Laced - Capitolo 58 (Decisioni Incerte)

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"Anni di amore dimenticati nell'odio di un minuto." - Edgar Allan Poe

POV di Abby

L'intera settimana dopo essere tornati fu la più lunga della mia vita. Restai nella mia stanza per la maggior parte del tempo, guarendo le mie ustioni e imbronciandomi nel mio letto. Non sapevo cosa fare con me stessa - stavo morendo di noia, e l'unica cosa che consumava i miei pensieri era Sebastian.

Non realizzi davvero cosa ti manca finché non te lo mettono davanti agli occhi, per poi portarlo via.

Avevo superato il fatto che Sebastian se ne fosse andato molto, molto tempo fa. Forse un anno dopo che se ne era andato, quindi quasi cinque anni fa. Mi ero quasi convinta che fosse morto, che non fosse andato lontano, e mi ero costretta ad andare avanti con la mia vita.

E all'improvviso, lui era lì. Zayn era andato a sbattere contro qualcuno, scattando contro chiunque fosse, e io mi ero girata per vedere cosa stesse succedendo.

Eccetto che quel qualcuno non era solo qualcuno, era mio fratello. Mio fratello maggiore, Sebastian.

E non avevano importanza i duri sentimenti che provavo nei suoi confronti, lui era ancora mio fratello, e io lo avrei sempre perdonato. Anche se avevo detto che non lo avrei fatto, lo avrei fatto. Mi conoscevo, e non c'era modo di negarlo.

Potevo appena ricordare cos'era successo dopo, perché era un caos. Un assurdo, pazzo, allucinante, indistinto ricordo. Ma quello che ricordavo era che Zayn aveva estratto una pistola dal nulla, e poi l'aveva puntata. Contro mio fratello.


Era così assurda l'intera cosa. Dopo quello, ero entrata in macchina, per paura che Sebastian venisse ferito, poi il Signore era entrato e sfrecciato via. Non avevo nemmeno avuto l'opportunità di guardare indietro a Sebastian, di parlargli, di abbracciarlo e sentire le sue familiari braccia attorno a me. Sebastian mi era sempre stato vicino quando vivevamo insieme, e non lo avevo mai dimenticato. Non importava che se ne fosse andato - tutto quello su cui riuscivo a focalizzarmi era che lui era vicino, era ancora vivo e sapeva che stavo bene.

Okay. Sbuffai. Dentro di me sono lontana dallo stare bene.

Quando uscii prudentemente dalla vasca piena di acqua calda esaminai attentamente le mie braccia e gambe. Mi andò il sangue alla testa - e desiderai di non essermi alzata così velocemnte perché in quel momento mi sentivo stordita. La maggior parte delle ustioni era guarita, come aveva detto Liam, eccetto per alcune aree dove mi aveva spiegato che che la candeggina aveva bruciato anche il secondo strato della mia pelle - quelle erano ancora coperte dalle vesciche.

Afferrai l'asciugamano bianco dal ripiano e me lo avvolsi attorno.

Quando mi permisi di asciugarmi, passai un asciugamano tra i capelli e poi li legai in una coda. Mi sentivo un po' stordita, ma decisi di ignorarlo. I miei pensieri continuarono a vagare, questa volta andarono al Signor Zayn,

Non avevamo parlato affatto, per tutti i cinque giorni. Niente di niente. Era venuto solo una volta dopo avermi portata al mio letto, poche ore più tardi, sembrando esaurito ed esausto.

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"Lo hai fatto di proposito?" Chiese, camminando fino al mio lato del letto.

Non avevo fatto alcuno sforzo per alzarmi dal mio letto da quando Zayn mi aveva portata lì tre ore prima. Ero solo sdraiata, consumata dai miei stessi pensieri.

Non risposi, primo, perché non avevo idea di cosa stesse parlando, secondo, perché non volevo parlare con lui.

"Abigail. Dimmelo. Lo hai fatto di proposito?"

Laced (Italian Translation)Where stories live. Discover now