Chapter 28.

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Mi sveglio e mi sento di merda.

Mi fa male tutto e mi gira leggermente la testa.

Istintivamente mi tocco la fronte, scotta.

Genn ancora dorme appoggiato sulla mia spalla e non accenna a svegliarsi.

Guardo l'orario, abbiamo dormito parecchio.

Sento un rumore provenire dalla cucina e riconosco Alex, che sta cercando di cucinare qualcosa.

Vorrei alzarmi per dargli una mano, ma non vorrei svegliare Genn e poi non sono proprio nelle condizioni.

Dopo un po' si accorge che sono sveglia e viene in salotto.

"Come stai?" chiede sotto voce, per non svegliare l'amico.

"Secondo te?"rispondo ironicamente, con una voce da zombie.

Non voglio sapere in che condizioni sono i miei capelli o la mia faccia.

"Okay, ho fatto una domanda stupida."-ride lui, facendomi sorridere-"Comunque sto preparando la cena... Genn invece?"

"Prima aveva la febbre molto alta." dico, girandomi a guardarlo.

"Si può sapere come avete fatto ad ammalarvi?"

Alex sembra quasi arrabbiato.

"Siamo tornati a casa sotto la pioggia, non chiedermi perchè."

"Voi due siete matti, io ci ho perso le speranze!" esclama, con un tono un po' troppo forte, facendo svegliare Genn.

"Mmmm..." si stropiccia gli occhi, prima di grattarsi la testa e guardarsi intorno, come spaesato.

Quando vede Alex spalanca gli occhi.

"Alex..." dice quasi in modo isterico, con una voce peggio della mia.

"Genn ti rendi conto di quello che hai combinato? Sei riuscito ad ammalarti il giorno prima del concerto."

Alex gli urla contro.

"Concerto?"chiedo io, guardando prima Alex, poi Genn.

"Oh cazzo... me ne ero completamente dimenticato." cerca di giustificarsi.

Alex è davvero arrabbiato, ha il fuoco negli occhi.

"E' colpa mia." dichiaro, lasciando entrambi confusi.

"Come scusa?" dice Genn, con un'espressione davvero tenera, guardandomi negli occhi.

"E' colpa mia, se non avessi incontrato Luke nel parcheggio della scuola, non saremmo dovuti uscire da scuola e non ci saremmo inzuppati."

Guardo Alex, che non sembra tanto convinto, ma vedendo le condizioni dell'amico decide di lasciar perdere e tornare in cucina.

"Questa volta l'ho combinata grossa. E' arrabbiato come non mai." dice Genn, con tono colpevole.

"Stai tranquillo."

Non so cosa dire, sto pensando a tutt'altro e lui pare accorgersene.

"A cosa stai pensando?"

"A Luke."-mi interrompo per guardalo negli occhi-"A come è cambiato."

"Le persone non cambiano Storm, ma si rivelano per come sono veramente."

Resto un po' stupita dalla sua affermazione.

"E tu come sei veramente Genn?"

"Non lo so neanche io e mi fa paura."-dice spostandosi leggermente, per mettersi di fronte a me-"Potrei essere il ragazzo più stronzo di questo mondo, Storm, oppure no."-mi accarezza una guancia in un modo tra l'inquietante e il dolce-"Ma se non sei sicura di quello che stiamo facendo... Scappa finchè puoi."

Dice queste ultime parole a un soffio dalle mie labbra, chiudendo gli occhi, conferendogli un non so che di solenne.

"Non ti lascio, Genn. Te lo prometto."

Ci baciamo, come per suggellare quella promessa.

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Hello People!

Nuovo capitolo, un po' corto...

Capitemi, sono ancora scioccata da ieri sera.

Runaway è troppo e già la so a memoria.

(*pochi riferimenti al testo in questo capitolo)

Comunque, potrei scrivere altre trecento parole per quanto sto fangirlando, ma non voglio annoiarvi troppo con i miei scleri.

Per il prossimo capitolo arriviamo a 600 visualizzazioni, 150 voti e 120 commenti.

Avendo molto da fare domani, non sono sicura di riuscire a pubblicare il capitolo, ma magari, se riuscite a superare l'obiettivo che vi ho posto, potrei cercare un modo per pubblicarlo ugualmente.

E' tutto nelle vostre mani.

Now torno a fingirlare.

Al prossimo capitolo.






Urban Strangers.||Genn Butch (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora