Chapter 8.

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Quando mi sveglio sono sola.

Mi guardo un pò intorno e prendo il cellulare.

10:30 am

Forse ho dormito un pò troppo.

Mi stropiccio gli occhi, ritrovandomi puntualmente le mani ricoperte di trucco.

Vado in bagno e mi do una pulita prima di scendere di sotto senza fare troppo rumore.

Sento dei rumori provenire dalla cucina.

Sbircio dentro e vedendo che è solo Genn entro.

"I miei sono già usciti." dice non appena mi vede, porgendomi una tazza di latte e caffè calda.

Tiro un sospiro di solievo e bevo un sorso, sedendomi su uno sgabello.

Lui si siede davanti a me, per poi guardarmi e sorridere.

Uno di quei sorrisi che non avevo mai visto, un sorriso sincero.

"Che ne diresti di... um... si... insomma..." fa una pausa "andare a farci un giro?"

Si porta la tazza alla bocca, continuando a fissarmi.

Faccio un sorriso e annuisco e lui fa lo stesso, aggiustandosi un pó i capelli.

Dopo aver finito, poso la mia tazza nel lavandino e vado a vestirmi, sto per salire le scale quando torno indietro.

"Non è che potresti prestarmi una felpa o una camicia da mettere sopra il top?"

Dico spuntando dallo stipite della porta.

"Certo, vedi nell'armadio."

Lo ringrazio e corro su per le scale, rischiando di inciampare più di una volta.

Entro in camera di Genn e prendo un maglione grigio dall'armadio.

Profuma di ammorbidente.

Chiudo le ante e vado in bagno a vestirmi.

Dopo poco sento la porta della stanza aprirsi, sicuramente è Genn che è venuto a cambiarsi.

Infilo i pantaloncini, metto il maglione e lego i capelli in una coda alta con un laccio per capelli che avevo al polso.

Ovviamente non ho con me i trucchi e odio il fatto di dover andare in giro struccata.

Almeno il cellulare è ancora vivo: stamattina Genn appena si era svegliato lo aveva messo in carica.

Esco fuori dal bagno e me lo ritrovo davanti a petto nudo, mentre si sta infilando un maglione nero.

Arrossisco, ma cerco di non farlo notare.

Lui se ne accorge, ma non dice nulla, semplicemente si affretta a prendere uno dei tanti cappellini con la visiera che aveva nell'armadio e metterselo con la visiera dietro.

"Ti sta bene."

Dice indicando il maglione grigio, che nonostante sia un pò grande mi piace.

"Merda." dico ricordandomi improvvisamente di avere solo i tacchi.

Genn prima mi guarda confuso, poi capisce il perchè delle mie parole.

"Di là ci sono delle scarpe di mia sorella che non mette più, puoi prenderne un paio."

"Io..." cerco di convincerlo a ripassare a casa mia.

"Non ti preoccupare troppo." risponde dandomi un paio di scarpe nere rialzate.

Dopo aver rifatto il letto, mentre Genn cercava di convincermi a lasciar perdere, usciamo di casa a piedi.

Inizialmente restiamo un pò in silenzio poi iniziamo a parlare di tutto.

Di musica, di libri, di scuola.

E più andiamo avanti, più capiamo di essere troppo simili.

Arriviamo ad un parco e ci sediamo su una panchina, ridendo per una stupida battuta fatta da lui.

E il tempo sembra quasi fermarsi in quel momento.

Quello che fino a due giorni prima era praticamente uno sconosciuto, ora è qui, con me ed è come se infondo lo conoscessi da sempre.

"Riguardo a quello che ho detto ieri notte..." prendo parola, senza lasciargli tempo di fiatare.

"Io sono qui per te, Genn."

"Ci sono." ripeto, dicendo quelle parole con più forza, quasi solennemente.

Lui mi guarda negli occhi e riesco a capire ciò che prova, solo con uno sguardo.

Si avvicina molto cautamente a me e so quello che vuole fare, ma non lo fermo.

Perchè anche io lo voglio.

Le sue labbra stanno per toccare le mie, quando si ritira di scatto.

"Io... non posso." dice lui e sento come una morsa al cuore.

"Oh"

Non riesco a dire altro.

"Forse è meglio se ti riporto a casa."

Si alza dalla panchina e non mi lascia neanche rispondere.

"Genn, non devi preoccuparti per questo. Se non te la senti per me va bene." gli dico cercando di raggiungerlo.

Non mi risponde, cosí lo prendo per il polso e lo costringo a guardarmi.

Ha gli occhi rossi.

"Cosa..?"

"Non sono cazzi tuoi Storm." resto ferma, immobile, pietrificata. (Climax dedicato a Marti012 e martinaregnicoli)

Lui si allontana da me, fino a quando non riesco neanche più a vederlo.

E invece sono cazzi miei.

Mi vien voglia di urlare, ma non ce la faccio.

"Non ti libererai così facilmente di me."

Mi ritrovo a dire a me stessa, mentre calciando dei ciottoli me ne torno a casa.

Appena arrivata la prima cosa che faccio è togliermi il suo maglione e buttarlo sul letto.

E improvvisamente la rabbia sparisce.

Ripenso ai suoi occhi, così tristi.

E capisco che c'è qualcosa che non mi ha ancora detto.

E lo scoprirò.

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Ciao a tutte,
Eccomi qui!
Il nuovo capitolo è più lungo del solito quindi amatemi.
Spero vi piaccia anche se sono stata parecchio stronza.
Per il prossimo capitolo vi chiedo 50 stelle e 250 visualizzazioni.
Tanto ci arrivate sempre ahahahah
Aspetto i vostri commenti♡
Grazie a tutte♡

PS: Siete emozionate per stasera? Io non vedo l'ora.

Urban Strangers.||Genn Butch (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora