CAPITOLO XLI

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Sento il campanello suonare e mi precipito alla porta, so che è Bea.
Non sono nelle migliori condizioni, ormai sono due giorni che non prendo una pillola e iniziò a sentire il peso di tutto questo, anche se sento di star davvero meglio.
Apro la porta e mi ritrovo davanti Bea, con un mezzo sorriso, forse un po' sorpresa per il mio invito.
- Ehi, stiamo fuori almeno fumo una sigaretta.
Annuisce, sussurrandomi un timido "ehi".
Ho sempre saputo di metterla un po' in soggezione con certi miei modi di fare, forse anche per la mia età e per il fatto che l'ho sempre trattata come una sorella minore.
Mi accendo la sigaretta e le passo l'accendino, so che alla madre di Camila non piace che io fumi davanti casa loro, ma non me lo ha mai proibito, a patto che non le sporchi il giardino con i mozziconi.
Bea non sta aprendo bocca, e abbiamo già fumato metà delle nostre sigarette, sono leggermente di imbarazzo a questo punto.
- Ti ho invitata per parlare, mica ti mangio.- dico con un sorriso.
Lei risponde al sorriso, tenendo comunque la testa bassa.
- Mi dispiace Laur, avrei dovuto fermarti, era così chiaro quello che ti stava succedendo, e ho peggiorato le cose.
Si sentiva in colpa, come Brad, come Camila, come le ragazze, come se fossero stati loro a portarmi a questo, come se io non avessi avuto la possibilità di fermarmi.
- Non devi Bea, davvero non farlo, non sentirti in colpa.
La tiro verso di me, per stringerla in un abbraccio.
Sento Bea mettere la testa nell'incavo del mio collo e stringermi forse a sè.
- Non piaccio più alle altre, vero?- la sento sussurrare.
Questa è un'altra cosa che non avevo calcolato: il rapporto tra Bea e le altre.
Io e lei siamo state molto vicine negli ultimi tempi, ma prima di tutto questo Bea era in ottimi rapporti anche con le altre, soprattutto con Camila.
- Stai tranquilla, non è così, sono solo molto protettive verso di me, non ce l'hanno con te.- cerco di rassicurarla, anche se con scarsi risultati, visto che mi stringe più forte.
Dopo qualche secondo si allontana da me, e la vedo asciugarsi una lacrima.
- Mi dispiace per tutto questo, dovevo esserti più vicina.
- Ma ci sei adesso.- le dico con un sorriso.
- Ho chiuso con quelle cazzate, con l'erba, con tutto quell'alcool, io e Tristan ci siamo lasciati.
- Non esci più con lui e Brad?
- No, Brad si sta vedendo con una ragazza in questi giorni e non c'è mai, e con Tristan non siamo rimasti in buoni rapporti. L'ultima volta che l'ho visto mi ha urlato in faccia.
- Perché vi siete lasciati? - chiedo, incuriosita.
- Non funzionava più, da quando te e Brad vi siete allontanati io ho continuato ad uscire con loro, ma mi sentivo sempre di troppo, lui era impegnato a non far sentirlo di troppo. Mi ero stancata della situazione e l'ho lasciato, lui mi ha accusata di avere un altro e ha iniziato ad urlare.
- Magari le cose tra di voi si risolveranno, mai dire mai.
Stringe le spalle come per dire "vedremo", ma non sono convinta di ciò che ho detto e neanche lei.
Bea e Tristan sono due persone così diverse, lui ha bisogno di avere il controllo sulla situazione e sulla loro relazione, e raramente le permetteva di uscire con altre persone all'in fuori di lui e Brad.
- Con Camila?
- Che cosa?
- Dai Laur, è ovvio, lo è sempre stato e Brad me lo ha solo confermato. Come va tra di voi?
- Va e non va. Diciamo che ci stiamo lavorando, ma finché non avrò completamente smesso non staremo insieme. Stiamo aspettando di vedere come vanno le cose.
Mi volto istintivamente verso casa, dove so che si trova la ragazza di cui sto parlando, che mi sta aspettando, ne sono certa.
Mentre immagino il suo viso, penso a domani, e l'ansia inizia a insinuarsi in me, al punto di farsi desiderare una pillola, ma non abbastanza da averne realmente bisogno.
Sono pronta per andare dalla polizia a raccontare tutto?
E se non andasse bene come hanno previsto le ragazze?
- Io devo andare.
Bea interrompe i miei pensieri.
L'abbraccio, e la saluto, dicendole che ci saremmo viste il giorno dopo a scuola.
Mentre mi volto per rientrare in casa, sento la portiera della macchina sbattere e poi un motore accendersi, e quando varco la soglia di casa, sono sicura che lei se ne sia già andata.
Vado in camera e trovo Camila seduta sul letto ad aspettarmi.
- Come è andata? Tutto bene?- mi chiede, rivolgendomi lo sguardo, spostandolo dallo schermo del computer che ha sulle gambe.
- Si, abbiamo chiarito. Ora è preoccupata per il suo rapporto con voi.
- Con noi? Perché?
- Pensa di non piacervi più.
Mi siedo accanto a lei e automaticamente sposta il computer sul mobile vicino al letto per potersi avvicinarsi e guardarmi meglio.
- Spero che tu le abbia detto che non abbiamo niente contro di lei.
- Certo, le ho detto di stare tranquilla, ma non ho intenzione di ignorarla a scuola, ha anche smesso di fumare erba. Vuole esserci per me.
- Chiunque faccia stare bene te, fa star bene anche noi Lolo, di questo puoi esserne certa.
Dopo qualche secondo di silenzio in cui mi guarda sorridendo, ripenso a quello che mi ha detto Bea.
- Brad si vede con una ragazza.
- Ti dà fastidio?
- No, sono felice per lui. - dico, con uno dei miei sorrisi più belli. - Si merita di stare bene dopo che l'ho illuso così tanto.
- Lui ci teneva e ci tiene molto a te.
- Camz, ma non è di lui che sono innamorata.

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La storia è quasi alla fine, ormai mancano pochi capitoli, fatemi sapere se volete un sequel o una nuova storia.
Spero vi piaccia, penso che questo capitolo in cui è presente Bea sia molto importante considerando il rapporto che avevano e che avevo tagliato fuori dalla storia Ahahahha
M 💕

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