Chapter 47.

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Da Genn♡:
"Sono sotto casa tua"

Mi guardo allo specchio per l'ultima volta e scendo le scale, cercando di non cadere.

Questi tacchi sono davvero una tortura.

Mia madre è alla finestra e guarda fuori.

So che l'idea che io passi il capodanno con Genn non la fa impazzire, tanto meno il fatto che non tornerò a casa, ma non mi interessa.

Prima o poi dovrà accettarlo.

"Storm?" -si volta verso di me, squadrandomi da capo a piedi-"Stai attenta"

"Si mamma..." dico, esasperata, dirigendomi verso la porta.

Non voglio lintigare ancora con lei, sono stanca.

"Aspetta..."-mi viene incontro-"Senti io ci ho pensato..."

La guardo, confusa.

Fino a dove vuole arrivare?

"Se Genn ti rende felice, per me è okay"

Pronuncia quelle parole con voce calma.

Mi viene quasi da piangere, ma non posso farlo.

La abbraccio e le faccio un grande sorriso, prima di aprire la porta e uscire.

Capisco che le sue parole non sono del tutto sincere, ma non importa.

"Aspetta qui. Per favore"

Lei annuisce, capendo quello che ho intenzione di fare.

Mi precipito alla macchina, rischiando di cadere sul vialetto.

Apro la portiera e vedo subito gli occhi di Genn, che mi sta guardando con aria interrogativa.

"Scendi, voglio presentarvi come si deve" dico ridendo.

"Cosa?" fa lui, stupito.

"Fai come ti dico"

Lui mi sorride e scende dall'auto, raggiungendomi.

Gli prendo la mano e capisco che è nervoso.

Dallo sguardo di mia madre posso capire che non è del tutto convinta di quello che ha fatto, ma con il tempo capirà.

"Mamma, lui è Genn"-annuncio, mentre si stringono la mano-"Genn, lei è mia madre"

"Buonasera" dice Genn timidamente, grattandosi la testa.

Mia madre gli sorride, falsamente.

"Divertitevi" dice semplicemente, prima di rientrare in casa.

"Poteva andare peggio" dico riprendendo la mano di Genn, per poi incamminarci verso l'auto.

"Peggio di così? Voleva uccidermi con lo sguardo"

"Sta zitto e andiamo, stiamo facendo tardi" rispondo, salendo in macchina.

"Abbiamo tutta la notte per festeggiare, piccola" dice lui dopo aver chiuso la portiera, mettendomi una mano sulla coscia nuda, provocandomi dei brividi.

"Piccola? Chiamami ancora così e potresti diventare pelato" ribatto, facendolo ridere.

"Effettivamente avevo voglia di fare un taglio diverso" -scoppia a ridere lui, avvicinandosi a me- "Non mi hai ancora baciato"

È a pochi centimetri dalle mie labbra.

"E chi ti dice che voglio?" rispondo, immobile.

"Lo so e basta" posa le sue labbra sulle mie e ci baciamo per un tempo indefinito.

Quando ci stacchiamo posso notare un sorriso soddisfatto sul suo volto.

~~~~~~~~~~~~~~~~

"Quanta gente ci sarà?" chiedo cambiando stazione radio, mentre siamo fermi a un semaforo.

"Non lo so, sinceramente. Comunque parecchia"

Solo ora inizio a preoccuparmi.

Potrebbe esserci chiunque.

Anche Luke.

Ripartirà a fine gennaio.

E spero solo che non si rifaccia vivo.

Per di più stasera.

"A cosa pensi?"

Genn mi risveglia dai miei pensieri.

"Niente..." mento, non voglio farlo preoccupare.

Lo guardo dallo specchietto retrovisore e per un attimo incrocio il suo sguardo.

"Storm. Dimmi la verità"

"È la verità"

Lui sospira.

Non sono brava a dire bugie.

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Hi!
(Ops)
Sono qui con un nuovo capitolo, corto ma nuovo.
L'ho scritto in palestra, tanto per farvi capire.
La scuola va di merda.
Ho preso un 5 in un compito scritto.
Di italiano.
Ormai mi sento demoralizzata al massimo.
Comunque spero che il capitolo vi piaccia♡
Ora torno a studiare, grazie di tutto♡

PS: Per il prossimo capitolo 500 voti e 250 commenti.

Urban Strangers.||Genn Butch (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora