Chapter 30.

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"È tardi, forse dovrei andarmene..." dice Genn alzandosi dal letto, per prendere le sue cose.

Gli prendo il polso e lo fermo, facendolo girare da nessuna parte.

"Genn tu non vai da nessuna parte. Hai la febbre. E dopodomani hai un concerto." dico guardandolo negli occhi, allentando la presa.

"Non posso restare qui, ci sono i tuoi, potrebbero..." cerca di persuadermi, per paura di quello che potrebbe succedere se i miei scoprissero che lui è qui.

"Shh..."-lo zittisco, mettendomi proprio di fronte a lui-"Questa è casa mia quanto loro."-lo rassicuro, cercando di convincere più me stessa che lui-"Quindi posso benissimo decidere di farti restare qui."

"Storm non voglio farti finire nei guai." dice a un soffio dalle mie labbra, fissandole.

"Sta zitto e vieni a dormire." lo bacio con più passione del solito, prima di metterci sotto le coperte.

Mi abbraccia da dietro.

"Ti amo, Genn." dico sottovoce, con un sorriso stampato in faccia.

"Anch'io, Storm." mi sussura all'orecchio.

"Mi canti qualcosa prima di dormire?"

Lo sento annuire.

"Take my hand and my
Heart and soul, I will
Only have these eyes for you
And you know, everything changes but
We'll be strangers if, we see this through
You could stay within these walls or leave
But just stay with me"
mi canta quelle poche parole all'orecchio, tra una risatina e l'altra.

Quando smette mi giro e lo bacio.

"Buonanotte." dico subito dopo.

"Buonanotte." risponde con un sorriso stampato in faccia.

Non mi addormento subito.

Stare tra le sue braccia mi fa uno strano effetto.

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"Storm, svegliati"sento Genn sussurrarmi all'orecchio e vorrei tanto tappargli la bocca.

"Mmm" mi lamento.

"Tua madre sta bussando alla porta." Continua lui, smuovendomi.

Mi alzo di scatto, girandomi verso la porta, fortunatamente l'ho chiusa a chiave.

"STORM APRI LA PORTA!" sento mia madre urlare da fuori.

"Merda." dico impercettibilmente, girandomi verso Genn.

"Come facciamo?"

"Nasconditi." dico scendendo dal letto, per prendere la sua giacca e nasconderla sotto le coperte.

"E dove?" chiede lui, nel panico.

Mi guardo intorno, cercando una soluzione.

"Sotto il letto."

"Stai scherzando spero." mi guarda con gli occhi spalancati, interdetto.

"Dentro l'armadio?" propongo, quasi pregandolo con gli occhi.

Genn sbuffa, ma comunque fa quello che gli dico.

Nel frattempo mia madre continua a bussare compulsivamente alla porta.

Prendo un respiro e apro la porta.

"Cosa c'è? Stavo dormendo." le chiedo, stroppicciandomi gli occhi.

Urban Strangers.||Genn Butch (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora