Laced - Capitolo 49 (Svelare il Passato)

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POV di Abby

Inserì la piccola chiave nella serratura della vecchia porta di legno, che scricchiolò quando riuscì a sbloccarla.

Dopo un po' di fatica, riuscì ad aprire la porta. Scricchiolò di nuovo mentre si muoveva - il suono del suo disuso era evidente.

"Vieni avanti." Ordinò, e camminò verso il buio della piccola casa di campagna. "C'è un interruttore qui da qualche parte..." Lasciò la frase in sospeso, uscendo dal mio raggio visivo.

Lottando per riuscire a vederlo nel buio, esitai ad entrare.

"Abigail, ti ho detto di entrare. Prenderai freddo." La sua voce provenne da davanti a me, ma non riuscii a vederlo.

Passai il peso della borsa della spesa sull'altra mano - non aveva voluto che portassi i borsoni, insistendo che lo seguissi dentro e basta. Quando replicai, volendo aiutarlo in qualche modo, aveva acconsentito a lasciarmi portare la piccola borsa del cibo che avevamo comprato al supermercato.

"Ahh, eccolo." Disse, e poi la stanza venne illuminata da una tenue luce gialla. Fece un cipiglio quando realizzò che ero ancora in piedi sul ciglio della porta, e mi fece cenno di entrare.

Mentre facevo un passo avanti, il pavimento di legno scricchiolò sotto al mio piede. Il Signor Zayn appoggiò per terra i due borsoni, e poi mi venne vicino per chiudere la porta.

Mi guardai in giro curiosamente - eravamo in un piccolo corridoio d'entrata, ed i muri erano ricoperti una da carta da parati con una fantasia floreale vintage, che però era strappata alle estremità. Il pavimento era fatto di legno di ciliegio, con delle crepe ogni tanto.

"Dammi quella, seguimi." Prese dalla mia mano la borsa della spesa prima che potessi protestare, e poi si girò e cominciò ad allontanarsi, senza controllare che lo stessi seguendo. Sospirai, poi lo raggiunsi velocemente.

Il corridoio in miniatura portava ad un modesto soggiorno, con un paio di divani marroni di pelle che circondavano un piccolo tavolo da caffè. C'era una vecchia Tv al plasma, che sembrava non essere stata toccata per un decennio. La casa era stranamente silenziosa, tranne per le tavole di legno del pavimento che gemevano quando ci passavamo sopra.

"La cucina è qui." Disse, e girò a sinistra. La cucina era modesta, ma carina. Sembrava tenuta bene, anche se riuscii a capire che nessuno la toccava da anni. C'era un piccolo microonde sopra un banco vicino al fornello, e mi azzardai a fare un passo dentro alla cucina.

Zayn si avvicinò ad uno dei ripiani vuoti, e ci appoggiò sopra la spesa. "Penso che questo funzioni ancora." Parlò, con voce bassa mentre si dirigeva verso il frigo.

Aprendo lo sportello, ne uscì una ventata di aria fresca, ed annuì a sé stesso. "Sì, funziona ancora."

"Mettiamo via questa roba, poi ti mostro un po' la casa."

Accordai con lui annuendo silenziosamente, e mi avvicinai al ripiano sul quale aveva appoggiato le cose che avevamo comprato. Non era tanta roba, ma abbastanza per riuscire a mangiare entrambi abbondantemente per un weekend. Presi la bottiglia da mezzo litro di latte alle mandorle e la posai in frigo, insieme alle bistecche.

Guardai oltre la mia spalla per vedere il Signor Zayn mentre metteva nella dispensa vuota il pacco di cereali e quello delle patatine.

"Tieni mettile in frigo, così si raffreddano più in fretta." Mi comandò tranquillamente, porgendomi due bottiglie da un litro di Coca Cola.

Le presi dalle sue mani e feci come aveva detto, poi camminai di nuovo verso il ripiano per mettere tutte le borsette di plastica in una.

Due braccia forti mi avvolsero per la vita da dietro, pressando la mia pancia al bordo del ripiano.

Laced (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora