Laced - Capitolo 45 (Amore Fraterno)

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POV di Abby

Lo sapevo, avrei dovuto essere arrabbiata con lui, e non augurargli la buonanotte o baciarlo, ma non avevo potuto resistere.

Ovviamente, non avrei neanche considerato di farlo se non fosse stato per le sue quasi scuse.

Non pensavo sapesse che l'avevo sentito quando aveva quasi detto che gli dispiaceva, ma l'avevo fatto. Sapevo che si era corretto prima di dire tutta la frase, ma valeva comunque.

Sapevo che si sentiva in colpa, quindi in qualche modo l'avevo perdonato. Stavo per rinfacciargli che avevo sentito le sue quasi scuse - ma l'avrebbe solo fatto arrabbiare, quindi feci finta di non averlo notato. Ma l'avevo fatto, e mi rendeva così difficile essere arrabbiata con lui.

Anche se nella stanza faceva un po' di freddo, non riuscivo a dormire con così tanti vestiti addosso, quindi mi tolsi il maglione e lo misi da parte, e poi mi tolsi anche i pantaloni lunghi. Li piegai e poi li spostai. Se avesse saputo che non avevo addosso vestiti pesanti, si sarebbe arrabbiato. Ma vabbè.

Cercando nella cabina armadio, presi un paio di pantaloncini e una canottiera, e me li misi addosso.

Le mie dita si allungarono per arrivare all'interruttore, poi tornai velocemente verso il letto e mi seppellii sotto le coperte, cercando di riscaldarmi.

Controllai l'ora. Erano passati quindici minuti da quando mi ero messa sotto le coperte, e non mi ero ancora addormentata.

La testa mi stava uccidendo, e riuscivo a sentire i crampi nel mio basso ventre. Mi girai per stendermi a pancia in giù e provai a chiudere gli occhi di nuovo.

Brutta idea. Anche la parte bassa della schiena mi stava uccidendo, quindi mi girai su un fianco, sfinita.

Lasciai passare un'altra mezz'ora prima di alzarmi dal letto, frustrata e stanca, ma incapace di dormire.

Avevo solo bisogno di un po' di Ibuprofen, per togliermi di dosso i dolori mestruali con i quali stavo facendo i conti. Ovviamente doveva venirmi il ciclo quando volevo divertirmi durante festa, e in qualsiasi posto il Signore volesse portarmi domani.

Il mio cervello aveva già elaborato una soluzione, ma cercai di mandarla via.

Non è una buona idea. Mi dissi.

Mi sforzai a tornare nel letto, ma dopo altri quindici minuti nei quali non c'erano stati segni di poter riuscire ad addormentarmi, cominciai a camminare avanti e indietro davanti alla porta.

Brutta idea, brutta idea. Ripetei a me stessa. Non dovrei andare all'ospedale. Finirò soltanto nei guai.

Ma non riuscivo a dormire, ed il fastidioso dolore non voleva andarsene.

Presi un profondo respiro, e chiusi la mano sulla maniglia della porta.

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POV di Zayn

"Eccoti!" Caleb alzò gli occhi al cielo, camminando verso di me mentre entravo nella sala da ballo. "Dov'eri?"

Scossi solamente la testa, aggiustandomi la giacca.

Sulle sue labbra si formò un ghigno malizioso, ed incrociò le braccia. "Fammi indovinare, te ne sei andato con Abigail, a scopare." Disse scherzosamente, e lo ignorai.

Quando non risposi di nuovo, fece un cipiglio. "Aspetta, stavo scherzando. Ti stavi veramente...approfittando di lei?"

Mi stava già facendo venire i nervi - non era neanche passato un minuto - e volevo già schiaffeggiarlo.

Laced (Italian Translation)Där berättelser lever. Upptäck nu