CAPITOLO XVIII

4.3K 172 1
                                    

LAUREN POV
Sono seduta sul letto.
Stanotte dopo essere tornata a casa dalla festa mi sono seduta qui e sono ancora nella stessa posizione.
Mentre stavo ferma qui ho sentito piano piano l'effetto dell'alcol e della droga andarsene, e con quello se ne è andata anche la mia sicurezza.
Tutti i miei dubbi, le mie paure, mi hanno portato a questo istante, a pensare alle parole di Camila nel parcheggio.
Volevo baciarla, ogni fibra del mio corpo mi ordinava di farlo, ma il mio cervello me lo ha impedito.
Non ho chiuso occhio, i miei genitori sono entrati due ore fa in camera per avvertirmi del fatto che sarebbero andati fuori città da dei loro amici, e l'unica cosa che ho fatto è un cenno con la testa in risposta.
Prendo coraggio e mi alzo, vado verso il cassetto della scrivania e prendo l'erba, mi faccio una canna e mi sdraio sul letto.
Guardo le forme che il fumo assume dopo essere uscito dai miei polmoni per impegnare la mia mente che lavora a una velocità spaventosa.
Tutto quello che ho in testa sono le sue parole.
L'amavo, dovevo ammetterlo a me stessa, e nessuno poteva capire quanto mi odiavo per questo.
Mi odiavo, non ero più io.
Vedo il telefono illuminarsi, ma lo ignoro completamente, probabilmente sono le ragazze.
Non ho tempo per loro, non ho tempo per gli altri, devo pensare a me stessa, devo mettere me stessa al primo posto, almeno adesso.
La cenere si accumula per terra, di fianco al letto, e mi faccio un promemoria mentale di pulire per terra più tardi.
Non perdo tempo e, appena finita la prima canna, ne faccio subito un'altra.
Sento il cuore battere più velocemente con un ritmo irregolare, e faccio fatica a respirare normalmente.
Sento il panico salire e sento lo stimolo di vomitare.
Corro in bagno, anche se il corpo cerca di fare resistenza, mi inginocchio per poi vomitare tutto quello che ho nello stomaco.
Non riesco a tenere gli occhi aperti, così appoggio la schiena alla parete del bagno e mi tengo la testa con la mano.
Vedo il mio riflesso nel vetro della doccia: due enormi occhiaie trasformano il mio viso.
Sono io quella che vedo?
Chiudo gli occhi, riesco a fatica a muovermi e ho una continua nausea, nella mia testa ci sono le paranoie che si fanno largo.
E se lo dicessi alle altre? E se non mi accettassero?
Che avrei fatto?
La mia mente vola, non so dove e non so per quanto.
So solo che a un certo punto sento qualcuno entrare in bagno.
- Lauren che cazzo stai facendo?
Cerco di aprire gli occhi, mentre sento due mani scuotere il mio corpo.
Vedo la sagoma di Ally di fronte a me, e dietro di lei Normani, con un espressione preoccupata.
Io non riesco a muovermi, ma Ally, nonostante la sua statura, riesce a tirarmi su e a portarmi in camera, con l'aiuto di Mani.
Non riesco a parlare, ogni sforzo fisico per me adesso è eccessivo, faccio fatica anche a tenere gli occhi aperti.
- Che hai fatto? Fumi pure in camera adesso?
Non rispondo, ma giro la testa verso Ally, cercando di guardarla in faccia.
- Lauren cosa ti sta succedendo?
Prima che possa rendermene conto sono in lacrime, escono da sole dai miei occhi.
Una mano mi accarezza i capelli, e sento qualcuno sdraiarsi accanto a me e cingermi la vita con un braccio: è senza dubbio Ally.
- Puoi parlare con noi, siamo le tue migliori amiche.
Continuo semplicemente a piangere, senza dare spiegazioni, non ci riesco, più penso a ciò che provo e più mi viene da piangere.
Riesco ad addormentarmi, finalmente, stremata dal pianto e dalla notte insonne.
Quando riapro gli occhi trovo difficile muovermi, a causa del corpo di Ally, che è ancora accanto a me.
- Normani è andata a casa, era stanca.
- Quanto ho dormito?
- È quasi mezzanotte, ho pulito camera tua comunque..
- Grazie Ally, non so davvero più come ringraziarti.
- Smetti Laur, sono tua amica, faresti lo stesso per me.. Piuttosto, che ti succede?
Rimango in silenzio e guardo il soffitto, indecisa se parlare o no.
Ally mi accarezza il braccio, dandomi la sicurezza per iniziare il discorso.
- Io non so più chi sono, capisci? Non mi riconosco più, sono cambiata.
- Qualsiasi cosa tu sia diventata puoi affrontarlo, e puoi accettarti, come noi accetteremo sempre in tuo modo di essere.
Sembra quasi che abbia capito di cosa parlo, ma non chiedo, lascio cadere il discorso.
- rimani qua a dormire?
- Certo.
Sento di nuovo gli occhi chiudersi, e Ally stringersi di più a me, e finalmente arriva il buio.

CAMILA POV
La festa è stata un completo disastro per me, non mi avvicinerò mai più ad Austin.
Lauren aveva ragione su di lui, mi sarei sentita uno schifo per il resto della mia vita se avessi dato la verginità ad uno come lui, in una serata come quella.
La Lauren di ieri sera nel parcheggio non è quella che conosco io.
Non aveva la sua luce negli occhi, non aveva la sua espressione, i suoi occhi erano vuoti, per la prima volta ho visto degli occhi che assomigliavano a un buco nero, era assente.
Non capisco cosa gli stia succedendo, non parla più con me, ma dubito che questo trattamento sia riservato solo a me, forse si comporta così con tutti.
Mentre sono qui che cerco di prendere sonno, mi viene l'improvvisa voglia di vederla, e allora perché no, mi metto una felpa, e scendo, facendo il più piano possibile, per andare da lei.

-----
Hola gente!
Aggiornerò venerdì, se lo studio non mi uccide prima 😔
Votate se vi piace la storia :)
🖖🏻

The truth is hiding in your eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora