Chapter 38.

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"Stai tranquilla, non mordono." dice Genn, prima di aprire la porta.

Per la prima volta vedo i suoi genitori.

Sua madre è una bella donna, con i capelli castani e un sorriso smagliante.

Non appena vede Genn si fionda tra le sue braccia mentre suo padre mi stringe la mano per presentarsi e sembra molto alla mano.

Dietro di loro ci sono due ragazze, una più bella dell'altra, due bellezze diverse.

Una ha degli occhiali da vista e i capelli mossi, l'altra ha i capelli lisci.

"Loro sono le mie sorelle: Imma e Amelia." entrambe mi stringono la mano, sorridendo e mi sento parecchio in imbarazzo.

Genn sembra accorgersene e mi prende la mano, stringendola.

"Ormai durante le nostre telefonate mio figlio non fa altro che parlarmi di te." dice, facendo imbarazzare Genn che inizia a guardare verso il basso, torturandosi le labbra.

Lo guardo e lui alza lo sguardo verso di me.

Cerco di non ridere per la sua reazione, mentre andiamo in soggiorno.

"E questo non è niente, vedrai quante figure di merda farò oggi."- mi sussurra con una punta di disapprovazione-"Almeno quello che subirà l'interrogatorio dalle donne di casa non sono io."

Genn raggiunge suo padre, che nel frattempo si è seduto sul divano per guardare una partita mentre io entro in cucina, cercando di rendermi utile in qualcosa.

"Posso aiutarvi?" chiedo gentilmente.

"Non ti preoccupare cara." risponde la madre di Genn, Rosa.

Ecco.

Adesso cominciano le domande.

Me lo sento.

"Parlaci un pò di te." propone Amelia, mentre prende dei piatti per apparecchiare la tavola.

Mi appoggio contro il termosifone, evidentemente a disagio.

"C'è poco da dire..."

Rosa si volta verso di me, smettendo di cucinare.

"Non devi sentirti in imbarazzo. Sii te stessa e basta. Se mio figlio ti ama per come sei, allora non vedo perchè non dovresti piacere a noi."

Mi fa un sorriso sincero e vorrei abbracciarla.

Quanto vorrei che fosse mia madre a dire quelle parole.

E invece...

"Mi piace leggere e fare fotografie." provo a dire.

"Genn non aprirebbe un libro neanche sotto tortura." dice Imma, facendoci ridere.

"Avete già iniziato a prendermi per il culo?" chiede Genn dal salotto.

"Ci mancherebbe!" urla Amelia in risposta, continuando a ridere.

Continuiamo a chiacchierare per un pò, fino a quando il pranzo non è praticamente pronto e la tavola apparecchiata.

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"Mamma, perchè devi mettermi in ridicolo davanti alla mia ragazza?" chiede Genn alla fine del pranzo, dopo il racconto di quando, a tre anni, aveva cercato di entrare dentro la televisione di testa.

"Non ti sto mettendo in ridicolo, è giusto che lei sappia certe cose."

Genn mi guarda, interdetto.

Soffoco un risatina.

"Mentre voi sparecchiate porto Storm di sopra a vedere qualche album di foto." dice Rosa alzandosi, per poi porgermi invitarmi a seguirla.

"Anche gli album? Mamma tu vuoi rovinarmi."

Sbuffa mentre posa il bicchiere sul tavolo.

"Sono sicura che eri davvero un bel bambino."

"Senza alcun dubbio." risponde lui, con un sorrisetto in viso, mentre si sposta il ciuffo.

Scuoto leggermente la testa prima di iniziare a salire le scale, seguendo sua madre.

Entriamo dentro una sorta di studio, con dei mobili in legno scuro.

Da una cassettiera Rosa tira fuori un album con la copertina di pelle marrone.

Passiamo una buona mezz'ora a commentare le foto, mentre mi racconta qualche aneddoto della sua famiglia.

È piacevole stare con lei.

"Questa foto è bellissima." dico guardando una fotografia di Genn a 5 anni, sorridente.

"Sorride proprio come sorride ora che ci sei tu."-sembra quasi sul punto di piangere-"Era da tanto che non lo vedevo così, da quando Olivia..."

Si blocca e vedo i suoi occhi diventare lucidi.

"Non dovrei piangere per una cosa del genere."-singhiozza-"Ma vedere un figlio superare una cosa del genere ti fa capire quanto sia bello avere una famiglia."

Non so che fare e mi limito a rimanere in silenzio.

Capisco perchè Genn sia così legato a lei.

È una donna davvero meravigliosa.

"Devo ringraziarti."

"No, non deve. Sono io che devo ringraziare lei, suo figlio è davvero fantastico. Dovrebbe essere orgogliosa di averlo cresciuto così bene."

"E lo sono."-smette di piangere, per poi sorridere, debolmente-"Ti prego di darmi del tu, cara."

Le sorrido e torno a guardare quella foto.

"La vuoi?"

Alzo lo sguardo, confusa.

"Se vuoi puoi tenerla, ti vedo particolarmente presa da questa foto." dice togliendola dall'album.

La prendo tra le mani e resto a guardarla per un pò.

"Grazie." rispondo sinceramente.

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Hello!
Nuovo capitolo lalala
Scusate l'orario ma l'ho appena finito di scrivere e fa parecchio schifo!
*vergogna time*
Oggi sono qui per parlavi di due cose:
-su Facebook trovate il gruppo della Baell Fam, entrateci, non ve ne pentirete;
-sul profilo di Nando/sul gruppo degli Urban su Facebook potete trovare le informazioni di un progetto per far conoscere gli Urban in italia e nel mondo grazie alla radio, partecipate anche voi.
Finite queste importanti comunicazioni ci tengo a ringraziarvi per la #4 posizione in Fan Fiction e soprattutto per il vostro sostegno.
Vi amo tutte♡
Siete sempre di più e ogni volta che mi ritrovo a leggere vostri messaggi sui vari social impazzisco.
Siete pazze.
Ed è per questo che mi amo.
Prima di salutarvi una cosa importante: cosa pensate se durante le vacanze iniziassi a scrivere qualche one-shot?
Fatemi sapere♡
Buona serata e buona permanenxa su Wattpad♡

PS: vi ripropongo Stand By Me di @Julsberry che è una droga.

Urban Strangers.||Genn Butch (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora