Chapter 24.

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Svegliarsi, consapevoli di dover andare a scuola e non dover aspettare l'altro alla fermata del pullman era qualcosa di innaturale per Genn e Storm.

Quando la sveglia suonò, entrambi avrebbero fatto di tutto pur di farla tacere, e rimanere a letto, abbracciati, ancora un po'.

Eppure, qualche giorno prima, non aspettavano altro che quel suono, consapevoli che significava vedersi di nuovo.

Genn fu il primo ad alzarsi, lasciando la sua ragazza ancora tra le coperte del suo letto.

Non si fece problemi a vestirsi davanti a lei, facendola arrossire.

Non era la prima volta che vedeva un ragazzo così, era già successo con Luke, ma ogni volta era come la prima volta.

E ringraziò il cielo quando Genn la lasciò sola nella stanza, per permetterle di cambiarsi, senza avere i suoi occhi addosso.

Fecero colazione con tranquillità, cercando di non svegliare Alex, che ancora dormiva.

E quella quotidianità pareva piacere ad entrambi.

E mentre si stavano avviando verso la fermata, mano nella mano, alla ragazza tornò in mente la sua vecchia routine.

Le sue vecchie abitudini, il modo in cui aspettava quasi morbosamente il suono dell'ultima campanella, solo per vedere quel ragazzo, che ora era di fianco a lei.

Ricordò il modo in cui la incuriosiva e tutte quelle volte che avrebbe voluto provare a parlargli ma non ce l'aveva fatta.

Ricordò persino la prima volta che l'aveva visto, proprio a quella fermata, dove ormai erano arrivati.

E sapeva che lui stava ripensando alle stesse cose, lo intuiva dal modo in cui fissava dritto davanti a sé.

Faceva sempre così, quando aveva a che fare con i ricordi.

E si ritrovò a pensare a quante volte aveva beccato quella ragazza a fissarlo, facendo finta di non averla vista.

O come lasciava la porta dell'aula di musica socchiusa, per permetterle di ascoltarlo.

E  anche tutte le volte che aveva sperato di trovare un'occasione per rivolgerle parola, non avendone mai il coraggio.

Tutte cose di cui probabilmente non avrebbe mai parlato con Storm, perchè non erano molto da lui.

Era sempre stato un ragazzo abbastanza deciso e schietto.

Ma dalla morte di Olivia qualcosa era cambiato, e con l'arrivo di Storm nella sua vita ,era cambiato ancora.

Quando salirono sul bus, sempre con le mani intrecciati, persino l'autista si accorse di qualcosa di diverso in quei due ragazzi.

Come un aura positiva, che per la prima volta, si era posata su di loro.

Quando si accomodarono, non poterono fare a meno di guardarsi, facendo un sorriso.

"Sei silenzioso oggi." iniziò lei il discorso, iniziando a giocare con le dita del ragazzo.

"Anche tu se è per questo." si lasciò sfuggire lui, a mo di protesta.

"A cosa pensavi?" chiese lei, cercando di arrivare dritta al punto, anche se sapeva già la risposta.

"E tu a cosa pensavi?" ribatté lui, con uno sguardo compiaciuto.

"Te l'ho chiesto prima io." protesto lei, lasciando andare la mano del biondo.

"A quanto siamo cambiati, nel giro di poco tempo." 

La ragazza fece un sorriso e Genn sembrò quasi vergognarsi, di quello che aveva appena detto, come se fosse stato un segreto.

Urban Strangers.||Genn Butch (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora