Unexpected Love || Niall Horan || [Diall Fanfiction]

Chapter 48

POV Chloë

La giornata con Niall sta andando davvero bene. Giuro che non mi sono mai divertita in questo modo da tempo ed è una cosa positiva. Non ha fatto altro che farmi ridere e anche se non faceva o diceva niente, continuavo a sorridere mentre lo guardavo e pensavo: 'cavoli! Quanto è bello!'. Sì, Niall è di una perfezione indescrivibile che non riesco a togliere i miei occhi da lui.

Il mio cuore impazzisce ogni volta e quando siamo vicini vorrei avvicinarmi sempre di più a lui e baciarlo, ma sento sempre qualcosa che mi trattiene, una voce che mi ripete di non commettere uno sbaglio, eppure una parte di me dice che sarebbe stato lo sbaglio più bello che avessi commesso. Quale voce avrei dovuto ascoltare?

Sono più che sicura di essermi innamorata follemente di Niall, ma mi sento ancora un po' confusa. Non capisco cosa lui prova, se anche lui si sente come mi sento io con lui. Con tutta me stessa spero che sia così, che anche lui sia innamorato di me.

Continuo a provare a leggere nei suoi sguardi, ad ascoltare il silenzio per capire quali sono le sue sensazioni, i suoi sentimenti nei miei confronti, ma non vedo o sento nulla. Niall è complicato quanto un cubo di rubik, o come il sudoku o come tutti i rompicapo esistenti al mondo: difficili da completare, ma c'è qualcosa che mi incita a continuare finché non riuscirò a finire tutto. E' come se mancasse un ultimo pezzo del puzzle, quell'ultimo pezzo che serve per completare tutto e quell'ultimo pezzo è il suo cuore.

So che il suo cuore ha mille cose da dire. So che il suo cuore ha tutte le risposte alle mie domande che mi tormentano la mente.

Comunque sia, Niall mi accompagnò al centro commerciale. Girammo tutti i negozi di vestiti alla ricerca di un vestito ideale per la cena con sua nonna. Una parte di me è emozionata nell'incontrare sua nonna, ma l'altra parte di me è impaurita, perché non ho la minima idea di come reagirà sua nonna appena saprà che suo nipote ha portato a cena una cameriera che lavora per la sua famiglia.

Già dal primo negozio in cui entrammo, io e Niall iniziammo a discutere. Eravamo migliori amici, ma la sua testardaggine era rimasta e io non sono sicuramente una che si fa abbattere. Lui voleva comprarmi uno di quei vestiti bellissimi e costosi, indumenti che non mi sarei mai potuta permettere. Per quanto fossero belli e perfetti, a me non piacevano. Il lusso non faceva parte del mio mondo e fu per questo che io e Niall discutemmo un po'. Lui continuava ad insistere che avrei dovuto comprare i vestiti che voleva lui e io controbattevo. Siamo entrambi testardi e su questo non c'è dubbio.

Dopo il quinto negozio in cui andammo, finalmente si arrese, comprandomi uno di quei vestiti economici, ma che piaceva tanto a me. Mi dispiaceva che pagasse tutto lui e quindi nacque un'altra discussione. E purtroppo non fu l'ultima. Discutemmo anche sulle scarpe che avrei dovuto indossare e fortunatamente mi comprò un paio di tacchi non altissimi ed economici, dato che tirai fuori il discorso del fatto che avrei indossato io tutta quella roba e non lui, di conseguenza era il mio diritto scegliere ciò che volevo e che lui doveva comprare.

Dopo aver fatto 'shopping' con lui, pranzammo in un fast food qualsiasi e abbiamo mangiato peggio dei maiali. Ma è ancora sorprendente come io mi sentissi già piena dopo un hamburger, mentre lui ne voleva altri dopo averne fatti fuori due. Come riuscisse a mangiare tutto e non dimagrire restava un mistero per me. Forse un giorno gli avrei chiesto il suo segreto e lo avrei detto a tutto il mondo.

"Quello mi sembra una crocchetta di pollo!"

E ora siamo sdraiati sul prato, a guardare il cielo azzurro e a dire cosa ci sembrano le forme delle nuvole, con due buste di Haribo che sta facendo fuori solo lui, anche se mi aveva promesso che avremmo fatto metà.

Ridacchio per la sua affermazione, ruotando gli occhi e prendendo uno di quei dolci orsacchiotti dalla busta e addentandolo.

"Possibile che hai sempre cibo nella tua mente?" Chiedo divertita pensandolo veramente. E' da prima che non fa altro che dire che le nuvole gli ricordano del cibo.