1.Inizio

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Il mio pensiero, come ogni mattina, era quello di svegliarmi alle 6:30 per non rischiare di perdere il pullman alle 7:30. Mi sentivo come uno zombie. Tentai di tenere gli occhi aperti o almeno cercavo di tenerne solo uno  aperto ma sbattei non so quante volte contro il mobile tentando di aprirlo per prendere i vestiti, facendomi innervosire.

Anche se ogni mattina cercavo di essere veloce, volevo o non volevo, facevo sempre tardi.

Sono un disastro.

Di fatto mi ritrovai a correre per andare a prendere il pullman.

Ce la faccio! Mi dicevo avvicinandomi correndo alla fermata. In pullman arrivavano costantemente gli attacchi di sonno. Odio gli attacchi di sonno!  Una volta mi svegliai e vidi che delle ragazze mi facevano una foto... avevo la bocca aperta... l'imbarazzo era enorme!

Dopo aver tentato di tenere gli occhi aperti ( tentativo fallito ), corsi a scuola.. precisamente in bagno. Molly mi aspettava lì tutte le mattine. Come ci era solito fare ci abbracciammo e nel mentre la sentivo brontolare sul fatto di quanto sia noiosa la scuola e di quanto sia brutto essere secchioni.

Bei tempi...

Molly era una "secchiona" come me ma diversamente da me, aveva molto più stile , era molto più simpatica e. .. insomma.. Ero un disastro e ne ero e sono pienamente cosciente.

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" Ma dai!"

Sorrido. " Non essere gentile... "

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Quando entrammo in classe la mia mente incominciava a vagare a causa del mio trauma.  Il "trauma" in questione era seduto dietro di me che parlava ad  un suo amico completamente ignaro dell'effetto che mi faceva. 

Rimasi a fissarlo incominciando a immaginare scenari alla classica scena d'amore nei film:  Alla giovane donzella cade un libro e lui, nobile principe, l'aiuta a raccoglierlo.. oppure si avvicinava e...-

"Sai vero che non ti parlerà mai!" Disse Molly toccandomi la spalla. Con una semplice frase spietata mi riportò a terra. La disintegrai con lo sguardo e poi ci andammo a sedere.

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"Ma che cavolo di fantasie fai!"

"Ehi!" Dico spingendola delicatamente con la spalla.

"Ah si! Dimenticavo. Il trauma si chiama Mark"

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Stavo per prendere i libri di arte quando sentì qualcuno toccarmi la spalla. Mi voltai e boom! Mi ritrovai Mark .

Mi ritrovai a fissarlo per un pò riconoscendo i suoi capelli spettinati castani e i suoi occhi verdi che avevano il potere di paralizzarmi. Le sue labbra si muovevano e dicevano qualcosa ma ero così tanto persa da perdere qualsiasi suono vicino... solo in seguito capì che stava parlando con me.
E sono quasi sicura che in quel momento stessi sorridendo come un ebete..

"Cosa?" Dico quando ritorno al pianeta terra circondata da studenti che ridevano e parlavano ad alta voce.

"Puoi aiutarmi in matematica? "

Ecco... In quel momento odiavo ancora di più essere una secchiona.

Gli sorrisi e annuì mordendomi il labbro inferiore dalla rabbia.

Cosa mi aspettavo?

....

Fuori scuola fui costretta a sentire le risate di Molly mentre mi imitava ... si, avevo fatto una faccia orribile. E indovina cosa che non avevo notato? Avevo anche balbettato.

"Grazie Molly, la mia autostima aumenta ogni minuto di più con le tue parole"

Rise di me per un altro pò e poi disse:

"Oggi vieni da me? Indovina chi viene? .. ta- taaan ... mio cugino!"

"COSA?" urlai. Ci stavamo avvicinando al pullman.

Il cugino di Molly per me era un nemico giurato! E il nome di questo nemico era:

"Si! Viene Luke!"

Era passato molto tempo dall'ultima volta che l'avevo visto ma  continuavo ad odiare quel ragazzo.. anche se per una stupidaggine... ma... era completamente insopportabile.

"Fammi compagnia, dai!"

Mi fece uno dei suoi soliti  sguardi dolci. Cercai di essere dura ma...

"Ok - alla fine mi ritrovai a dire - vengo"

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"Potevi dire NO!"

"Conosci Molly... sai che avrebbe vinto" dico ridendo.

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Entrai in pullman. L'odore orribile di sudore riempiva le mie narici. Con grande sforzo mi avviai verso il primo sedile libero e mi rilassai... oddio... tentai di rilassarmi, ma il pensiero mi riportava sempre da Luke. Appoggiai la testa sullo schienale del pullman ma ancora una volta il sonno bussò alla mia porta, la testa incominciò a farsi pesante e io mi ritrovai a fare un giro enorme con essa per poi sbattere violentemente contro il finestrino. Sentì qualche risatina.. mi toccai la testa dolorante e pensai nervosa:

Bene...

i knew you were trouble II d. o'b.Where stories live. Discover now