Laced - Capitolo 28 (Realizzazioni)

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POV di Liam

Abby era seduta nel lettino in una delle stanze più piccole dell'ala ospedaliera, aspettando impazientemente che le venisse tolto il gesso.

Quando ero stato a scuola di medicina, ero rimasto sorpreso dopo aver scoperto che i gessi venivano tolti con una piccola sega medica. È stato abbastanza spaventoso farlo la prima volta, e ancora orribile la seconda, ma alla fine mi sono abituato, ed ora lo facevo tranquillamente.

Ovviamente dovevi stare attento a tagliare solo il gesso, e non andare più in profondità...i risultati sarebbero terrificanti.

Sentii una voce chiamare il mio nome, e rimasi fermo.

"Liam!" Harry aprì di corsa la porta della stanza, e si immobilizzò dopo aver visto la piccola figura seduta sul lettino. "Dove hai messo que-"

"Si?" Risposi velocemente, ma riuscivo a sentire la tensione nell'aria mentre Abby evitata il suo contatto visivo e giocava a disagio con le sue dita.

"Io, uh, uh..." Lasciò la frase in sospeso.

"Harry, ho bisogno che tu sistemi il cuscino, e le metti il braccio sopra - ho dimenticato di prendere le forbici. Arrivo subito." Trovai velocemente una scusa - sapendo che Harry non le parlava da un bel po' di tempo - il suo umore era sottoterra, e non aveva parlato molto in tutto il tempo che avevamo lavorato insieme nell'ala dell'ospedale. Quindi sapevo che un po' di privacy con Abby era quello di cui aveva bisogno.

"Um, certo."

Riuscii a vedere la gratitudine nei suoi occhi mentre uscivo dalla stanza e li lasciavo da soli.

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POV di Harry

Non importava quanto Liam fosse irritante tutto il tempo, lo adoravo. Il suo cuore era più grande di quello di tutti gli altri. Sapeva cosa mi aveva reso pensieroso tutta la settimana, e anche se mi rifiutavo di parlarne, l'aveva capito. E quando ero entrato accidentalmente nella stanza dove lui stava per tagliare il gesso ad Abby, aveva immediatamente trovato una stupida scusa per lasciare la stanza e lasciare da soli me ed Abby.

Il che era un inizio perfetto per cominciare il mio piano di riprendermela, e di convincerla a venire con me.

Giocava con le sue dita, tenendo gli occhi lontano da me, evitando il mio sguardo. Mi schiarii la gola, aprendo un armadietto vicino al lavandino e tirandone fuori un cuscino blu, e mi incamminai verso il lettino, dove Abby era seduta. Con calma, le alzai il braccio ingessato, spostandolo da lei, ed appoggiandoglielo sul cuscino, che avevo messo sulle sue gambe. "Tieni."

Abby sembrava indecisa se ringraziarmi, o non dire niente. Alla fine, parlai. "Abby..."

Mi interruppe. "No, Harry, non voglio sentire. Non scapperò."

All'improvviso, esplosi. "Abby! Sei fottutamente irritante, lo sai? Non stavo neanche per parlarti di quello!" Ero così arrabbiato con lei. Non mi aveva neanche dato la chance di scusarmi, di dirle che aveva ragione. Ma no, le ragazze pensano di sapere tutto. Rimasi in silenzio per riprendere fiato, poi continuai.

"Pensi di sapere tutto, Abby, ma non è vero! Sei ancora nuova qui, e pensi di poter metterti dalla parte buona di ogni fottuta persona solo perché sei un 'caso speciale'. Beh, è il momento di passarci sopra, perché non gliene frega un cazzo a nessuno. Non sei diversa da nessuna persona qui. Sei egoista, e pensi solo a te stessa! Ovviamente pensavi che la prima cosa che sarei venuto a dirti era per convincerti a venire con me! Ma non è vero, Abby, hai sbagliato."

Laced (Italian Translation)Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu