Capitolo 23

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Mi alzai lentamente dalla sedia, ed andai, sempre ad una velocità poco elevata, nel luogo dal quale sentì il rumore.

Pensai che fosse stata mia zia, così mi riassicurai. 'Zia, Zio, siete voi?' La risposta non arrivò, e così tutta quella sicurezza svanì.

Volli correre per le scale, e dire ai miei zii dell'accaduto. Ma la paura di un qualche estraneo in casa, mi immobilizzò.

Provai ancora a richiamare i miei zii, ancora e ancora, ma di loro nessuna traccia.

Mi guardai in torno, e notai il grande scatolone, che precedentemente ebbi visto, a terra.

Il mio corpo si tranquillizzò, anche se il mio cuore batteva ancora forte.

Allo stesso tempo, però, non riuscì a spiegarmi il come quello scatolone cascò, visto che la porticina era chiusa.

Fatto sta, che nel cadere ne uscirono fuori tantissimi fogli. La mia curiosità era immensa, così mi precipitai a guardarne alcuni.

Tra i primi vidi dei disegni.

Uno in particolare mi incuriosì molto. Era un ritratto, di una donna. 'Per Victoria, la mia cara mamma, con affetto da Mad.' Lessi ad alta voce.

Quella donna era mia nonna. Mia madre le aveva fatto un ritratto, ed era al dir poco mozzafiato. Il suo sguardo era misterioso, ma alla stesso tempo affascinante.

In lei vidi molto me stessa.

Mi chiesi, se al mio posto lei avrebbe fatto tutto quello che, evidentemente, stavo facendo io.

Mi chiesi, se la sua voce era fastidiosa quanto la mia, o se il suo carattere fosse incapibile, ed indicifrabile come il mio.

Mi sono sempre chiesta, che aspetto avesse, ed adesso che posso vederla anche solo attraverso un ritratto, mi si riempe il cuore di affetto.

Morì, qualche giorno dopo la morte dei miei genitori. Tutti sopposero che si suicidò, per un fatto ben preciso a me sconosciuto.

Chiesi svariate volte il perché, a parenti, amici, ma tutti mi risposero che sarei dovuto venirlo a scoprire da grande.

Passai oltre, e vidi alcuni documenti appartenenti a mia madre, con una sua foto.

La cosa più "bella", se si potesse definire così, fu che dopo la morte dei miei nonni materni, tutti gli oggetti più cari di mia madre, vennero dati a mia zia, nonché cognata di mia madre, così che un giorno io potei averli.

Presi in mano una lettera, sulla quale c'era scritto a penna:" Per la mia cara Elena".

Era stata scritta da mia madre, per mia zia. Mi soffermai nei minimi dettagli, nella caligrafia, nei diversi colori, fino a quando non l'aprì.

'Cara Elena, sei sempre stata una grande amica per me. La cognata che in poco tempo si é trasformata in una sorella. Non riesco ancora a conprendere l'affetto che provo per te. Ti ricordi quando da piccole giocavamo insieme, fu da quel caldo giorno d'agosto, all'età di 15 anni, quando mi accorsi del tutto di tuo fratello. Ben Johnson. In tutti gli anni in cui venni sempre a casa tua, lo avevo sempre considerato come un ragazzo stupido, e con poco valore. Ma sai? Quella volta al mare ,quando il sole emanava i suoi raggi caldi, capì chi fosse veramente per me. È lì che mi resi conto di come mi guardava, di che persona era. Ogni volta che mi giravo nella sua direzione lui mi sorrideva e '

'Megan!' Non riuscì a fine di leggere la lettera, visto che qualcuno mi chiamó, così feci in tempo a prendere la lettere, e diversi fogli che nascosi sotto la mia larga felpa, rimettendo poi poi posto lo scatolone e richiudendo la porticina.

'Megan!' Sentì ancora, così decisi di tornare immediatamente in camera mia, senza voltarmi mai indietro.

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Ciao a tutti, e ben ritrovati con un nuovo capitolo. (Ho pubblicato prima, Lodatemi. Ahaha scherzo.)
Ho pubblicato prima, perché nel fine settimana, non avrò tempo per aggiornare.

Cosa avrà scritto di così importante, la mamma di Megan in quella lettere destinata ad Elena?
Scusate per gli errori.

Giochino

/"Quanti anni avete?"/

#Mely XOXO

•Secrets•||Cameron Dallas#Wattys2016Where stories live. Discover now