Chapter 25.

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Storm poteva immaginarsi di tutto a quel punto della sua vita.

Ma di certo non avrebbe mai pensato di trovare un'altra sigaretta posata sul suo banco, dopo tutto quel tempo.

Questa volta era accompagnata da una lettera, di cui poteva riconoscere la calligrafia perfettamente.

E sentì come un brivido, quando lesse quelle poche frasi sconnesse.

Tipiche di Luke.

Le chiedeva di perdonarlo, promettendo che se ne sarebbe andato definitivamente dalla sua vita.

Ma un perdono diverso.

'Perdono'.

Era proprio scritto sulla cartina della sigaretta, con il solito pennarello nero.

Con un orario.

Luke la stava aspettando nel parcheggio della scuola, come aveva fatto molte altre volte.

E poi se ne sarebbe andato, per sempre.

Sarebbe tornato a Londra.

Ci vollero meno di 10 secondi, per prendere una decisione.

Storm aveva già preso le sue cose e si stava avviando ad affrontare l'ultimo filo rosso che la legava al suo passato, nonostante provasse sentimenti contrastanti.

Quando si trovò fuori fu avvolta da un vento gelido e alzò lo sguardo al cielo, stringendosi nella giacca.

Nuvoloni grigi.

Stava per iniziare a piovere.

Non passò molto che il biondo si fece avanti, con la sua classica andatura decisa.

Aveva un sorriso compiaciuto stampato in viso, con le mani nelle tasche dei pantaloni.

Era cambiato molto da quando lui e Storm si erano lasciati.

Non era più il Luke di cui lei si era innamorata, lo ricordava solo vagamente, in qualche modo di fare.

Dall'altra parte anche Luke era abbastanza sorpreso.

"Storm, sei venuta."-proferì parola il biondo, sorpreso-"Dove hai lasciato il tuo amichetto?"

Pronunciò quelle parole quasi con odio.

Nonostante se lo fosse meritato, non accettava di vedere la ragazza felice con qualcuno che non era lui.

"Stà zitto Luke. E arriva al punto."

Tagliò corto lei, ormai stanca di quella storia.

"Ebbene... Abbiamo iniziato questo gioco per un bacio."-sogghignò-"E con un bacio dovrà finire."

"Non puoi costringermi."

Storm sapeva quello che Luke stava cercando di fare.

Pensava che baciandola, avrebbe potuto risvegliare un qualcosa in lei, che ormai era sepolto.

"Un bacio."-ripetè lui-"O renderò la tua vita un inferno."

"Sai che posso farlo." continuò senza vergogna.

La ragazza si ritrovò a scuotere la testa.

Dove era finito il Luke di prima?

Aveva voglia di piangere, ma la pioggia la anticipò.

"Storm."-la richiamò nuovamente-"Adesso o mai più."

Luke le si avvicinò, sapendo che la ragazza avrebbe ceduto.

E fu un bacio amaro.

Quando si staccarono Storm non potè fare a meno di sputare a terra, schifata dallo stesso ragazzo che un'anno prima era stato la sua ancora di salvezza.

"Ti faccio così tanto schifo?"

Luke rise, ma era una risata leggermente malinconica.

"Si." rispose lei secca, completamente fradicia.

"Vallo a spiegare al tuo amico allora."

Quando si voltò vide Genn, anche lui bagnato, che stava rientrando velocemente dentro l'edificio.

Era ovvio che Luke era stato molto più furbo di lei.

Storm si sentì una stupida.

"Vai a farti fottere, brutto figlio di puttana."

Furono queste le ultime parole che uscirono dalla sua bocca, prima di sputargli in faccia e correre dentro la scuola.

Sapeva dove andare.

Nell'aula di musica.

E infatti il biondo si era diretto proprio lì, non appena aveva assistito a quella scena.

Provava rabbia e delusione.

Ma dentro di sé sapeva che ci doveva essere una spiegazione a quello che aveva visto.

Storm non avrebbe mai fatto nulla del genere.

Lei era diversa dalle altre.

Non lo avrebbe mai lasciato solo.

E quando la vide entrare, ancora completamente bagnata, ne ebbe la conferma.

"Dimmi che c'è una spiegazione a quello che ho visto. Non potrei reggere una cosa del genere, Storm. Lo sai. Lo sai. Lo sai." diceva tutte quelle parole a getto, quasi in un sussurro.

E tremava, un pò per rabbia, un pò per il freddo, dovuto ai vestiti bagnati.

Non riusciva a togliersi quell'immagine dalla testa ed era come un tortura.

"Genn... lui mi ha costretto a farlo."-la ragazza si era già pentita di quello che aveva fatto, nonostante sapesse che era stata la cosa giusta da fare-"O non ci avrebbe mai lasciato in pace."

E mentre diceva quelle parole, si avvicinava sempre di più lui, che si era seduto su una delle casse, con la testa tra le mani.

Si mise a terra, in ginocchio, proprio davanti a lui, stabilendo un contatto visivo.

Si guardarono per un pò, entrambi con le lacrime agli occhi.

"Io ti amo Storm."

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Hello belle personcine♡
Nuovo capitolo uaoo.
Scusatemi, è davvero cortissimo ma oggi non ho proprio avuto tempo per scrivere, mi farò perdonare domani.
Lo giuro.
(Anche se questo capitolo è molto mmmm)
Siamo #23 in Fanfiction.
Non sapete quanto posso essere felice.
Non avrei mai pensato di raggiungere un traguardo del genere e tutto questo è grazie a tutti voi, che leggete, votate e commentate questa storia.
Per la prima volta posso sentirmi orgogliosa di qualcosa che ho creato con le mie mani.
Grazie grazie grazie♡
Comunque, per il prossimo capitolo 700 visualizzazioni, 150 voti e 120 commenti.
(Ricordatevi di votare gli scorsi capitoli lalala)
Ci si vede(?) al prossimo capitolo♡
Ve se ama♡

PS: Okay amo troppo Pompeii dei Bastille come assegnazione per i ragazzi lol.
L'inedito già lo amo, poi se non ho capito male lo ha scritto Genn quindi ciaone proprio.

Urban Strangers.||Genn Butch (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora