Anya ha deciso di abbandonare l'appartamento di nostra proprietà per trovarne uno più piccolo e tutto per se. Non ha più voluto nessuna coinquilina e ha abbandonato in parte anche l'università e il suo sogno di diventare un'artista. Non so quali siano i suoi progetti ora come ora ma da quando la sua migliore amica, le ha parlato e ha accettato anche se con delle clausole, Anya sembra più serena. Meno incupita e pronta a sposare davvero l'uomo della sua vita.
Trovo il pianerottolo sommerso dagli scatoloni e avanzo in casa con una certa attenzione. Conoscendo mia sorella che è caotica, potrei sicuramente farmi male. Anya spunta dietro uno di questi con un sorriso e mi abbraccia. Non ci vediamo da una settimana.
Mark saluta dall'altra stanza intento a passare del nastro adesivo su di uno scatolone con la scritta "bicchieri, FRAGILE", mentre mia sorella riesce in qualche modo a recuperare la borsetta a stampare un bacio a Mark e a trascinarmi fuori con una certa fretta.
Saliamo in auto e dopo avermi indicato il negozio in cui intende andare, partiamo per questa strana avventura.

Non avevo mai pensato che ci volessero così tante cose per un matrimonio. Osservo i tanti modelli di carta presenti sul bancone e mi perdo in un flashback. Anya mi da una gomitata per avere la mia attenzione. Tiene in mano due pezzi di carta apparentemente uguali. Alza prima quello con le scritte d'oro e subito dopo quello con la cornice argentata. Nego con la testa. Non credo di essere portato per questo genere di cose.
«Emma avrebbe saputo consigliarmi», sospira grattando la tempia. Si accorge della mia espressione e si scusa immediatamente. «Mi dispiace».
Sospiro. «Che ne dici di questo?» alzo un invito a forma di cuori sovrapposti con le rifiniture color oro e le fedi disegnate sotto la scritta. Credo sia profumato. Qualcosa come pesca.
Anya fissa per un po' il campione. Alza lo sguardo e sorride raggiante. «Non sei poi così inutile», mi abbraccia e inizia a confabulare con il commesso sulla scrittura, sulla data e sui tempi di spedizione. Pensa subito ad Emma. Deve essere la prima ad avere l'invito.
Credo che mia sorella, abbia iniziato una strana guerra contro Lucy. Lo vedo dai suoi occhi che sta tramando qualcosa. È come se le due stessero gareggiando per sorprendere la loro amica. Sono entrate in una sorta di silenziosa competizione. La cosa mi fa sorridere perché in parte, conosco mia sorella e so già che troverà un modo per rendere partecipe Emma per tutta la giornata. Il pensiero di rivederla anche se non da sola, manda strani brividi su per il corpo. Chissà cosa starà facendo...
«Ok fratellone! Mi dici che cosa ti succede?»
Guardo stordito Anya. Inarco un sopracciglio poi fisso le rose che tiene tra le mani. Sono bianche e al centro rosse. Lei ha scelto proprio quei due colori per il suo matrimonio e per fortuna, non ha voluto un abito nero. Ad Emma non piacciono le rose. Immagino la sua espressione quando vedrà i bouquet. Preferisce nettamente i girasoli, i papaveri e le margherite di campo.
«Sei pensieroso. Andiamo a prendere un caffè, finiamo dopo con questi», mi prende a braccetto portandomi in una caffetterie vicina.
Il locale è piccolo, pieno di tavoli quasi ammassati tra di loro. Le cameriere devono destreggiarsi per non bruciarsi e non bruciare i clienti con le brocche calde. Attorno, le pareti sono di un verde e di un rosa tenue in alternanza. L'enorme bancone pieno di dolciumi, attira subito l'attenzione. Emma qui dentro ci avrebbe vissuto e passato delle ore. Ok Ethan, calma!
L'aria è gradevolissima. C'è un misto di odori di biscotti appena sfornati, caffè, frullati alla fragola e cioccolata.
Sediamo subito ad uno dei tavoli liberi in fondo accanto alla vetrata. Anya siede davanti e stringe subito le mie mani. Ci siamo sempre sostenuti. Abbiamo uno strano rapporto di amore e odio noi due ma siamo legati non solo da un vincolo famigliare ma anche dall'affetto e dalla stima reciproca. So di potermi fidare di lei. Certo, non quando si tratta della ragazza che mi sta facendo impazzire; in quel caso lei sarà sempre dalla sua parte anziché dalla mia. Ricordo ancora quando mi intimava a troncare tutto o a prendere una decisione e dire solo la verità. Sono andato nel panico perché non avevo mai pensato che l'amore potesse essere così forte. Non avrei mai pensato di dovere soffrire così tanto per una ragazza, di perdere completamente la rotta per due occhi azzurri profondi, per quel carattere dolce e chiuso. Sono stato un pessimo fratello e amico nell'ultimo periodo ma spero di recuperare.
«Allora... mi dici cosa c'è che non va?»
Carezzo con i polpastrelli le sue mani e sospiro. «Sono stanco e continuo a tormentarmi perché voglio fare la cosa giusta ma non so proprio da dove partire», ecco, l'ho detto.
Anya sorride, non ha bisogno di sapere altro, infatti dopo avere ordinato un dolce e tanto caffè riporta la sua attenzione su di me. «Sei proprio incenerito!», ridacchia poi torna a farsi seria e aggiustandosi sulla sedia riprende il suo discorso. «Devi solo provare a parlarle quando la vedi senza difese e da sola. Sono sicura che lei ti ascolterà. In fondo ti ama ancora», ringrazia la cameriera e sistema i piatti davanti. Sono davvero efficienti in questo posto, mi piace.
«Ti ha detto questo lei o...»
Assaggia la torta emettendo un verso di apprezzamento. «I suoi occhi mi hanno detto tutto quando le ho parlato e quando l'ho vista davanti a te, senza fiato. Come quando hai un sogno e poi ritrovi tutto davanti e non riesci a crederci. Lei ti ama ancora fratellone. Sta solo cercando di fare la dura», sorseggia il caffè facendomi cenno di non rimanere a bocca aperta.
Assaggio la torta. È squisita. Questo posto inizierà ad essere uno tra i miei preferiti dopo il locale. Non potevamo andare di certo li, non ora che Lucy si sta affannando per le nozze e per fare bella figura su Emma.
«Credi anche tu che io abbia ancora una possibilità?»
Anya non ci riflette su neanche un momento e con determinazione risponde con un secco: «Si».
«Cosa te lo fa pensare?»
Anya ordina un'altra fetta di torta. «Il fatto che voi due vi apparteniate. Non ho mai visto due persone guardarsi come fate voi due. Non contano i litigi o la pace... Non contanti le parole... avete un modo tutto vostro di guardarvi e amarvi. Sai che tifo per te!»
Dopo avere pagato, torniamo al negozio di fiori. Anya inizia le contrattazioni per avere tutto perfettamente allestito per il giorno del suo matrimonio.
Mi scappa un sorriso se ripenso a Las Vegas. Che idiota sono stato!
«A cosa stai pensando?», mia sorella sorride inarcando un sopracciglio mentre usciamo dal negozio per entrare da "Happy Party" dove si trova la qualsiasi per le feste.
«A Las Vegas», sorrido mentre salutiamo il commesso, un uomo sulla quarantina con un sorriso cordiale e la parlantina spigliata mentre ci indica il reparto cerimonie.
Anya inizia a fissare i campioni con cura. Sembra un segugio. «Hai proprio perso la testa in quel posto eh?», solleva dei bicchieri con il piede colorato e con una smorfia rimette a posto. La seguo curiosando. È assurdo davvero quante cose possano servire per una festa. Penso subito all'addio al celibato del mio amico. Devo trovare qualcosa da fare per farlo divertire. A quanto pare Max sta organizzando quella a Tony e ci sarà anche quel tipo da copertina, Parker. Mi godrò proprio la serata. Sarà anche un modo per metterlo alla prova e capire le sue intenzioni.
«Bingo!», Anya trova quello che cerca e passa subito alla cassa.
All'uscita, decidiamo di andare al centro commerciale e poi di vederci con gli amici al Devil's Club per una bevuta. Finalmente Seth e Camille sono tornati dal loro viaggio. Sarà un modo per divertirsi e ritrovare parte della mia vita anche se un pezzo importante, non sarà presente. Chissà se lei e Camille sono rimaste in buoni rapporti. Quelle due, erano tremende insieme.
Giriamo tra i vari negozi. Trovo nuovi indumenti da indossare visto che sono dimagrito nell'ultimo periodo e poi consiglio Anya su alcune cose che intende comprare per l'appartamento in cui vivrà con Mark.
È strano. Quei due si sono conosciuti in una giornata fredda e non si sono più separati da allora. Hanno litigato di brutto ma il loro legame, sembra fatto di cemento armato. Basta osservarli per capire che il loro è vero amore e io ne sono contento. Sono contento di vedere mia sorella più serena e rilassata ma soprattutto divertita ed eccitata per la nuova esperienza che sta vivendo.
«Ti sei imbambolato?» si affianca e osserva la vetrina piena di anelli. «Il tuo è il più bello», ridacchia quando la spingo affettuosamente. «È vero! Il tuo è fatto con il cuore ed è originale», sorride ancora trascinandomi con tutte quelle buste verso l'uscita. Scuoto la testa, cosa non si fa per una sorella?

Unstoppable 2Where stories live. Discover now